31 maggio 2006

"Tutti al mare/Tutti al mare/A mostrar le kiappe chiare"

Mi è venuta in mente la canzoncina appena ho letto questo articolo sul TgCom (l'unico che ha riportato la notizia, visto che, via Google, l'ho cercata ovunque, ma nessuno la cita): «Curiosa squalifica nel campionato di Serie C2, girone A: Federico Marchetti, giocatore della Biellese, è stato fermato due turni dal Giudice Sportivo per aver mostrato le terga nel match col Portogruaro che è valsa la salvezza alla squadra piemontese. Senza commettere alcun fallo grave, il portiere ha mostrato ai tifosi locali le natiche dopo essersi accuratamente calato i calzoncini: un gesto punito con lo stop.
Sarà stata l'euforia per la salvezza strappata nel return match dei playout con i veneti (0-0, la Biellese resta in C2 in virtù dell'1-0 dell'andata), fatto sta che il portierone dei lanieri ha deciso di festeggiare lo scampato pericolo a suo modo, non tanto danneggiando con calci un cartellone pubblicitario, quanto mostrando ai quattro venti, o meglio, ai tifosi locali, il sedere e stavolta il cartellino rosso è arrivato dal Giudice Sportivo».

30 maggio 2006

Aveva ragione Zeman

In tempi ancora non sospetti, Zeman affermò: «Tosatti si è schierato da sempre con la Juve. Lui ha due padroni, Moggi e Giraudo». Ora si scopre che Tosatti parlò a Perricone, amministratore delegato de La Stampa, per far cambiare al quotidiano l'atteggiamento nei confronti della Juve.
Fonte: Teledicoio.

Gazzoni Frascara alle Iene

  • «La prima volta la Roma ce ne ha date 4 in 10 minuti: bravi, ma non pagavano l'Irpef [campionato 2003-2004: 10a giornata di campionato, 23-11-2003, Bologna-Roma 0-4. Marcatori: Totti, Montella, Panucci, Cassano, N.d.R.]! La volta dopo lo pagavano: gliene abbiamo rifilate 3 [campionato 2004-2005: 4a giornata di campionato, 25-09-2004, Bologna-Roma 3-1. Marcatori: Meghni, Cipriani, Meghni, Totti, N.d.R.]!»;
  • «La Roma ha vinto lo scudetto nel 2001? Per forza! Non pagava l'Irpef!».

In Nazionale si trattano bene

Dal punto di vista culinario, la Nazionale Azzurra non si fa mancare nulla. Apprendo infatti dal mio amico Itadakimasu la seguente notizia: «Alla telefonata per prenotare al Dandy di Minerbio, la notizia: "Siamo chiusi, lo chef è partito per la Germania con la Nazionale..."». Lo chef in questione è Cesare Marretti, cuoco famoso anche per le sue ospitate dalla Clerici alla Prova del Cuoco. Per conoscerlo meglio, leggetevi la recensione di Itadakimasu, scritta dopo una serata nel suo ristorante in compagnia di Sarchiapone.

Eccomi qua

Nel rettangolino giallo ¤FP¤ col cappellino bianco (e famiglia) allo stadio di Pavia.

29 maggio 2006

Pavia-Monza 1-1


Dopo un primo tempo non certo brillante, in cui Sonzogni pareva accontentarsi del pareggio, affidandosi ad un forte centrocampo, con il rientro, dopo 2 mesi di infortunio, di Fabio Tricarico e la panchina per Morgan Egbedi, il nostro capocannoniere, un secondo tempo più agguerrito, con un gol per parte.

Il gol del Pavia (che per scaramanzia non ho ripreso) arriva nel momento migliore per il Monza e sembra spezzargli le gambe, ma gli undici biancorossi non si arrendono e con l'innesto di Bertolini al posto di Menassi (molto criticato dai tifosi che inneggiavano a Egbedi) arriva il pareggio (dato l'alto numero di tifosi e il pigiapigia in cui mi trovavo, nonché l'esultanza festosa, il gol si vede male).

Ora si spera solo di non fare la figuraccia dell'anno scorso contro la Valenzana (dopo il pareggio a Valenza Po, le abbiamo prese in casa).

Una nota di colore: io pensavo che il nostro inno ("Io sognavo una trasferta sana / ma non sono della fossa lariana / perché sono degli Eagles Monza / ogni trasferta per me è una sbronza...") e i suoi derivati ("Non beviamo mai analcolici / che schifo"), nonché il nome del gruppo ultrà (S.A.B.=Sempre Al Bar) fossero tutti molto folkloristici, invece sono anche messi in atto: ieri almeno tre tifosi sbarellavano ubriachi fradici [vabbè che dopo questo, niente potrà scalfire il mio stomaco, N.d.R.].

L'altro playoff, Salernitana-Genoa, è terminato 2-1, con rigore per il grifone, molto contestato, negli ultimi secondi di recupero: si potrebbe dire "come volevasi dimostrare".

I video della partita (questa volta non sono in ordine cronologico):

I tifosi biancorossi in attesa di uscire dallo stadio

Federici in tribuna


Daniele Federici, ex biancorosso, ora in forza alla Sanremese, è stato avvistato, come testimonia questa foto, in tribuna, in compagnia di (ma se qualcuno me lo conferma è meglio) Elpis José Espinal, fratello di Vinicio Espinal.

Il "Pres" con la mitica bandierina


L'allenamento prepartita dei biancorossi

La curva biancorossa

La folta curva pavesina

28 maggio 2006

Pavia-Monza 1-1

Vi aspetto domani, quando pubblicherò un breve commento, le foto e i video della partita (che sto già caricando su YouTube).

26 maggio 2006

Sconvolgente: c'è la possibilità che Vieri e Bettarini diventino inviati di Lucignolo

Ho appena letto una dichiarazione di Luca Tiraboschi, direttore di Italia Uno, raccapricciante [ho ancora la pelle d'oca, N.d.R.]: «Fra gli altri progetti [per l'estate di Italia Uno, N.d.R.], stiamo studiando una rubrica di Lucignolo nella quale Vieri e Bettarini ci mostrano le loro vacanze».
Fate che non sia vero!
Fonte: Il Tempo.it.

24 maggio 2006

L'ultimo avviso per Cassano

Dopo gli arresti in famiglia, arriva anche la dieta per il "merengue gordito", cioè "grassottello". La notizia è stata ripresa dal sito di As da molti quotidiani online italiani [io ad esempio l'ho letta sul sito di Repubblica, N.d.R.], ma incuriosita dalla faccenda, ho trovato anche un articolo d'opinione su As, che vi riporto tradotto: «La decisione del Real Madrid è l'ultimo avviso per Cassano perché recuperi e sia cosciente che solo una vita bilanciata può farlo tornare ad essere la grande promessa che era a gennaio. In caso contrario si perderà definitivamente. L'esame di quest'estate misurerà più la sua maturità di uomo che quella di calciatore, perché i professionisti si curano durante le vacanze e questo fa la differenza tra i grandi e i normali. In Italia, Costacurta, che ha già 40 anni e non è "crollato" come Cassano, ha potuto giocare la semifinale di Champions con il Milan perché si è curato sempre nella sua vita privata. Questo non significa che non possa avere una buona compagnia né che debba rinunciare al buono della vita, solo che non deve esagerare e mantenersi così dentro ai limiti. La dieta che gli ha imposto il Real non è un castigo, è un atto di interesse nei suoi confronti che Cassano deve accettare ringraziando, dato che sarebbe stato molto peggio una mancanza di interesse. Se riesce a tollerarlo e non si mostra ribelle, come troppe volte è successo, avrà successo. Il problema suo è che in Italia non facevano che amarlo e quando gli imposero dei limiti non lo castigarono se non li rispettava. Aveva problemi col peso, ma nessuno lo controllava. Cassano ha perso la grande occasione di andare al Mondiale e non può perdere la possibilità ancora più grande di essere il calciatore che tutti sperano, non solo a Madrid. Il desiderio del club è che si presenti in luglio con meno chili ma con più voglia di trionfi».

Questioni di famiglia

Non c'è pace per la famiglia Bottalico, imparentata con Antonio Cassano: dopo che a gennaio, durante un blitz contro il clan Strisciuglio, era stato arrestato Saverio Bottalico (un cugino del calciatore, che lo aveva aiutato nel trasloco a Madrid), è di oggi la notizia che anche Francesco Bottalico è stato arrestato per «bullismo, episodi di violenza, prevaricazione, prepotenza, scazzottate sulle piste di ballo, ingressi e consumazioni senza pagare».
Fonte: Corriere.it.

Come stanno messi male 2

E vi chiedete perché i gobbi arrivano a taroccare i sondaggi? Ma se sono pronti a negare l'evidenza! Mi spiego: domenica ho incontrato un mio vicino di casa [ma sì, facciamolo diventare famoso: tale Attilio Balconi, N.d.R.] e quando gli ho chiesto come si sentiva da giuventino, mi ha detto che era orgoglioso di esserlo. Orgoglioso di essere ladro? Sì - mi ha risposto - tanto c'è di mezzo pure Facchetti. E che c'entra? Siamo ai livelli di "mal comune mezzo gaudio" oppure godi solo per le disgrazie altrui, non rendendoti conto che la prima ad essere invischiata fino al collo è la tua squadra? Ma tu sei romanista e la Roma è subalterna.
Questa è la realtà: i "duri e poco puri" non si rendono conto neanche della situazione, hanno i paraocchi e sono convinti che tutto si concluderà a tarallucci e vino. Tanto siamo in Italia...

P.s.: a sua discolpa c'è da dire che l'età è quella che è ;op eppure c'è gente più anziana di lui che è più autocritica. Infatti ho trovato proprio ora un articolo di TgCom su Mike Bongiorno: «Dopo 75 anni di fede juventina sono talmente addolorato che abbandono. Mi auguro che si chiarisca la cosa, ma mi sembra così pesante che non vorrò più vedere il calcio. Basta, mi dedico a un altro sport».

23 maggio 2006

Il Berlusca Show a "Porta a Porta"

Dopo l'intervista di Giulio Mola a Lucianone, pubblicata sul QN, che ha aperto un vespaio di polemiche e pronte smentite, anche il Berlusca è sceso in campo. In sintesi, ieri sera a Porta a Porta dal buon amico Vespa, ha riferito questi 3 concetti : 1) «Sono felice e orgoglioso che Adriano [alias "zio Fester" Galliani, N.d.R.] non molli. Guai a farlo, in Italia, se si è convinti di aver agito con trasparenza e in modo limpido. Inoltre, la sinistra ha già messo le mani sullo sport con la nomina di Guido Rossi [non manca occasione per ribadire il suo pensiero..., N.d.R.]. Un motivo in più per tener duro»; 2) «Nego di aver offerto un posto di lavoro a Moggi. Le cose sono andate così: un giorno, Moggi passò nella sede di Forza Italia e parlammo delle intenzioni della “terna” [ma non si chiamava "triade"???, N.d.R.] della Juventus perché mi risultava che si fosse rotto qualcosa con il gruppo. Riferii il colloquio a Galliani, ma noi abbiamo un assetto definito da anni, non era proprio il caso»; 3) «Tra poco, il Milan avrà un nuovo presidente: io. Grazie al cielo, da quando non sono più a capo dell’esecutivo, è venuto meno il conflitto d’interessi».

Se fossi stata indecisa (ma non lo sono)...

Dall'intervista ad Alessandro Pontarollo di Daniele Schenoni di Monza-News: «Come si potrebbero convincere i tifosi indecisi? Vuoi fare un appello? Certo. Venite a Pavia numerosi perché avrete l’ occasione di ammirare Pontarollo che segna un gol. E scusate se è poco».
Considerato che andrò a Pavia e ci andrò munita degli "attrezzi del mestiere", potrò portarvi testimonianza dell'evento, se accadrà (e spero tanto accada...).

22 maggio 2006

In questo mondo di ladri

Il sequestro di Paparesta

Eugenio, il tifoso-gufo, torna tra noi

Ieri ho dato la bella notizia della vittoria del Bologna, nel derby emiliano contro il Rimini per 3-1, a papà e gli ho anche detto che la lotta per i playoff è ancora aperta e lui, come sempre, se l'è tirata. Dato che la situazione è complicata e non dipende solo dal risultato della prossima partita del Bologna contro il Catanzaro, ma anche da altri fattori (il Cesena deve perdere col Verona, a patto che contemporaneamente l'Arezzo non vada oltre il pari con il Piacenza), penso che già da ora i tifosi rossoblù si debbano mettere il cuore in pace.

Tutti a Pavia!

«PLAY OFF SERIE C1
DOMENICA 28 MAGGIO
MONZESI :
TUTTI A PAVIA
IN TRENO

COSTO 15 EURO
(TRENO + BIGLIETTO)
ACQUISTO TAGLIANDI SIA TRENO CHE STADIO DA DOMENICA 14 TUTTE LE SERE FINO A GIOVEDì 18 AL PARCHEGGIO DELLA CURVA PIERI DALLE 21,15 ALLE 22,30.

ORARI E INFORMAZIONI VARIE VERRANNO COMUNICATE IN SEGUITO SUL SITO http://sabmonza.tifonet.it O TELEFONANDO 338 8631921
ESSERCI E’UN DOVERE» (volantino scaricabile da Monza-News).
E' talmente un dovere che...CI VADO PURE IO!!!!

18 maggio 2006

E ora, secondo voi, che devo fare?

Tengo a una squadra che implica l'antijuventinità e scopro che è la Juventus (nella persona di Luciano Moggi e dell'INFAME Fabio Capello) che praticamente la gestiva (scelta allenatore e giocatori) e come mi dovrei sentire? Leggete qui: «"La sequela di colloqui telefonici che seguono, confermano che l'operazione di controllo della società calcistica As Roma è stata, poi, realizzata: anche la Roma è ormai una succursale dell'organizzazione moggiana, dopo aver eliminato i soggetti scomodi e contrari". Lascia poco spazio alla fantasia il linguaggio scelto dagli inquirenti per descrivere una realtà invisibile agli occhi dei tifosi e della gente comune. Quel che è ancora più sorprendente, però, è apprendere dalle intercettazioni che un uomo simbolo del "nuovo corso" romanista come il mister Luciano Spalletti è stato "imposto" al club proprio da Luciano Moggi. Sentite qui. "Il controllo è totale - scrivono i carabinieri nel rapporto inviato a Napoli - ed oltre alla già segnalata gestione finanziaria riconducibile a Capitalia, Moggi, tramite la Gea, si appresta a controllare il nuovo assesto sportivo della società, inserendo nei suoi ranghi l'allenatore Spalletti e giostrando, secondo le strategie di mercato proprie dell'organizzazione, i giocatori più importanti di quella squadra". Per pianificare le strategie di mercato dei giallorossi, Moggi si affida a uno che conosce bene la piazza: Fabio Capello. Il 19 maggio 2005 al telefono con il tecnico della Juve il dg racconta di un precedente incontro con Rosella Sensi "e subito emerge la circostanza - è annotato nell'informativa - che i due Club non saranno più ostili e la Roma non ostacolerà più il programma politico dei dirigenti juventini, ed in più si è dato inizio ad una collaborazione nel mercato dei calciatori con la cessione di alcuni di essi". Il 25 maggio, nuova conversazione tra Moggi e Capello sulla gestione del "pacchetto sportivo" della Roma calcio. Nel dettaglio Capello s'informa per acquistare Mancini, Moggi rilancia: va bene, ma è possibile prendere anche Cassano. Per i giocatori - spiega Lucianone - non ci sono problemi, l'importante piuttosto è scegliere un mister gradito in modo che l'attività possa essere svolta in maniera veloce e puntuale. I dettagli verranno definiti di lì a poco in un faccia a faccia tra Luciano e Rosella: "Poi stasera ne parliamo a voce - dice Moggi a Capello - con lei (la Sensi, ndr) ci vediamo martedì, e penso che con lei non ci siano problemi grossi se non stabilire quali siano i giocatori e poi, soprattutto, metterci l'allenatore! Questo è il punto cruciale! Allora, lì il discorso del cambio è una cosa che parte in tromba, senza nessun problema". Moggi riferisce a don Fabio di aver convinto Rosella "a non tesserare l'allenatore Zeman", una vecchia passione di Sensi padre, e i due "si mostrano ovviamente soddisfatti essendo questo allenatore accanito nemico dell'organizzazione e quindi un grosso ostacolo ai loro fini". Con Geronzi dalla sua parte, Moggi si sente il padrone della Roma. "Gli ho fatto mettere tutto a posto! Quindi dovrebbero stare “agli ordini”!..." gongola ancora Lucianone con Capello. E quando il 2 giugno il direttore sportivo romanista, Daniele Pradè, ha in tasca il contratto dell'allenatore Guidolin, Moggi ostenta tutto il suo potere. Blocca la scelta "ed impone di prendere Spalletti". Pradè non obietta, fa solo presente che è necessario convincere Rosella, chiamarla. Moggi fa spallucce, chiude il telefono e avvisa il figlio Alessandro del diktat. Se è vero quanto il Messaggero ha riportato in merito ai chiarimenti della Sensi ai pm ("Moggi non voleva Spalletti, l'ha scelto Bruno Conti"), l'Ad della Roma avrebbe detto l'esatto contrario di quanto emerge dalle intercettazioni. E di questo potrebbe essere chiamata a rendere chiarimenti» (fonte: il Giornale).
Grazie Rosella: vendersi così al nemico... (per leggere i passati appelli a Rosella da parte dei veri romanisti clicca qui e qui).

E li chiamano festeggiamenti

Ieri sera, dopo la vittoria del Barcellona in Champions League contro l'Arsenal ci sono stati 107 feriti e 29 arresti. È questo, infatti, il bilancio di ciò che si è verificato nella tarda notte di ieri e alle prime ore dell'alba odierna a Barcellona, dove oltre 125.000 persone si sono riversate nelle vie del centro per festeggiare la vittoria. Secondo quanto reso noto questa mattina da fonti delle forze dell'ordine, un gruppo di vandali ha dato fuoco a cassonetti, distrutto cabine telefoniche e infranto le vetrine dei negozi saccheggiandoli e dandosi poi alla fuga. Fra i contusi ci sarebbero anche 6 poliziotti (fonte Gazzetta.it). Eppure se cerco il termine "festeggiamenti" sul dizionario De Mauro-Paravia (ma solo per scrupolo di coscienza), mi dice: «il festeggiare (celebrare, onorare con una festa, accogliere qcn. con manifestazioni di gioia e di affetto; fargli festa, rallegrarsi, gioire, fare festa; divertirsi) e il suo risultato»: strani risultati in quel di Barcellona.

16 maggio 2006

Come stanno messi male...

Tratto da AntiJuve.com: «Sono talmente abituati a rubare che taroccano anche i sondaggi: Giuventini siete talmente assuefatti dal vostro modo di rubare che non riuscite ad essere sinceri neanche con voi stessi.....siete davvero tristi!» e sapete perché? Perché sul sito della Gazzetta era stato pubblicato un sondaggio, dove veniva chiesto "Quanto vale lo scudetto di quest'anno della Juventus?": oltre il 50% dei lettori, sui primi 10mila voti, sceglieva la risposta "Lo scudetto va revocato, è figlio del 'sistema Moggi'". Il 29% dei consensi andava all'opzione "Ci possono essere riserve sul piano morale, ma senza prove è giusto assegnarlo alla Juve", mentre solo il 19% dei click aveva scelto "Non ci sono indagini: lo scudetto è legittimo e meritato". Dal primo pomeriggio, inesorabile e silenzioso (ma non invisibile...), qualche internauta esperto di cookies (i file creati da un sito Internet per memorizzare informazioni sui propri utenti) ha cominciato a "sabotare" il sondaggio, immettendo a ripetizione (e quindi barando, visto che ogni lettore può votare una sola volta) voti favorevoli all'opzione che vuole il 29° scudetto Juve legittimo e meritato. Come stanno messi male...

Au revoir Olivier

Comincia oggi il fruttuoso mercato nerazzurro, che come ogni anno servirà a spendere soldi a palate [tanto paga Moratti, N.d.R.] e a mettere in cassa pochi o, ancora meglio, nessun trofeo importante. Comincia con il giallorosso [scusate: ormai ex, N.d.R.] Olivier Dacourt, che saluta così i suoi vecchi tifosi: «Sono stato 4 anni qui a Roma e sono stato bene. Decidere di andarsene è sempre una decisione importante e difficile ora sono qui perchè volevo salutare e ringraziare la Società, il Presidente Franco Sensi, tutti i miei compagni, lo staff tecnico e i dipendenti. I tifosi che forse sono un po' troppo passionali, ma questo va bene: si aspettano molte cose da questa squadra. Ho dei ricordi positivi di questa esperienza. Quest'anno poi non dobbiamo dimenticare che avevamo il mercato bloccato e la rosa era corta. Negativi invece perché in 4 stagioni abbiamo disputato 3 finali di Coppa Italia senza vincere: è un peccato. So che ho sempre dato tutto in questi 4 anni, fino alla fine: non ho rimpianti. Il Ct della Nazionale francese non è mai venuto all'Olimpico: quando è così non puoi fare niente, lui fa le sue scelte. Sono più deluso per Mexes perché lo meritava. Ha 22 anni [24 perché è del 1982, N.d.R.] e ha fatto una stagione strepitosa. Meritava questa selezione. E lo stesso vale per Panucci, ma lui ha la mia età [non è vero! Panucci è del '73, Dacourt del '74, N.d.R.], è già stato in nazionale, la prende con più filosofia.
Ora andrò all'Inter. Sto bene qui in Italia, lascio la Roma perchè cerco nuovi stimoli. Per un giocatore è importante avere nuovi stimoli: dopo 3/4 stagioni, per me, devi cambiare.
Il goal più bello è stato quello contro la Juventus, perché tutta la città aspettava quella partita ed è stato il 1° goal in maglia giallorossa. Io ho un ottimo rapporto con la società ma a volte bisogna fare delle scelte personali, dei sacrifici. Non abbiamo trovato un accordo economico e, semplicemente, ho avuto altre proposte, quindi ho valutato la situazione» (dalla conferenza stampa).

Mal comune mezzo gaudio

La mia squadra ha perso la Coppa Italia in finale, ma anche in Canada si soffrono le mie stesse pene: ieri mi ha scritto la mia amica Marie-Eve di Montréal che la sua squadra di hockey, i Canadiens de Montréal, ha perso la Coupe Stanley contro gli Hurricanes, benché i pronostici scaramantici (tipo la profezia del '78 dell'anno scorso) li favorissero. Infatti il palazzetto, in cui si è tenuta la partita, era stato utilizzato per un concerto di Madonna, e l'ultima volta che la popstar si era esibita in quel luogo la squadra aveva trionfato proprio nella Coupe Stanley: tutto il mondo è paese.

Curiosità dal passato remoto

Ieri sera a cena, papà, vedendo l'insediamento del nuovo Presidente della Repubblica, è uscito dicendomi: «Guarda Roma! Ti ricordi quando siamo andati? ... Piazza Colonna!». Sì, mi ricordo di Piazza Colonna! Lì ci sta l'AsRoma Store, primo luogo che avrei voluto visitare appena arrivata in quel della Capitale. Non è stato il primo, ma alle 19.28 di quel sabato 30 novembre 2002 ci sono andata, per vedermi letteralmente chiusa in faccia la porta da una commessa molto zelante, che mi ha ricordato, mentre il negozio era brulicante di persone intente a fare acquisti, che la chiusura era alle 19.30 e anche se venivo da Milano (apposta o quasi!) potevo scordarmi di entrarci a quell'ora. Grazie mille!

15 maggio 2006

Come finirà?

In attesa di ulteriori sviluppi, il sito della Gazzetta pubblica un articolo per rispondere a tutte le domande che sicuramente ora frullano nella testa di tutti gli italiani: «La Juve può essere retrocessa in serie B? Rischia anche la serie C? Sì. La situazione della Juve è la più grave. Se viene provato l’illecito sportivo — con responsabilità diretta della società, visto il ruolo di Moggi e Giraudo —, la pena minima è la retrocessione all’ultimo posto in questo campionato: quindi niente scudetto e Serie B l’anno prossimo (magari con penalizzazione). Il parallelo è con il Genoa: nella scorsa stagione, per la frode in una sola gara (col Venezia) fu retrocesso all’ultimo posto, con discesa in Serie C1 e 3 punti di penalizzazione. I bianconeri possono perdere questo scudetto e quello 2004-05? In caso di illeciti accertati nel campionato 2004-05, le conseguenze sarebbero sia la revoca di quello scudetto, che quindi non verrebbe assegnato, sia la revoca di quello assegnato ieri. Che però andrà a un’altra squadra. A chi? Toccherebbe al Milan, a meno che anche per i rossoneri non esistano responsabilità oggettive che potrebbero determinare penalizzazioni gravi. E allora Campione d’Italia potrebbe essere anche l’Inter [finalmente abbiamo trovato un modo perché anche loro riescano a vincerlo! Certo vincerlo così, sulle disgrazie altrui, anzi no sugli imbrogli altrui, forse è anche più "godiuroso", N.d.R.]. Che cosa rischiano Fiorentina, Lazio e Milan, le altre squadre coinvolte nello scandalo? La situazione di Fiorentina e Lazio è meno grave solo se paragonata a quella della Juve. Per entrambe le società le intercettazioni fanno presumere illeciti relativi a più gare che, se confermati, potrebbero portare a punizioni simili a quelle dei bianconeri [ma se 'a Lazio va in B poi a noi romanisti chi ce farà diverti'?, N.d.R.]. Tanto più che nelle intercettazioni sono implicati direttamente i presidenti Lotito e Della Valle. Più leggera la posizione del Milan perché i casi sono limitati e controversi e perché l’indagato è Leonardo Meani, dirigente accompagnatore addetto all’arbitro. In questa situazione (e se non ci saranno ulteriori sviluppi) dovrebbe trattarsi al massimo di responsabilità oggettiva. La Juve perderà anche il diritto di giocare la Champions League? Se la Juve sarà punita con una retrocessione, addio Europa [tanto non vincono mai lì, N.d.R.]. Ma anche una semplice penalizzazione la allontanerebbe dalla zona Champions, visto che la pena dev’essere afflittiva (deve, cioè, procurare un danno). L’Uefa si atterrà alle comunicazioni della Federcalcio e iscriverà nelle coppe i club qualificati (se rispondono ai requisiti delle "licenze"). A Nyon sono curiosi e impazienti: vogliono sapere se anche nelle intercettazioni di Napoli ci sono elementi più rilevanti e gravi dei dialoghi tra Moggi e Pairetto sugli arbitri della Juve nelle Coppe. In questo caso, interessando la Champions, potrebbero scattare squalifiche o altri provvedimenti. In caso di penalizzazioni, Roma e Chievo possono aspirare alla Champions League? Per l’Uefa varrà la classifica definitiva. Possibili scenari: Juve retrocessa in B con penalizzazioni; Fiorentina e Lazio retrocesse; Milan penalizzato. In Champions andrebbero allora Inter, Roma, più Chievo e Palermo (preliminari). Con (magari) Milan, Livorno ed Empoli in Coppa Uefa e Parma in Intertoto. Le squadre attualmente retrocesse possono sperare in ripescaggi? E quelle danneggiate dal "sistema Moggi" verranno risarcite? In uno svolgimento "normale" della questione, se Juve, Fiorentina, Lazio o Milan dovessero scalare in fondo alla classifica, saranno salvate automaticamente le formazioni retrocesse: nell’ordine Messina, Lecce e Treviso. Ma domani la Federcalcio sarà commissariata: e il commissario potrebbe decidere di tutto, anche di rivedere la formula dei campionati, magari riducendo la Serie A a 18. Difficile ipotizzare risarcimenti per le squadre danneggiate. Alcuni presidenti, comunque, minacciano già cause civili».

Scandalo intercettazioni: spunta anche la Roma

Siccome sono una pseudo-giornalista e non solo una tifosa, pubblico stralci di un articolo [il che significa che non riporto tutto l'articolo, che potete leggervi interamente se cliccate sul link, N.d.R.] che ho appena trovato su Calciomercato.com e proviene da Il Giornale: «Dalle carte sul calcio sporco, con riferimento ai presunti illeciti della Gea World, spunta il nome della Roma dei Sensi. Nessuna contestazione specifica. Nessuna iscrizione nel registro degli indagati, almeno per ora. [...]. Fra gli spunti meritevoli d'attenzione vi sono le informative, con intercettazioni allegate, che la procura di Roma acquisì alla fine dello scorso anno dalla Guardia di finanza di Livorno sui "rapporti", per l'appunto, tra il presidente Sensi e uno dei capi degli arbitri oggi sotto accusa, Paolo Bergamo. Nelle carte si faceva riferimento a una conversazione (del 2002) in cui Bergamo spiegava a un amico che il presidente della Roma gli avrebbe presentato una lista di cinque arbitri a lui graditi. In cambio lo avrebbe favorito nella stipula di polizze Ina Assitalia (all'epoca sponsor della squadra giallorossa) di cui Bergamo era agente generale nella provincia di Livorno. [...]. Sarebbero tre le linee guida degli accertamenti: 1. la strana "pace" dopo la guerra tra i Moggi e la famiglia Sensi; 2. l'intercettazione della procura di Napoli su Lucianone in cui si prefigura uno scambio tra "un contratto" per la Roma (quello di Sky o che altro?) e la vendita di Emerson alla Juventus (andata in porto); 3. l'interrogatorio di venerdì scorso dell'ex direttore sportivo giallorosso Franco Baldini, acerrimo "nemico" del sistema-Moggi che a verbale avrebbe confermato tutta una serie di precedenti accuse alla Gea e ai Moggi».
CurvaSud.com mica ce l'avrai tirata?: «Ragazzi, attendiamo fiduciosi la conclusione di questa vicenda, nella speranza (bisogna dirlo) che non salti fuori il nome AS ROMA da queste GIUSTISSIME indagini».

Tutti a casa!

Anche io come quelli di CurvaSud.com ero alquanto dubbiosa sull'efficacia delle petizioni (Marione.net è arrivato a più di 60.000), ma come viene detto in home page: «Pensate se tutta questa gente scendesse in piazza nel caso la juve e le altre non vengano punite A DOVERE! Succederebbe un bordello immane!»: sperem che 'l sia vera.

Calciopoli: pettegolezzo interruptus

Con tutto quello che è successo in queste ore (intercettazioni, dimissioni, scudetti, posticipazioni di playoff...) vi lascio gustare pure il pettegolezzo interruptus pubblicato su TvBoomerang dalla mia amica Elena: chi riuscirà a svelarlo? [io un'ideuzza ce l'ho: leggete bene le parole in grassetto ;op, N.d.R.].
«Dicheno che l'inchiesta su Calciopoli sia stata incoraggiata dalla clamorosa vendetta di una gola profonda. Che, incastrata non dal telefonino, ma da un travestimento di troppo, avrebbe deciso di vuotare il sacco contro chi voleva sbalzarlo dalla sella di una certa vecchia Signora. Dicheno».
AGGIORNAMENTO: il 29 maggio sull'inserto sportivo del Giorno (nell'ironica rubrica di Giorgio Comaschi "Voti a perdere"): «Lapo. Secondo voi Lapo e Moggi erano amici? Secondo noi no. E da lì... (i puntini puntini potrebbero essere all'infinito ma il giornale a un certo punto finisce)». A buon intenditor...

12 maggio 2006

A rischio i playoff di Serie C1

Le gare dei playoff di Serie C1, previste per domenica 21 maggio e domenica 28 maggio, rischiano seriamente di saltare a causa della bufera che si è abbattuta sulla squadra del Teramo. La squadra, infatti, è indagata per presunto illecito amministrativo ed è questo il verdetto più importante ai fini della disputa dei playoff. Se il Teramo dovesse essere condannato, verrebbe penalizzato di uno o due punti e sarebbe escluso dai playoff a tutto vantaggio della Salernitana, che è attualmente al lavoro come se dovesse realmente giocarseli. In trepida attesa, quindi, anche il Genoa, squadra che doveva disputare i playoff contro il Teramo, ma anche il Monza e il Pavia, le altre due squadre qualificate.
P.s.: forse se li spostano è meglio, infatti il 27 maggio è prevista al Brianteo la finale del campionato italiano di rugby e, dato che la volta precedente lo stadio è stato lasciato in una maniera indecente, rischiamo di trovarci di nuovo un terreno di gioco non consono alla disputa di una semifinale di playoff.
AGGIORNAMENTO DA ACMONZABRIANZA: «La Commissione Disciplinare ha accolto la richiesta formulata dal Procuratore Federale ed ha inflitto una penalizzazione di 4 punti al Teramo con decorrenza immediata. La società abruzzese è intenzionata a presentare ricorso alla Caf ed al Tar del Lazio per ribaltare una sentenza che al momento qualifica ai playoff la Salernitana. Probabile, ma non certo, lo slittamento delle semifinali d'andata dal 21 al 28 Maggio».

Consolazione finale - Meglio di niente

Specifico subito che il titolo non è mio [perché altrimenti subito si potrebbe pensare che sono romanista, che non so perdere, che siccome ho perso derido la vittoria altrui, ecc., N.d.R.], ma è tratto dalla "free-press" di stamattina e cioè da Leggo (clicca qui e qui per verificare), quindi mi sembra normale sottolineare che per il secondo anno consecutivo, gli interisti festeggiano la Coppa Italia come fosse lo scudetto [che hanno perso per la 17esima volta consecutiva, visto che son 17 anni che non si batte chiodo..., N.d.R.] o peggio ancora la Champions League: ieri sera due ragazzi in motorino [lo so che due rondini non fanno primavera, ma io mi sarei vergognata..., N.d.R.] giravano per le strade del mio paese clacsonando e sventolando la bandiera in un tripudio di felicità e stamattina anche al Ragno Verde, il bar sede dell'InterClub, sventolava la bandiera nerazzurra.
Siamo sinceri: se la sono meritata, ma che non se la tirino troppo, perché è solo l'ennesimo contentino!
P.s.: ¤fonti autorevoli¤ mi hanno confermato che anche la circonvallazione di Milano era piena di tifosi festanti e clacsonanti, anche se gli interisti "veri" hanno salutato la vittoria della Coppa Italia esponendo questo striscione in curva nord allo scadere del match: "Una mezza coppetta non vi restituirà la vostra dignità!!!".

11 maggio 2006

L'ombra dello scandalo scommesse

La maglia pubblicata sul precedente post è sempre più vicina ai giocatori bianconeri se è vero quello che scrivono attualmente molti siti Internet. Riporto quello pubblicato sul Giornale.it: «Scommesse per centinaia di migliaia di euro: puntate clandestine fatte attraverso società schermo e prestanome per evitare che si potesse risalire alla vera identità dei giocatori. E al centro, anche in questo caso, la Juventus: quattro o cinque tra calciatori ancora in forza a Torino o che solo fino al campionato scorso indossavano la maglia bianconera, si sarebbero infatti dedicati a questa attività, investendo somme cospicue. I fuoriclasse ovviamente non comparivano direttamente. Loro partner di gioco erano esperti del settore, gente con precedenti penali o di polizia proprio per scommesse. Insomma, amici fidati che raccoglievano i soldi, li trasferivano in un reticolo di conti correnti e poi scommettevano per conto dei giocatori in Italia e all'estero. Per cifre da capogiro: ci sarebbero quasi tre milioni di euro passati di mano in poco più di un anno di puntate. Un solo giocatore della Juventus avrebbe scommesso oltre un milione e 600mila euro. Massimo riserbo sui nomi delle persone coinvolte nella vicenda. Sia i calciatori, sia coloro che raccoglievano le somme e giocavano. Tre di questi ultimi sono però già indagati per "esercizio abusivo di attività di gioco e di scommessa": in sostanza avrebbero fatto da collettori dei soldi dei giocatori bianconeri e avrebbero poi organizzato e gestito le puntate.
Ma su cosa avrebbero scommesso i facoltosi calciatori? Gli inquirenti per ora non possono formulare risposte precise. Certamente però le scommesse avvenivano attraverso canali non autorizzati: soggetti cioè che operavano nel campo delle scommesse senza licenze né controlli. Ma c'è anche qualcosa di più. Approfondendo le singole posizioni sarebbe emerso che i contatti telefonici tra i "gestori" dei soldi dei calciatori e questi ultimi si sarebbero intensificati proprio in concomitanza con alcune partite di calcio. E gli inquirenti si sarebbero in particolare soffermati su due-tre incontri della passata edizione della Coppa Italia. Di sicuro le movimentazioni di denaro erano davvero consistenti e "insolite". Tanto da far scattare l'allarme rosso, nell'inverno del 2004, all'Ufficio italiano cambi. Ci si è infatti accorti che alcuni operai, piccoli commercianti, autisti tra l'Emilia e il Piemonte da una parte incassavano meno di 2mila euro di busta paga, dall'altra movimentavano capitali senza apparente giustificazione. E così si è scoperto che uno di questi aveva accesso a sette conti correnti, un altro a una mezza dozzina. Con assegni, prelievi, giri di conto per milioni di euro. Ma da dove arrivavano tutti questi soldi? È emerso, proprio grazie agli esperti dell'Uic, uno schema inquietante: questi soggetti (quasi tutti appunto con precedenti proprio per scommesse clandestine) ricevevano bonifici, assegni girati e denaro in contante da alcuni calciatori. Dopo l'incasso le somme venivano polverizzate, fatte transitare su numerosi conti correnti. E quindi via alle scommesse. Tutte attività finanziarie e di gioco non consentite dal nostro codice che al riguardo prevede precise autorizzazioni da parte dello Stato. L'Uic ha anche compiuto altri accertamenti. Si è ad esempio scoperto che gli sportivi effettuavano versamenti a cadenza pressoché settimanale. Cifre quindi consistenti che finivano così nella disponibilità degli indagati. A questo punto l'Uic ha deciso di trasmettere gli incartamenti alla procura di Torino per approfondire la vicenda. Ancora non è noto se analoga segnalazione sia stata inviata anche alla Figc per verificare i possibili rilievi disciplinari. Si tratta ora di capire fino a che punto i calciatori in questione erano o meno a conoscenza della destinazione illecita dei loro capitali. Se in pratica sono stati solo "superficiali" nell'affidare loro risorse finanziarie a personaggi che poi li "investivano" in modo assai spregiudicato o se invece consapevolmente usavano questi soggetti per "schermare" scommesse clandestine. Gli investigatori della Guardia di Finanza stanno cercando di ricostruire i flussi di denaro. In particolare si intende focalizzare gli avvenimenti sportivi sui quali venivano indirizzate le scommesse. Per un'altra pagina di calcio e denaro tutta da chiarire».
Mi sto sinceramente rompendo di tutto questo marciume! Continuerò a seguire il Monza, sperando che almeno lì continuino ad essere limpidi...
AGGIORNAMENTO: i nomi che starebbero saltando fuori [ma usiamo il condizionale per evitare querele, N.d.R.] sono quelli di Gianluigi Buffon (portiere bianconero), Mark Iuliano (difensore blucerchiato), Enzo Maresca (centrocampista del Siviglia, che ha appena vinto la Coppa Uefa) e Antonio Chimenti (portiere cagliaritano).

Tanti auguri a te!

Avete presente quelle voci di sottofondo che si sentono nei video che giro al Brianteo? Ecco una di quelle appartiene a mio zio che oggi compie gli anni, quindi BUON COMPLEANNO ZIO!

"Noi vogliamo la Juve in B"


Non so quanto potrà servire ciò che sta succedendo sul "Portale della controinformazione giallorossa" Marione.net, ma mi sembra giusto dare notizia del tentativo di petizione contro la società bianconera, già firmata da più di 36.000 lettori: «In seguito alla pubblicazione delle intercettazioni telefoniche di Luciano Moggi, direttore generale della società Juventus, e di Antonio Giraudo, amministratore delegato della società Juventus, sembra palesarsi un orientamento punitivo nei confronti dei soli tesserati della società Juventus. Qualora venga riconosciuta dalla giustizia sportiva la responsabilità di Luciano Moggi e/o di Antonio Giraudo nella violazione dell’articolo 6 del Codice di Giustizia Sportiva della F.I.G.C., illecito sportivo, i sottoscritti chiedono che la società Juventus venga retrocessa all’ultimo posto in classifica dell’attuale campionato di Serie A come previsto dall’articolo 13, comma 1, lettera g, dello stesso Codice di Giustizia Sportiva della F.I.G.C.».
Se volete firmare anche voi la petizione, cliccate qui.

10 maggio 2006

Arrestato ex juventino per importazione e spaccio di hashish

«Ordine di custodia cautelare per il 39enne direttore generale dell'Alessandria Michele Padovano nell'ambito di una vasta operazione antidroga, denominata Tuareg, che ha portato in carcere 33 persone. Giocatore professionista, Padovano ha militano nel Cosenza, Pisa, Napoli, Genoa, Reggiana ma soprattutto, dal '94 al '97, nella Juventus che poi lo cedette al Crystal Palace. Giocò poi anche nel Metz. Nel suo curriculum anche due partite nella nazionale italiana.
Padovano è accusato di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga. Gli è stato contestato il ruolo del finanziatore. Secondo quanto hanno raccontato i carabinieri, l'ex calciatore era in rapporti di amicizia con il capo della banda di trafficanti di hashish, che avrebbe smerciato in un paio d'anni droga, importata dal Marocco, per un valore di 14 milioni di euro.
Dopo avere appeso le scarpe al chiodo, Padovano era rimasto nel mondo del calcio come procuratore e dirigente. L'anno scorso fu uno dei protagonisti dell'estate calda torinese, quando il Torino, a causa della grave situazione economica, non venne iscritto alla Serie A e il suo titolo sportivo fu rilevato da un gruppo di professionisti cittadini e dall'imprenditore ciociaro Luca Giovannone. Padovano venne chiamato a svolgere il ruolo di direttore sportivo, ma dovette abbandonarlo quando, dopo le forti contestazioni dei tifosi, Giovannone cedette il suo pacchetto di maggioranza all'editore-pubblicitario Urbano Cairo».
Fonte: Gazzetta.it.
AGGIORNAMENTO: «Nell'inchiesta, intanto, spuntano i nomi di altri due ex giocatori della Juventus. Sono quelli di Nicola Caricola, indagato, e di Gianluca Vialli, che avrebbe fatto uso di stupefacente solo per uso personale e contro il quale quindi non è stato ipotizzato nessun reato. Esistono due episodi di cessione da parte di Caricola a Vialli di un piccolo quantitativo di cocaina. Dall'indagine emerge che Caricola era in contatto con Padovano».
Fonte: Il Giornale.

Ronaldo si dà allo spiritismo seguendo le orme della fidanzata Raica

«In attesa di tornare in campo per disputare il Mondiale di Germania, Ronaldo si dà alla lettura. Il Fenomeno, infatti, sta leggendo un libro regalatogli dalla fidanzata Raica de Oliveira, un saggio che tratta di spiritismo, "La nostra rinascita, cosmogesi planetaria" di Dirceu Abdala, in cui viene ripresa la dottrina del pedagogista francese Allan Kardec, considerato il padre dello filosofia spiritista.
Tormentato dalla difficile situazione al Real Madrid e dalle continue voci di una vita sregolata, Ronaldo cerca serenità nello spiritismo. Spinto dalla fidanzata, la modella brasiliana Raica, il Fenomeno, fervente cattolico, si sta aprendo a questa nuova filosofia. Il primo passo è la lettura di un libro sul tema. Corrente filosofica e spirituale che apparve nel 1857 in Francia, codificata dal pedagogista Allan Kardec, questa filosofia ha trovato fertile terreno proprio in Brasile. La maggior parte degli adepti alla dottrina spiritica si trova oggi in questo paese di tradizione cattolica. Il motivo di questo fenomeno può essere spiegato dal fatto che la cultura brasiliana è caratterialmente tollerante verso pratiche spirituali diversificate. Dopo essere giunto in Brasile, lo spiritismo fu non solo accettato da persone di diverse classi sociali come profondamente riadattato alla tradizione mistica del paese. Lì è sorta la religione spirita che ha oggi più di due milioni di adepti in Brasile, secondo una recente statistica ufficiale. Tra questi si potrebbe presto aggiungere Ronaldo, alla ricerca del massimo equilibrio interiore per dare il massimo in Germania e portare con i suoi gol il Brasile alla conquista della Coppa del Mondo».
Fonte: TgCom.

08 maggio 2006

La fantasia degli ultrà

Le intercettazioni dei giorni scorsi non potevano certo non ispirare divertenti trovate sugli striscioni degli ultrà, infatti ieri è stato un tripudio negli stadi italiani. Eccone una selezione:
  • Moggi e Pairetto coppia scudetto;
  • Moggi videochiamami;
  • Moggi, erano più sicuri i pizzini...;
  • Iaquinta, Lippi + Gea = nazionale (a Livorno, con chiaro riferimento alla corsa, per un posto in azzurro per i prossimi mondiali tra l'attaccante dell'Udinese e il capitano amaranto Cristiano Lucarelli);
  • Bagiamo le mani a don Lugiano (gli ultrà sampdoriani);
  • Gli ultras condannati, Moggi e Giraudo sicuramente assolti: vergogna (la curva Sud dell'Olimpico);
  • FC Juventus, associazione a delinquere (la curva Sud dell'Olimpico);
  • Per un calcio pulito vogliamo Giraudo designatore, Moggi arbitro, Bettega e Capello guardalinee (la curva Sud dell'Olimpico);
  • Ascoli in A, Moggi in galera...Dio c'è (gli ultrà dell'Ascoli);
  • Nuova tariffa Tim Summer Juve, più chiami, più vinci (gli ultrà dell'Ascoli);
  • Fuori gli ultras dalle galere, dentro Moggi e le m... bianconere (la curva Fiesole a Firenze);
  • Con la Maserati scudetti assicurati (la curva Fiesole a Firenze);
  • Carraro, Gea e Moggi: la mafia di ieri e di oggi. Il calcio è del popolo (la tribuna Est dello stadio di Lecce);
  • Due punte più due trequartisti e un centralinista;
  • Pronto sono Luciano: liberate Provenzano;
  • Il male del calcio sono gli ultrà nonostante accordi con arbitri e partite truccate;
  • Tim: Telecom Italia Moggi;
  • Ieri... Moggi... e domani?;
  • Moggi-Giraudo? Sì, li vogliamo radiati.
Infine, fuori dal Meazza di Milano, sulle bancarelle, è apparsa una t-shirt con la formazione della Juvedelsecolo: Numero 1 Lo Bello fino al numero 11 Matarrese, passando naturalmente via via per i vari Bergamo e Pairetto.

Questione di spot

Ieri sera mentre aspettavo pazientemente che alla DS si smettesse di parlare di Moggi & Co. per ricordare che in studio c'era ospite la mia squadra, l'ACMonzaBrianza1912 [ogni volta che inquadravano Tardelli avevo un sussulto e indicavo alla mamma: "Quello lì dietro è Passirani...", N.d.R.], è andato in onda un blocco pubblicitario che non posso non sottolineare con questo post: prima lo spot di una nota marca di patatine, subito dopo quello di un noto operatore telefonico [non voglio fare markette perché tanto non mi pagano, N.d.R.], entrambi accomunati dalla presenza di un testimonial d'eccezione: Francesco Totti.
Non so quanto sia fattibile cedere la propria immagine per due campagne pubblicitarie, ma il massimo è mandarle in onda una dopo l'altra: così prima vedi i palleggi del Capitano con il tubetto delle patatine e poi te lo vedi staccare la presa telefonica, al grido di: "Io ho staccato e tu?" [piccola parentesi: ma se stacchiamo tutti i fissi, poi chi chiamiamo con la 'vantaggiosissima' offerta verso i fissi? Misteri del cellulare!, N.d.R.], per terminare con lo slogan dell'operatore, questa volta dando sfoggio di insospettate capacità linguistiche... [anche se la foto ci spiega il trucco utilizzato per una dizione perfetta, N.d.R.].
Anche tu Pupone hai un futuro!

07 maggio 2006

Monza-Giulianova 2-1 (con mea culpa)

Un bel Monza si congeda dal campionato regolare di Serie C1 con una vittoria meritata su di un Giulianova mai veramente pericoloso e si prepara già mentalmente ai playoff contro il Pavia, programmati per il 21 e 28 maggio (andata a Pavia, ritorno a Monza), grazie ai risultati degli altri campi (uno su tutti il pareggio per 1-1 tra Teramo e Genoa).
Il Monza parte bene e guadagna subito un calcio di rigore per fallo netto in area, che Beretta non riesce a trasformare, poi occasioni su occasioni solo per i biancorossi, ma nessuna concretizzata.
Il secondo tempo è di nuovo spadroneggiato della squadra di casa che trova il gol prima con Egbedi (che si porta così a 9 reti e chiude la stagione come miglior marcatore biancorosso), poi con Beretta: entrambi i gol sono stati ripresi malamente dalla vostra ¤FP¤ e ve ne renderete subito conto appena cliccherete per vederli; inoltre questa vostra pseudo-fotoreporter, forse per il gran caldo, forse perché ormai credeva di aver portato a casa il risultato (come tutti del resto) si è completamente addormentata sul gol degli ospiti e non può perciò fornirvene la prova video [ho persino chiesto se mi potevano fare il replay…, N.d.R.]. La partita si è poi indirizzata sui binari della noia e della melina da parte dei biancorossi, i cui tifosi erano già pronti per la festa finale: il sogno continua…
P.s.: stasera la squadra sarà ospite alla DS su RaiDue alle ore 22.35: tutti sintonizzati quindi!

I video (in progress):

La curva del Giulianova

Il team manager


Diego Foresti, team manager biancorosso.

Il "Pres"

Begnini regala cappellini e magliette ai tifosi, in compagnia dei nipotini.

Una bella coreografia

I palloncini rossi (e bianchi) per la coreografia del Monza (dovevano essere a forma di cuore...).

05 maggio 2006

Una telefonata allunga la vita

Dai nuovi stralci delle intercettazioni spuntano i nomi di alcuni arbitri coinvolti: sono quelli di Bertini, Dondarini e Trefoloni.
"Se è un po' sveglio gli dimezza l'Udinese". Antonio Giraudo sta parlando al telefono con Luciano Moggi; è la domenica pomeriggio del 26 settembre 2004. L'arbitro Dattilo dirige Udinese-Brescia. I due dirigenti della Juventus stanno parlando di lui. L'interesse di Giraudo è alto visto il 3 ottobre, una settimana dopo, è in programma Udinese-Juventus. Come finirà Udinese-Brescia? 8 gialli e un rosso per Jankulovsky, gioiello dei friulani e una condotta assurda quando non viene fischiato il gioco pericoloso di Sculli su De Sanctis, che propizia il contestatissimo gol di Mannini con il portiere ancora a terra.
Ma questa non è l'unica intercettazione che mette nei guai gli arbitri. A chiarire il rapporto che Luciano Moggi vuole tenere con gli arbitri viene l'invito ad un giornalista moviolista perché dia una buona valutazione dell'operato dei suoi "pupilli". Luciano Moggi: "Devi salvare Bertini, Dattilo e Trefoloni. Sul Milan puoi battere quanto ti pare". La telefonata è fatta a Baldas (ex designatore arbitrale e commentatore della moviola del Processo di Biscardi). La chiamata risale a lunedì 20 settembre 2004. Poi vi è una telefonata che Baldas fa a Moggi la sera prima, al termine della gara Bologna-Milan arbitrata da Messina di Bergamo. Baldas: "Che dici di Messina?". Moggi: "Messina giù"...
Il poter dirigere la "vecchia signora" viene sentito come una sorta di premio per il proprio operato. Tanto che l'arbitro Dondarini non esita a ringraziare Pairetto. La telefonata risale al 21 settembre 2004, prima del turno infrasettimanale Sampdoria-Juventus: Pairetto: "Mercoledì fai una bella partita tutta sai che lì e sai che son sempre".Dondarini: "Eh, son particolari". P.: "Eh infatti, infatti". D.: "Sì sì sì no bisogna fare". P.: "Quindi". D.: "Con cinquanta occhi bene aperti". P.: "Come" D.: "Con cinquanta occhi aperti". P.: "Eh bravo per vedere anche quello che non c'è a volte". Infatti cinquanta occhi non sono sufficienti per vedere un rigore per la Samp. O meglio prima l'arbitro lo vede, poi cambia idea e niente penalty.
Antonio Giraudo e Luciano Moggi non si limitano ad esprimere giudizi solo sugli arbitri. Qualche volta le lamentele riguardano pure gli assistenti. È il caso di Aglietti presente al Trofeo Berlusconi. Moggi, però, rassicura Giraudo in una telefonata del 16 settembre del 2004: Moggi: "Quello non lo avremo più". Poi vedremo che non sarà così.

04 maggio 2006

Le intercettazioni non finiscono più...


MOGGI DESIGNATORE - "Con Gigi (Pairetto ndr) è una cannonata", si compiace Moggi con Giraudo: l'amico designatore ha appena telefonato dall'Uefa comunicando l'ottimo arbitro per il ritorno di Champions: "Mi ha detto "Pinochet" che viene Cardoso, è buono". Ma poi, a sorpresa, arriva l'inglese Graham Poll (Moggi lo chiama "Paul Green"): "Ci han cambiato l'arbitro, li mortacci loro. Che cazzo, oggi li voglio sentì". Sente Pairetto: "All'anima di Cardoso, eh?". Il designatore è imbarazzato: "E' successo qualcosa all'ultimo momento, io ho Cardoso: si vede che è andato male qualcosa". Andrà tutto bene: 4-1 in trasferta con il Djugarden, Juve qualificata.

IL PETTINE DEL CAVALIERE - Al Trofeo Berlusconi, dopo la partita, il premier Berlusconi organizza una cena con Galliani, Giraudo, l'arbitro Pieri e altri vip. L'indomani Giraudo chiama Moggi: "Berlusconi e Galliani sono andati al tavolo con Pieri e allora sono andato anch'io, li ho tallonati". Ma il meglio è accaduto negli spogliatoi dove, racconta Moggi divertito: "Berlusconi ha preso il pettine e ha pettinato "Pinochet" col pettine suo. Tanto i risultati sono relativi, eh eh". Infatti Pairetto continua a rivelarsi una cannonata. Il 1° settembre chiama Moggi: "Ho messo un grande arbitro per la partita di Amsterdam: Majer". Moggi: "Alla grande, dai!". Pairetto: "Vedi che io mi ricordo di te, anche se tu ormai ti sei scordato di me". Moggi: "Ma non rompere, vedrai quando torno, poi te lo dico se mi son scordato".

UNA BIONDA A RISCHIO (approfondimento del precedente)- Nei grandi giochi dell'Italia pallonara c'è pure tempo per questioni più prosaiche, come la sistemazione di una dirigente della Can (commissione arbitri nazionale) che segue i due designatori. E' molto legata a Bergamo, è amica di Moggi, ma invisa a Pairetto dopo avere sparlato di lui ("dopo quel che ha detto in giro di me - tuona Gigi - non la voglio più, una serpe in seno"). Bisogna paracadutarla in un altro ufficio, ma senza scontentarla, perché è depositaria di molti segreti. Chi interviene a sistemare quel piccolo affare di Stato? Moggi, naturalmente.
Il primo settembre telefona a Franco Carraro. La prende alla lontana. Parla del destino del Napoli, ormai nelle mani di De Laurentiis (Carraro: "E' un matto totale", Moggi: "Lì son tutti matti, ma ora poi ci faccio una chiacchiera io"). Poi butta lì che il nuovo ct della Nazionale, Marcello Lippi, va "tenuto a bada, riordinato". Come? "Creandogli un ufficio con una segretaria, una che conosce arbitri internazionali". Ecco, lui ne avrebbe una che fa proprio il caso: "Quella bionda, rampante, che conosce tutto l'ambiente". Una certa G. F. Moggi ne parla con il vice di Carraro, Innocenzo Mazzini, suo fedelissimo. Che mangia la foglia: "C'hai un culo da impiantare, eh, sudicione?".
Moggi confessa il movente del trasferimento: "Bisogna toglierla da dov'è". Mazzini: "La bionda va dicendo in giro che han messo di mezzo gli avvocati, e se non le danno ogni cosa fa scoppiare un gran casino, un bel bubbone". Moggi, prudente: "Io non so quel che ha fatto lei lì, ma non parliamone per telefono". Mazzini: "Mi avevi detto che non hai nessun controllo". Moggi ha un presentimento: "Eh, che ne so io di quel che combinano". L'importante è tenere Carraro all'oscuro dei retroscena: "Lui - raccomanda Moggi - non deve sapere, del meccanismo non sa niente". Lippi però fa resistenza. E Bergamo difende "la bionda". Mazzini teme ricatti: "Vuole una bella carriera, sennò canta ai giornali".
Moggi batte i pugni: se i due designatori continuano a litigare "vado da Carraro e faccio alzà di peso tutti e due. Se me fanno 'ncazzà il duo indivisibile va a casa prima del tempo". Anzi, "faccio mandare via Bergamo". Come se i designatori fossero cosa sua. Mazzini, terrorizzato: "Stai attento ai giornali, sanno tutto, lei si è premunita e se apre bocca". Alla fine G. F. è stata spostata dalla Can (commissione arbitri) a un altro ufficio della Federcalcio.

CENA A CASA DI GIRAUDO - Tutto è bene quel che finisce bene, salvo per il povero designatore Bergamo, strapazzato da Carraro davanti a tutti nel vertice del 17 settembre. Moggi se la ride con Giraudo: "Ha fatto una cazziata all'"Atalanta", che è colpevolissimo!". Poi chiama Bergamo e lo rincuora: "Martedì vieni a cena da Giraudo? Ti devo dire quel che mi ha detto Carraro, ce l'ha con te di brutto". Bergamo è ancora "incazzato nero" con il presidente per "come mi ha trattato, mi ha levato il rispetto". Cova propositi di vendetta: "Gliela faccio pagare, non so quanto resisto ancora, gli fò fare una figura sui giornali che si deve vergognà per tutta la vita". Moggi tenta di placarlo: "Stà calmo, ci ho parlato io, ormai è superato, dai, su. L'aggiusto io, non ti preoccupà, ho già messo tutto a posto io. Vediamoci martedì alle 7,30 a casa di Antonio".
La cena si tiene martedì 21 settembre, vigilia di Sampdoria-Juventus. Pare che partecipi anche Pairetto: alle 22,36 telefona al figlio (in lontananza si sente la voce di Moggi) per farsi leggere "il calendario di sabato-domenica", quarta di campionato. Evidentemente i due designatori ne stanno parlando con i due massimi dirigenti della Juve. A quale scopo, non si saprà mai: pochi giorni dopo le intercettazioni s'interrompono.

Nuovo capitolo di intercettazioni


Moggi Senior e Junior - Ci sono anche altre amorevoli conversazioni fra padre e figlio, direttore delle Gea. I Moggi discutono del futuro di giocatori come Cristiano Zanetti, Galante, Chiellini, Zalayeta, Salas, Jankulovski. Interessante il discorso relativo alla trattativa per Fabrizio Miccoli con la Lazio. Papà Luciano afferma: "Io a Lotito gli ho chiesto 10 milioni e lui mi ha detto 5, no? Tu gli devi dire: guarda che io posso convincere mio padre a farlo a 7,5. Fagli un po' di storie all'inizio". Ma Alessandro, che gestisce Miccoli, incontra difficoltà perché il giocatore fa qualche storia. E allora Luciano chiama un suo amico perché gli dica "di fare meno lo stupido" altrimenti "non lo faccio chiamare in Nazionale, così gli metto giudizio, perché in Nazionale ce l'ho mandato io".

Testimoni scomodi - Ci sono anche bionde che "sanno troppo" da accontentare (Mazzini a Moggi: "La bionda va dicendo in giro che han messo di mezzo gli avvocati, e se non le danno ogni cosa fa scoppiare un gran casino, un bel bubbone". E ancora: "Stai attento ai giornali, sanno tutto, lei si è premunita e se apre bocca"), e personaggi da controllare (Moggi a Carraro: "Lippi va tenuto a bada, riordinato...Creandogli un ufficio con una segretaria, una che conosce arbitri internazionali").

Le intercettazioni dell'amico Luciano


ARBITRI SOTTO DETTATURA:
Moggi: "Ma che c...o di arbitro mi avete mandato?" riferendosi all'andata dei preliminari di Champions con il Djungarden. Pairetto: "E' Fandel, uno dei top". Moggi: "Ma ha fatto un casino, il gol di Miccoli era valido. Gigi questo deve andare in c... fidati di me. Ora mi raccomando giù a Stoccolma".
Si parla anche della scelta di arbitri per le amichevoli. Moggi: "A Messina mandami Consolo e Battaglia - riferendosi ad una amichevole precampionato - con Cassarà eh. E per il Trofeo Berlusconi mi raccomando Pieri".
Pairetto: "Mi sono ricordato di te, ho messo un grande arbitro per la partita di Amsterdam. E' Meier" parlando della designazione di Ajax-Juve di Champions League. Moggi: "Alla grande!". Pairetto "vedi che io mi ricordo di te?"

UNA MASERATI PER PAIRETTO
Si parla poi di una Maserati Quattroporte in omaggio a Pairetto. Moggi: "Sono Moggi buongiorno. Avrei bisogno di Nalla" Nalla: "Ciao Luciano" Moggi: "Io avrei bisogno in tempi rapidi perché siccome dobbiamo fare..." Nalla: "Sì" Moggi: "Per un amico importante, di una Maserati". Nalla: "Sì". Moggi: "Quattroporte". Nalla: "Quattroporte?". Moggi: "Sì. Ti diamo tempo una settimana dieci giorni, va bene?". Nalla: "Va bene".
Pairetto: "Ascolta volevo dirti la macchina ce l1ho già praticamente". Enzo: "Quale?". Pairetto: "Quindi quando vogliamo andare poi a prenderla c'è a disposizione praticamente la Maserati". Enzo: "Ma dai". Pairetto: "Sì quindi". Enzo: "Madonna". Pairetto: "Adesso quando rientro domani chiamo direttamente la Casa Reale".

CHI E' "IL CORVO"?
Tra Giraudo e Moggi si parla di arbitri: Giraudo: "Lo vediamo subito come tira, tu hai notizia di che aria tira a Sportilia?". Sportilia è la sede estiva del raduno degli arbitri. Moggi: "Bene, bene con Gigi (Pairetto ndr)". Giraudo: "Ma non è come l'anno scorso?". Moggi: "No, no con Gigi è una cannonata". Giraudo: "però adesso bisogna dirgli che s'impegni per sto corvo perché non si può andare avanti con sta testa di ca...". Il "corvo" resta ignoto.

"ATTENTI CHE VI VOGLIONO FAR FUORI"
Il 10 settembre 2004. Tra Alessandro Moggi e Luciano Moggi. Alessandro Moggi: "Preziosi mi ha fatto un discorso sul calcio che cambia, bisogna stare attenti a Carraro, Galliani e mi ha detto: non vi fidate di Montezemolo. Perché ha sentito una conversazione alla Juve: vogliono far fuori tutti, rimane solo Giraudo. Luciano Moggi: "Sì ma questa è una cazzata". Alessandro Moggi: "Preziosi spesso è in ambienti di questo genere qui".

CALCIOMERCATO
Si parla anche di Liverani il 19 agosto. Alessandro Moggi: "Mi ha chiamato Morabito e Vigorelli (due procuratori ndr) per sapere se volevi fa' un cambio di prestiti per pijà Liverani". Luciano Moggi: "No, no ma perché ora lavorano per la Lazio?". Alessandro Moggi: "Che ne so?". Luciano Moggi: "Porca miseria, quello lì ha agganciato lì di sotto, mo ci voglio parlà con quello perché gli hanno dato Lopez e gli vogliono dare Marquez a loro eh. Quindi è sicuro che sono riusciti a entrarci poco, perché lì non è che si possa anda' granché, almeno che Cinquini (ex d.s. Lazio, ndr) non lavori ancora con la Lazio".

UN OROLOGIO PER BISCARDI
Ancora omaggi. Qui si parla di un orologio da 40 milioni regalato a Biscardi. Moggi: "Allora ieri ho chiamato qui il nostro amico di Trieste...Baldas (ex designatore e commentatore delle moviole del "Processo", ndr). Gli ho fatto una bella cazziata, ma non ce n1era bisogno. Lui non ha colpa" (...). Moggi: "Ma se non viene poi un cambio non prendo più nessuno, ma perché dobbiamo ammazzare il campionato?". Biscardi: "No, tu non ammazzi un c..., magari l'ammazzavi l'anno scorso, mi dovresti da' 40 milioni, hai fatto la scommessa con me e hai perso". Moggi: "Aldo, ma io... sei come un orologio già assicurato, che vuoi che ti dica?". Biscardi: "E dove sta?". Moggi: "E lo sai che quando te lo dico...". Biscardi: "E non lo so. Non me lo mandi mai...". Moggi: ".Ma vaff..., uno te l'ho dato costava 40 milioni".

"QUEL COGL... DI CARRARO"
Il 6 settembre Moggi parla con Innocenzo Mazzini, vicepresidente Figc. Parlano di Carraro. Mazzini: "Perché questo cogl... (riferito a Carraro, ndr), ricordati che lui crede, che anche se passa così come vuole normalmente, di vincere lui. Invece devi metterglielo nel c... Ricordatelo".

ANDARE A "FAR ARBITRI"
Moggi:"Ooh se ti dico lasciamici parlare, poi domani io ho l'appuntamento". Mazzini: "Va bene" (...) Mazzini. "Venerdì vado a fare gli arbitri". Moggi: "Venerdì vengo anch'io". Mazzini: "Gliel'ho detto ad Anto' e mi ha detto che non viene". Moggi: "Lascia sta', quello è un ambiente un po' ibrido, meno uno ci si confonde e meglio è, e vale neppure la pena di starci alla lontana: io uno ci faccio partecipa', o partecipo io o ci mando Alessio".

AI POSTERI L'ARDUA SENTENZA...

02 maggio 2006

Il Genoa è alla frutta?

Lascio scaramanticamente il dubbio, fatto sta però che dopo aver giocato “la partita della vita” contro il Monza, il Genoa ha inanellato una serie negativa (contro la Sambenedettese fuori casa e domenica contro il Cittadella in casa, con 3 pere di passivo), che lo ha portato a dire addio alla promozione diretta in Serie B, a favore di uno Spezia che vi mancava da ben 55 anni, ma che ha fatto soprattutto saltare la panchina di Attilio Perotti, dopo appena 6 partite, col ritorno del già esonerato Giovanni Vavassori.

Non so come andrà a finire, so solo che il Monza è ormai sicuro di disputare i playoff e i sogni non costano niente…