30 giugno 2006

Tifoso cinese si ferisce in sogno

Dal China Daily: «Un tifoso di Qingdao, nella provincia di Shandong, si è rotto le dita del piede, martedì mentre calciava in sogno. Li è sempre stato un tifoso sfegatato fin dall'inizio della Coppa del Mondo, non perdendosi neppure una partita. E' stato così preso dalle azioni che ha cercato spesso di copiare i movimenti dei giocatori mentre li guardava, buttando per aria la tavola di famiglia molto spesso. Martedì ha fatto un sogno in cui segnava un gol in una partita, giocando come un calciatore italiano (Repubblica.it dice Totti), ma il suo piede destro, nella realtà, stava calciando contro il muro ed è immediatamente diventato gonfio e nero. Quando Li si è svegliato in mattinata, ha sentito un dolore atroce al suo piede e il medico ha constatato la frattura delle dita».
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Alla stupidità umana non c'è mai fine

L'attaccante ucraino Andriy Voronin non sarà in campo stasera contro l'Italia a causa di un infortunio, ma parla (a sproposito) e dà un consiglio ai suoi compagni: "Bisogna provocare Totti. Non ha mai finito un mondiale, o europeo, lo hanno sempre espulso. Se gli dici qualcosa ti sputa subito addosso...": alla stupidità umana non c'è mai fine (e con questo non voglio difendere Totti e i suoi eccessi, ma solo dire che prima di parlare bisogna sempre collegare la spina in modo da evitare boiate, come questa).
Fonte: Repubblica.it
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29 giugno 2006

Per una volta me lo compro da sola

Quest'anno non dovrò andare a piangere miseria dai miei per acquistare il mitico abbonamento biancorosso, ma quegli 80 euro (che fortuna essere donne!) saranno tutti miei! Grazie Simona!

E l'articolo sparì

- Quando si ha la coscienza sporca... -
Se cliccate sul link allo Spiegel online del precedente post, scoprirete che l'articolo incriminato è sparito (peccato!), sostituito dalle scuse dei giornalisti tedeschi: «A proposito di Achilles: Perorando la nostra causa - La satira puo essere velenosa, pungente, esagerata. Però non deve mai dare adito a fraintendimenti, così da risultare solo offensiva. Questo è accaduto con la colonna "Eingeölt und angeschmiert" ("Unti e fregati") pubblicata martedì da SPIEGEL ONLINE.
Il nostro autore Achim Achilles è incaricato di scrivere i suoi articoli al limite della political incorrectness. Gli riesce quasi sempre con spirito e charme - ma non questa volta. In alcuni passaggi il suo articolo ha superato i limiti della decenza, in altri ha messo insieme tutt'una serie di luoghi comuni, che hanno portato ad incomprensioni e proteste.
La Direzione di SPIEGEL ONLINE si scusa per aver pubblicato l'articolo in questione senza averlo precedentemente rivisto. Non avevamo e non abbiamo l'intenzione di ferire i sentimenti altrui, com'è invece successo evidentemente con quel testo.
Già ieri abbiamo aggiunto una nostra nota di scuse in italiano ed in tedesco all'articolo. Ma oggi abbiamo provveduto a toglierlo definitivamente da SPIEGEL ONLINE.
Vi saluta
La Direzione
SPIEGEL ONLINE».
Meglio tardi che mai? No! Meglio proprio non pubblicare certe schifezze! Comunque accettiamo le scuse e, già che ci siamo, tifiamo Argentina (anche se, per la cronaca, pure Tevez ci ha dato dentro: "Se tiro un rigore miro alla testa di Lehmann").
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27 giugno 2006

"Unti e fregati"

«L’Italia si è procurata l’accesso ai quarti di finale della Coppa del Mondo grazie a un discutibile rigore nel recupero. Come il rigore sia arrivato, ricorda fortemente uno spossato giocatore di calcio da spiaggia sull’Adriatico. Soltanto fino alla semifinale può andar bene questa tattica da furbacchioni buoni a nulla».

Così ci vedono quei simpaticoni dello Spiegel online, giornale tedesco che ha pubblicato questo articolo, a corredo del sopraccitato titolo: «L’uomo italiano, chiamiamolo Luigi Forello, è una forma di vita parassitaria. Non è nella condizione di sopravvivere senza un aiuto estraneo. Deve succhiare sempre forte da qualche parte. Per poi lasciarsi cadere. Volentieri anche nell’ambito sportivo. Luigi Forello si impegna perciò nel proseguire a mostrare la sua mancanza d’aiuto. Ciò comincia già nel nome. Chi non si chiama Luigi, obbedisce al nome “Andrea” o “Luca”.

La prioritaria meta della vita di Luigi è evitare sforzi e fatiche. L’ospite più amato è “La Mamma”, la sua genitrice prosperosa, che gli lava i calzini di mezza seta e ogni giorno gli cuoce la pasta con tanto ragù sopra. Quando è sui 30 anni, è l’uomo italiano a scegliere la cuoca. Si sposa per procreare. Le conseguenze sono terribili. Una in passato splendente e bellissima donna italiana si trasforma nel giro di pochi mesi in una macchina da cucina dai fianchi larghi – una nuova mamma. Ma per lui è uguale, poiché Luigi è occupato con la partecipazione ad un corteo di auto, a condizione che la sua sgangherata Fiat lo porti fin là. Ma per mangiare è sicuramente indietro.

Per quanto riguarda lo sport il nostro Luigi è particolarmente malvagio e perfido, come si può osservare ogni anno milioni di volte sulle spiagge dell’Adriatico. Gli occorrono ore per ungere d’olio solare il suo corpo mingherlino e i suoi capelli, per liberare la sua schiena dai rimasugli di peluria e per riempire il suo poco spettacolare “potere” in un troppo attillato calzoncino da bagno. Poi cammina impettito per ore in giro per prendere parte alla fine a massimo cinque minuti di calcio sulla spiaggia. Salta in giro come un pazzo, imita i gesti fragorosi, che ha visto in televisione, colpisce la palla alta raramente, ma più duramente le ossa degli altri.

Dato che si stanca rapidamente, gli basta il minimo contatto dell’avversario per andare a terra in modo melodrammatico. Ancora a terra getta un’occhiata tutt’intorno, se nel pubblico c’è un sufficiente numero di uomini, ancora meglio se ci sono donne, che ne hanno compassione e lo tirano di nuovo su. Sguardi languidi di vacanziere tedesche sono il senso della vita per l’uomo italiano».

E tutta ‘sta fregnaccia (scusate il termine) per spiegare il fallo avvenuto ai danni di Grosso ieri, durante la partita Italia-Australia: «Per questo ciò che è successo ieri non appare strano. Fabio Grosso cade in area di rigore e sghignazza già nel cadere. Il non meno untuoso Francesco Totti trasforma poi il rigore contro gli australiani. Poi si succhia il pollice. Ciò è normale per gli uomini italiani. Era come sempre. Venerdì i “taglialegna che danno i calci” dell'Ucraina verranno oliati e infinocchiati. Così gli italiani si comporteranno da furbacchioni ancora una volta fino in semifinale. Poi, caro Luigi, si stacca sicuramente. Noi abbiamo ancora un paio di conti aperti dall’ultima vacanza in Italia».

Che paura che ci fate: ma forse sarebbe meglio smorzare i toni, così, in caso di figuracce sul campo, si eviteranno sbeffeggi anche fuori dal campo. Questo articolo non mi pare proprio giornalismo corretto, ma io non ho certo i titoli per dire certe cose, lo so!

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Stadi chiusi per lutto. Forse.

Post tratto da Spiritual Spice [spero che i miei amici milanisti non se n’abbiano a male, N.d.R.]: «Per la serie: non c'è più religione (oppure, a scelta, ad ogni morte di Papa). IN NOMINE PATRIS Dal PDF delle conclusioni di Borrelli sul Calcio Malato che Repubblica.it ha ammirevolmente pubblicato per intero: "Solo per completare l'inquadramento dell'influenza che l'AC Milan poteva esercitare per il tramite dei suoi dirigenti e nello specifico, del suo vice presidente esecutivo, Sig. Galliani, si ricorda che, nel corso della telefonata n.3341, lo slittamento del campionato, motivato dalla morte del Papa, viene determinato anche per consentire il recupero dei calciatori del Milan infortunati." ».

 

Attenzione

Da oggi ho unilateralmente deciso di moderare i commenti. La mole di lettori è aumentata negli ultimi tempi e ho notato che la maggior parte commenta sempre in modo anonimo e si lascia pure andare a qualche parolaccia [e so anche di chi si tratta…, N.d.R.] : per carità, è un vostro diritto, ma è pure un mio diritto evitare che vi scanniate, visto che non ho mai pensato di aprire un blog per far aizzare la gente inutilmente. Quindi da oggi deciderò io, editrice di me stessa, se è il caso o no di pubblicarli. Appena noterò che le discussioni saranno migliorate, magari si tornerà ai bei vecchi tempi…

Rassegna stampa di Italia-Australia 1-0

Soprassedendo sui soliti problemi di pronuncia (questa volta l'annunciatrice Rai ci ha deliziato con un "dallo stadio di Keilautern"), ecco una breve rassegna stampa italiana sulla vittoria della Nazionale negli ottavi:
  • Gazzetta.it: «Azzurri da batticuore: 1-0 al 95' - Gli azzurri battono l'Australia e conquistano i quarti. Totti, subentrato a Del Piero al 30' s.t., a segno su un generoso rigore. Venerdì la sfida con l'Ucraina»;
  • Corriere dello Sport: «Un rigore che ha unito tutti, un Mondiale recuperato in extremis - Totti d'Italia - Parte in panchina, entra e al 93' segna il gol che piega l'Australia»;
  • TuttoSport: «Quarti di felicità - Rigore di Totti: ora l'Italia trova uno stanco Sheva»;
  • Corriere.it: «Il gol al 93': 1-0. Gli azzurri in 10 dal 5' della ripresa - L'Italia di rigore: Totti beffa l'Australia»;
  • Repubblica.it: «Ancora una sofferta partita (e un bel finale) per la Nazionale - Espulso Materazzi: azzurri in dieci per quasi tutto il secondo tempo - Mondiali, l'Italia nei quarti Totti su rigore: vittoria al 95' - Gli azzurri subiscono gli australiani, sterili ma solidi - Il penalty per un atterramento di Grosso all'ultima azione»;
  • TgCom: «Italia, il rigore più bello: 1-0 - Azzurri in 10, decide Totti al 95'».

Nota: magari mettetevi d'accordo sul minuto...

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22 giugno 2006

Rassegna stampa di Repubblica Ceca-Italia 0-2

Ecco una breve rassegna stampa italiana sulla vittoria degli Azzurri:

  • Gazzetta.it: «Gol di riserva, Italia agli ottavi - Repubblica Ceca battuta 2-0. In gol il difensore, subentrato all'infortunato Nesta, e Inzaghi, che ha sostituito Gilardino. Azzurri al primo posto nel girone E»;
  • Corriere.it: «Le reti di Materazzi e Inzaghi. Il Ghana batte gli Usa e si qualifica - Italia agli ottavi, battuti i ceki 2-0»;
  • Repubblica.it: «La Nazionale vince 2- 0 dopo aver sofferto - Il gruppo Lippi è primo del girone: evitato il Brasile - Battuti i cechi, Italia agli ottavi - gol Materazzi e Inzaghi, grande Buffon - Il portiere azzurro migliore in campo, Nesta fuori per infortunio»;
  • TgCom: «Mondiali: Italia passa agli ottavi - Materazzi-Inzaghi, Rep.Ceca ko 2-0».

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20 giugno 2006

Indiscrezioni

Secondo il portale SalernoNotizie, le squadre di Serie C che hanno maggiori chance di essere ripescate in B sono Avellino, Cremonese, Salernitana, Perugia, Foggia e Padova. Ottimi crediti anche per Monza, Novara e Lucchese.
Invece, secondo il portale C1siamo, si potrebbe tornare alla suddivisione Nord-Sud dei gironi di C. Quindi il Monza si troverebbe con Cittadella, Cremonese, Grosseto, Ivrea, Lucchese, Novara, Padova, Pavia, Pisa, Pistoiese, Pizzighettone, Pro Patria, Ravenna, San Marino, Sangiovannese, Sassuolo, Venezia.

18 giugno 2006

Puzza di pesce

Oggi, in barba a qualsiasi deontologia professionale e a tutte le riflessioni in merito, considerato che per più di 90 minuti ho dovuto sopportarmi la mancanza di deontologia e di rispetto da parte di chi, invece, dovrebbe averne molto più di me [leggi i telecronisti Sky! Anche se mi è stato detto che pure su RaiSportSat non fosse tanto meglio: «...per motivi contingenti, fossero davanti al televisore di casa (rete Rai Sport Sat) ad arrabbiarsi per i commenti a dir poco “partigiani” della coppia di cronisti Lollobriggida-Facco», N.d.R.], mi permetto di titolare questo post con una frase dissacratoria nei confronti dei tifosi del grifone.

Una partita a senso unico in campo, nell’arbitraggio e nel commento, nelle voci del telecronista e della sua spalla (che, guarda caso, era un ex allenatore genoano). Solo due episodi mi permetto di citare: la gomitata stile De Rossi di un giocatore del Genoa a scapito di un biancorosso: solo che non è uscito il sangue, quindi niente rosso (ma neppure giallo, se è per quello) e il chiaro fallo da rigore (con espulsione) in favore del Monza, anche questo nascosto dai telecronisti con un “forse c’era fuorigioco” e dall’arbitro con un “è stato preceduto da un fallo biancorosso”.

La partita è terminata 0-1, gol di Morgan Egbedi: non è servito a nulla ai fini della promozione, ma solo il fatto che ha fatto venire la strizza al tanto blasonato grifone (e ha sfatato il tabù Marassi per la compagine brianzola, che non vi aveva mai vinto), per me ha già il sapore della vittoria.

P.s.: inoltre, come mi ricorda un anonimo lettore, "i genoani sono stati veramente patetici: sono rimasti i 10 minuti finali sulla bandierina del corner, la partita è stata caratterizzata dai loro svenimenti continui [in media 5 minuti a terra e poi appena fuori belli saltellanti e pronti a tornare in campo, N.d.R.] e soprattutto la perla finale, col secondo pallone buttato addosso al portatore di palla monzese". Anche se bisogna dire che non tutti la pensano come lui: «Il successo del Monza è bugiardissimo, e del tutto fuori luogo risultano le (comunque garbate) proteste finali dei lombardi verso alcune manfrine genovesi (due palloni calciati ad arte in campo per far trascorrere qualche secondo prezioso): cose antipatiche, d'accordo, antisportive, che però scompaiono se messe a confronto con tutto quello che questa squadra, questa tifoseria, han dovuto subire negli ultimi dodici mesi [eh già, possono permetterselo perché hanno sofferto LORO, N.d.R.]».

AGGIORNAMENTO: dichiarazioni biancorosse: Giuliano Sonzogni: «Se un giocatore della mia panchina dovesse tirare la palla in campo per perdere 10'', con me avrebbe chiuso»;

il Pres: «Credo che il Genoa non abbia bisogno di “mezzucci” per arrivare al successo. L’arbitro non ha avuto il coraggio necessario per impedire le continue perdite di tempo, ma ormai è andata così…»;

Bertolini: «Al primo momento pensavo che il guardalinee avesse sbandierato il fuorigioco, poi quando l'arbitro ha detto che il fallo era mio, non ci ho creduto, anche perchè Baldini mi ha travolto».

Bertolini-2: «Vedere i rossoblu che nell'ultima mezz'ora cercavano la bandierina per perdere tempo e altri atteggiamenti che non sono da Genoa è stata una grande delusione».

Rassegna stampa di Italia-Usa 1-1

Ecco una breve rassegna stampa italiana ed estera sul pareggio degli Azzurri:


  • Gazzetta.it: «Italia, pari pieno di rimpianti - Gli azzurri costretti all'1-1 dagli americani in una gara avvincente, ma non bella. Vantaggio di Gilardino, poi l'autorete di Zaccardo fissa il risultato. Espulsi De Rossi, Mastroeni e Pope»;
  • Corriere dello Sport: «Italia da pazzi - Mondiali non basta il gol di Gilardino. Gli Stati Uniti (in 9!) ci impongono il pari (1-1) - Autogol di Zaccardo, De Rossi espulso, Totti subito fuori: ora è dura»;
  • TuttoSport: «Italia, che lotta - Solo pari con gli Usa in una partita violenta»;
  • Corriere.it: «Vantaggio con Gilardino, autogol di Zaccardo. Tre espulsi - Battaglia con gli Usa, l'Italia s'inguaia: 1-1»;
  • Repubblica.it: «Gli azzurri faticano troppo. Segna Gilardino e incredibile autogol di Zaccardo. De Rossi si fa cacciare per una stupida gomitata. Ma gli americani finiscono in 9. Italia-Usa: la guerra che non si voleva. Pari con 3 espulsi. Qualificazione rinviata. L'arbitro Larrionda combatte il gioco duro: fuori Mastroeni e Pope. Occasioni per Iaquinta, Del Piero. Totti sostituito dopo l'espulsione»;
  • TgCom: «Italia-Usa, pari e battaglia: 1-1 - Tre espulsioni, qualificazione rinviata»;
  • L'Equipe: «L'Italia frenata»;
  • As.com: «Coraggio yankee. Eroica partita degli Stati Uniti, che sono stati capaci di mantenere il pareggio durante tutto il secondo tempo in inferiorità numerica e sono stati persino in grado di suonarle all'Italia e rischiare di vincere»;
  • Die Zeit: «L'Italia arretra. Gli italiani contro gli Usa hanno mancato di approfittare della sconfitta ceca»;
  • Spiegel online : «Nove americani contro dieci italiani»;
  • New York Times: «United States 1, Italia 1 - True Grit: U.S. Withstands Ejections and Italy to Stay Alive».

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16 giugno 2006

Curiosità sull’Argentina

L’allenatore dell’Argentina, José Peckerman, ha tre cani dai nomi stravaganti, presi a prestito da altrettanti Stati: Qatar, Malesia e la stessa Argentina. Ma non si vuole fermare qui, anzi vorrebbe comprarne un quarto per chiamarlo Germania.

Fonte: il telecronista Rai Andrea Fusco, voce della partita Argentina-Serbia Montenegro (terminata 6-0), durante la quale non ha mai pronunciato correttamente la città tedesca di Gelsenkirchen, storpiando il fonema “ch” [ç] tipico della lingua tedesca.
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15 giugno 2006

Curiosità sull'Ecuador

Ho appena sentito che l'allenatore dell'Ecuador, Luis Suarez, è detto "lo Psicologo" e ha regalato a tutti i suoi giocatori un libriccino, dove si racconta una storiellina tipica di quel paese (dal titolo improbabile, qualcosa tipo "Uccidete la vostra vacca") che permette di caricarsi psicologicamente. Sembra abbia fatto effetto, visto che il risultato finale di Ecuador-Costa Rica è stato di 3-0 (marcatori: Tenorio all'8' p.t., Delgado all'8' s.t., Kaviedes al 47' s.t.).
Fonte: la telecronaca di RadioRai.
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RKS: Lehmann su eBay con un pezzo di chewing-gum

Leggo dal Guardian: «Quando Oliver Khan era il numero 1 della Germania, ogni sfaccettatura della sua vita privata (evidentemente allegra) veniva esaminata. Per Jens Lehmann, ora riconosciuto miglior portiere della Germania, la celebrità è meno glamour. Un pezzo di gomma da masticare, che sembra essere stata sputata dal portiere dell'Arsenal durante la partita contro il Costa Rica lo scorso venerdì, è stato messo in vendita su eBay questa settimana, ma non è riuscito ad andare oltre il prezzo di 4€».
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14 giugno 2006

Tifoso polacco fa causa al CT: e noi allora?

Ora, se per una partita dei Mondiali persa, un tizio qualunque (tale Zygmunt Jan Pruszynski) decide che ciò gli sta provocando un esaurimento nervoso e se la prende con le scelte tattiche del suo CT, Pavel Janas, chiedendo un risarcimento di circa 3000 dollari (o, nel caso, la vittoria domani con la Germania), noi tifosi italiani cosa dovremmo fare, dopo lo scandalo che ha infangato il mondo del calcio, che a poco a poco sembra scomparire dalle pagine dei giornali, sostituito da un'aria malsana di amnistia? L'idea, infatti, è stata lanciata da un deputato di Forza Italia, tale Mauro Paniz, noto tra l'altro per la sua intensa passione juventina ed è stata, per fortuna, subito bocciata da altri onorevoli (in primis la Melandri), ma già dà il sentore di quale sia l'atmosfera che aleggia sullo scandalo (insabbiamo tutto?). Forse Grillo, hai ragione!
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Gasp!

Simpatica rubrica di Alberto Infelise, letta stamattina su Metro: «Condominio popolare, uno di quelli con un cortile coperto da un quadrato di stelle. Centinaia, migliaia di tv accese. Un grido: "GOOOOOOOOOOOOOOL!!!!". E' Bonetti, quarto piano interno C, abbonato Rai. Seguono insulti: "Ma de che Bonetti!!!! Oh! Oh! Dai! GOOOOOOOOOOOL". Questo era Persica, pian terreno (ma esposto come primo), abbonato Sky. Che è successo? Perché il Persica per qualche secondo ha meditato di sterminare la copiosa famiglia del Bonetti? E' successo che immagini e audio su Sky arrivano con sei o sette secondi di ritardo rispetto alla Rai, quindi quando Persica esulta per il gol di Pirlo, Bonetti si sta già godendo una sigaretta post coitum. Questa è una delle aberrazioni del calcio moderno. Mica la sola...».
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13 giugno 2006

Che fastidio vedere (e leggere) i giornalisti tifosi

Scusate lo sfogo, ma la mia autocritica (e papà ne sarebbe fiero) mi porta a riflettere su quanto ho appena letto a questo link: «[...] qui si parla di quello che ho visto domenica sera su Sportitalia, quando una giornalista esagitata (ed esagitata è un eufemismo) ha intervistato il presidente del Torino, Urbano Cairo, dopo la vittoria della sua squadra sul Mantova e la promozione in serie A. Lei gridava, come una appena scesa dalla curva Maratona, lui rispondeva compostamente. Finché i giornalisti sportivi non la smetteranno di fare i giornalisti-tifosi, non ci potremo lamentare dei giornalisti di cronaca nera che fanno molto più compostamente il tifo per polizia e carabinieri, parlando di "brillanti operazioni portate a termine grazie al fiuto investigativo del tenente Pinco e dell'ispettore Palla"; o di quelli di cronaca bianca che magnificano le grandi noti amministrative dell'assessore di Portococuzzolo, che è riuscito a mettere a disposizione un assistente sociale per gli anziani con le pensioni al minimo; o dei giornalisti-embedded nell'esercito americano, che a volte nascondono parte di ciò che vedono, per compiacere chi li protegge e permette loro di vivere un'esperienza altrimenti impossibile.
I giornalisti tifosi non sono giornalisti. Né se tifano a favore né se tifano contro. Né se scrivono di sport né se scrivono di politica o di giudiziaria».
Domenica, dopo Monza-Genoa, non sapevo cosa scrivere: il cuore di tifosa era troppo deluso per poter parlare obiettivamente della partita, ma d'altronde mi dicevo: "Non sono mica una giornalista che deve rispondere a un pubblico di lettori di entrambi le parti e che deve saper rimanere neutrale e super-partes, sono una blogger rampante, il cui lettore ideale è rappresentato da me stessa: tifosa incallita biancorossa, che patisce la delusione della sconfitta". Non so dove mai finirò continuando ad anteporre il cuore di tifosa all'obiettività giornalistica: probabilmente da nessuna parte (papà docet anche qui), soprattutto dopo aver letto il post di cui sopra, il cui autore ha pienamente ragione.

Corea del Sud-Togo

Una curiosità dalla partita pomeridiana dei Mondiali, terminata 2-1 (al 30' p.t. Kader per il Togo, 8' s.t. Lee Chun Soo e 26' s.t. Ahn per la Corea): «Inni sbagliati. La cerimonia è sbagliata: è stato suonato due volte l'inno coreano invece che quello del Togo, poi fatto sentire in extremis. Sconcerto degli africani».
Fonte: Repubblica.
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Rassegna stampa di Italia-Ghana 2-0

Stendendo un velo pietoso sulle numerosissime inquadrature ad Alena Seredova (che masticava molto educatamente un chewing-gum), sottolineate anche dagli stessi telecronisti Rai e dall'inviato a bordo campo Carlo Paris, ecco una breve rassegna stampa italiana ed estera sulla vittoria azzurra:

  • Gazzetta.it: «Italia, due gol per partire. Contro il Ghana un gran destro da fuori area di Pirlo nel primo tempo e il raddoppio di Iaquinta nella ripresa decidono l'esordio mondiale degli azzurri. Totti sostituito dopo un pestone all'11' s.t.»;
  • Corriere dello Sport: «Ottimo debutto degli azzurri ai Mondiali: 2-0 al Ghana - Italia, e una! - Traversa di Toni, magia di Pirlo e zampata di Iaquinta: che bella Nazionale»;
  • TuttoSport: «Bum bum Italia - Comincia bene: Pirlo e Iaquinta stendono il Ghana»;
  • Corriere.it: «La nazionale di Lippi vince la gara di esordio al mondiale. Lippi soddisfatto. Italia, buona la prima: 2 a 0 contro il Ghana»;
  • Repubblica.it: «Girone E, comincia con un successo il cammino del gruppo Lippi. In gol Pirlo (nel primo tempo) e Iaquinta (nella ripresa). Italia, due gol e un brivido. Ghana battuto, ora gli States»;
  • TgCom: «Pirlo-Iaquinta: l'Italia c'è! Ottimo debutto azzurro, 2-0 al Ghana»;
  • L'Equipe: «L'Italia non ha tremato» [ma nel sondaggio che propone il giornale francese, il 55% (per ora) degli utenti ha risposto che questa vittoria non ha cancellato le nostre preoccupazioni, N.d.R.];
  • As.com: «Italia 2 - Ghana 0. Italia avvio da manuale. I gol di Pirlo e Iaquinta fanno trionfare una squadra che vince all'italiana»;
  • Die Zeit: «Squadra: Va bene! Gli italiani non hanno abbandonato il catenaccio - e le loro "truppe d'assalto" sono più pericolose che mai. Riescono a mettere in scacco un Ghana voglioso ma non abbastanza per 2-0»;
  • Spiegel online: «Vince contro il Ghana. Tipicamente italiani. Difesa forte, attacco sobrio ma con successo: l'Italia comincia con un trionfo il suo percorso mondiale, sebbene Francesco Totti non entusiasmi. Il debuttante Ghana gioca coraggiosamente, sebbene alla fine perda.»;
  • New York Times: «Gli italiani escono dal dramma dello scandalo-calcio grazie alla creatività nella vittoria d'apertura contro il Ghana»;
  • The Herald: un sobrio «Italia 2-0 Ghana»;
  • WashingtonPost.com: «Pirlo permette all'Italia di vincere sul Ghana nella Coppa del Mondo»;
  • Le Figaro: «L'Italia si impone. Buon debutto per l'Italia nella Coppa del Mondo con una vittoria (2-0) contro il Ghana.»;
  • AfroGoals: «Italia-Ghana: le "Black Stars" avrebbero potuto fare meglio»;
  • El Mundo Deportivo: «2-0: Una vittoria 'Made in Italy' si è opposta al coraggio del Ghana. Gli 'azzurri' vincono con due gol di Pirlo e Iaquinta»;
  • El Pais: «Grande Italia. La squadra di Lippi, con più rischi del solito, vince grazie a un giocatore dal Milan».

Una piccola postilla: va bene "lavorare" in una rivista che non c'azzecca nulla con lo sport, ma sentirsi dire: «Allora l'Italia ha vinto 1-0?» è veramente deprimente...

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12 giugno 2006

La parola ai lettori

Ho ricevuto questa mail e la pubblico ancor prima di averla letta completamente, perché mi fido di chi l'ha inviata (e perché l'ha presa dal blog di Grillo): «Forza Ghana!!! - Forza Ghana! Forza Ghana! Forza Ghana! Questi sorridenti ragazzoni del Ghana sono la nostra speranza, il nostro futuro, la nostra salvezza. Se vincono li ospiterò tutti a casa mia, a mie spese, farò una grande festa afrogenovese per celebrare la rinascita del nostro calcio e la sconfitta dei giggirrriva, dei lippizitti. Di quelli foraggiati dagli sponsor che non dicono nienteniente, come mammoletta Del Piero che sta alla Juve da una vita e non ha mai visto nulla. Come Cannavaro, l’avvocato sul campo di Moggi. Come Buffon che scommetteva sulle partite e poi ha pianto. Abbiamo una nazionale che sembra uscita da Regina Coeli, o che forse ci deve entrare. Ma ci sono le eccezioni, e quando mai non ci sono le eccezioni? Ma queste c..o di eccezioni, un Totti a caso, dovevano dare l’esempio e starsene a casa. Questa è la nazionale degli sponsor. Questa è una nazionale figlia legittima e bastarda dello scandalo delle partite truccate, dei bilanci falsi, dei procuratori veri che si aggiravano nei raduni degli azzurri con minacce e lusinghe. E tra i procuratori veri c’è il figlio di Lippi. Ma c..o, Marcello, con tutti i mestieri che ci stanno, proprio quello dovevi fargli fare? E pensi seriamente che non ci sia stato conflitto di interessi con il tuo ruolo di allenatore della nazionale? Dalle dieci pagine di un mese fa sullo scandalo calcio, i giornali sono arrivati ad una, a mezza, a nessuna. Sapete perchè? Credete che si voglia proteggere la nazionale, il clima, i risultati?No, si vogliono tutelare gli interessi degli sponsor che pagano la pubblicità nei giornali, che pagano la pubblicità nelle televisioni, nelle radio. Si vogliono tutelare Sky, la Rai, Publitalia. Se vince l’Italia siamo spacciati, il nostro calcio è morto. Se vogliamo bene all’Italia, al gioco del calcio, a un minimo di onestà, di decenza, dobbiamo gridare: FORZA GHANA!!! Fateli neri i nostri azzurri».
P.s.: sempre in tema di commenti al suddetto post di Grillo, ci sarebbe pure questo di Passi nel Deserto.
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11 giugno 2006

Monza-Genoa 0-2

E anche quest’anno i sogni si infrangono contro il muro della realtà. Hai voglia a dire che noi siamo una squadra concepita per la C2, che ha degnamente disputato il campionato di C1, raggiungendo un ragguardevole terzo posto, e il Genoa è una squadra concepita per la A, che ha disputato il campionato di C1 per motivi, diciamo, extracalcistici.
Quando ti trovi di fronte ad una sconfitta in casa, in finale, ad un passo dal sogno, l’amaro in bocca rimane, soprattutto se disputi un primo tempo alla pari per poi lasciare il campo all’avversario per tutto il secondo.
C’è ancora il ritorno: amara consolazione. Speri forse di farne tre in quel di Marassi? La speranza è l’ultima a morire, ci insegnano, ancora di più quando c’è di mezzo il tifo e la fede calcistica: mai partire da sconfitti.
Inutile caricare dei video: a parte il fatto che la partita è stata ripresa da Sky e a confronto la qualità dei miei video è pari a zero, ma poi non saprei come presentarli, dato che ho ripreso solo il primo tempo, quando il Monza aveva la parvenza di essere un buon Monza e il secondo, da tifosa, prima che da pseudo-giornalista, l’ho ignorato già dopo il primo gol, un po’ per scaramanzia un po’ per delusione [se qualcuno però si sente tradito dal fatto che non ho caricato video può dirmelo (o insultarmi) e cercherò di rimediare, N.d.R.].
Un’unica annotazione (seria): perché noi a Pavia siamo rimasti “rinchiusi” nello stadio per un quarto d’ora, dopo la fine della partita e i genoani sono stati fatti uscire in contemporanea ai tifosi biancorossi? Le norme sulla sicurezza dei tifosi non sono uguali ovunque? Al di fuori dello stadio il confronto tra le due tifoserie poteva sfociare in qualcosa di più del semplice scontro verbale dai finestrini delle auto (che ho vissuto in prima persona).

L'amarezza a fine partita


La curva biancorossa

Giovanni Vavassori, allenatore genoano

Il pensieroso Luciano Passirani

Il Pres a inizio partita

La curva e la coreografia del Genoa



La tribuna del Brianteo

09 giugno 2006

Situazione biglietti Monza-Genoa

Stefano Peduzzi di Monza-News ha chiesto ai tifosi di informare costantemente sulla situazione della prevendita dei biglietti per la finale di andata dei playoff, Monza-Genoa. Ecco la mia informazione, pure pubblicata: "Ieri mio zio ha fatto un'ora di coda per acquistare i biglietti. Quando è stato il suo turno ha avuto la fortuna di trovare il bigliettaio 'compiacente', che gli ha venduto ben 4 biglietti senza mostrare i nostri documenti (che tra l'altro non aveva), ma accontentandosi solamente delle nostre generalità (nome, cognome e data di nascita) [il mio primo biglietto nominale!, N.d.R.]".

08 giugno 2006

Monza Alè di Michele Magrin

Ecco il testo dell'inno del Monza, tratto dal sito ufficiale, dove viene fatta richiesta ai tifosi allo stadio, domenica contro il Genoa, di intonarlo per "permettere a tutti di sentire il calore e la partecipazione": «Siamo tutti qui, in curva per te / bandiere biancorosse volano nel ciel / undici Voi, migliaia tutti noi / per un solo grido “Monza alè”.
Monza alè, Monza alè Monza alè, / è il cuore biancorosso dentro me / Monza alè, Monza alè, Monza alè, / lotta con il cuore siam con te.
Questa canzone che nel cielo vola / si deve cantare, urlare a squarciagola / e se il fioretto non può bastare, / fuori la spada per sognare.
Monza alè, Monza alè Monza alè, / è il cuore biancorosso dentro me / Monza alè, Monza alè, Monza alè, / lotta con il cuore siam con te.
Monza alè, Monza alè Monza alè, / è il cuore biancorosso dentro me / Monza alè, Monza alè, Monza alè, / lotta con il cuore siam con te.
Monza alè, Monza alè Monza alè, / è il cuore biancorosso dentro me / Monza alè, Monza alè, Monza alè, / lotta con il cuore siam con te».
Per ascoltarne un pezzo, invece, leggiti questo post e clicca sul link al suo interno.

I 10 calciatori più brutti del Mondiale

Ho trovato un post inglese, dove vengono citati i dieci calciatori più orrendi dell'imminente Mondiale tedesco. Concordo (quasi) su tutto: «Non tutti i calciatori sono benedetti da un look fotogenico come David Beckham [carino, ma niente di speciale, N.d.R.], Thierry Henry [insomma, N.d.R.] o... um, metà della squadra italiana [nella foto che si apre cliccando sul link, c'è pure Gennaro Gattuso, che io avrei messo nella classifica dei più orrendi: non è certo con litri di olio solare sulla pelle che può migliorare, N.d.R.]. Così, per divertirvi, qui ci sono i 10 calciatori della Coppa del Mondo, che rendono Ian Dowie simile a un dio greco...

  1. Ronaldinho, Brasile [e pensare che lui ha detto: «E’ buffo svegliarsi un giorno e trovarsi intorno all’improvviso tutte le più belle ragazze del mondo che vogliono avere un figlio da te ed alcune che lo hanno già avuto», quindi qualcuna a cui piace esiste...o è il profumo dei soldi?, N.d.R.];
  2. Carlos Tevez, Argentina (lo proporrei come Igor nel prossimo film di Frankenstein);
  3. Peter Crouch, Inghilterra (senza parole);
  4. Carles Puyol, Spagna (oh caro. Prova a coprire la sua fronte orrenda con i capelli, ma non funziona);
  5. Grzegorz Rasiak, Polonia (non un bel vedere);
  6. Fabricio Coloccini, Argentina;
  7. Jan Koller, Repubblica Ceca (se Tevez fa Igor, forse il grande Jan potrebbe fare il mostro Frankenstein?);
  8. Ruud van Nistelrooy, Olanda [assolutamente in disaccordo, N.d.R.];
  9. Maniche, Portogallo (oh caro);
  10. Wayne Rooney, Inghilterra (benedicilo. Potrebbe essere un giocatore orrendo, ma è il nostro più orrendo giocatore)».

P.s.: mi piacciono quelli che linkano e neppure danno le informazioni corrette! Fanno un gran bene al mondo dell'informazione! E poi ci lamentiamo dei media...

07 giugno 2006

10 consigli dal "Club delle Vedove del Mondiale"

Ecco un decalogo che non consiglio a nessuno di seguire [supponendo che le mie lettrici, se mai ce ne siano, siano intelligenti come me ;op N.d.R.]. E' stilato da un nuovo club di donne inglesi che si definiscono "Vedove del Mondiale":
  1. prenota una vacanza a Tobago - sarà libera dal calcio non appena la loro squadra uscirà prematuramente dal Mondiale;
  2. fai un viaggio a New York per fare shopping - l'unico americano che guarda la loro squadra è l'allenatore;
  3. leggiti le opere di Shakespeare, specialmente "Wayne shall we three meet again", "Match ado about nothing" e "Midsummer Night’s Dream Team";
  4. costruisci un bunker, mettici un sofà, una televisione e guardati tutti i vecchi episodi di Corrie;
  5. vai in palestra così potrai mostrare la tua forma perfetta dopo il fischio finale...mentre il tuo lui ingrasserà con chili di pizza;
  6. impara il tedesco così potrai tifare la squadra di casa in finale;
  7. metti un annuncio amoroso per un vedovo del Mondiale nel tuo giornale locale;
  8. trova un lavoro come consulente coniugale;
  9. compra l'intera collezione dei Beatles per sparartela a tutto volume in camera da letto. Sovrasterà la voce del commentatore calcistico [e meno male perché le voci ufficiali della Rai sono un pacco..., N.d.R.] (e ricorderà al vostro lui che son 40 anni che l'Inghilterra non vince il Mondiale) [almeno l'Italia sono SOLO 24, N.d.R.];
  10. prenota per un mese in un hotel a 5 stelle con la carta di credito del tuo lui. Potrai usare la connessione Internet dell'hotel per fare amicizia con altre vedove del Mondiale.

Io invece seguirò il Mondiale e spererò [sono 23 anni che spero...,N.d.R.].

Alle 5.45 ancora in discoteca

«Festeggiano e festeggiano. I campioni in carica brasiliani si preparano a difendere il titolo in un modo tutto particolare. 5.45 di lunedì mattino nel centro della città di Francoforte: Ronaldo fuori dalla discoteca "Galerie". Ed è già l'inferno...
Le "Samba-Stars" avevano avuto dal loro allenatore, Carlos Alberto Parreira, una serata libera, da domenica sera alle 22 del lunedì. Un gruppo, formato da Ronaldo, Robinho, Adriano, Roberto Carlos, Emerson, Cafu e Julio Cesar è andato dall'hotel, dove sta la squadra, verso Francoforte, dopo mezzanotte, per la precisione verso l'1.30.
Fin qui tutto è a posto. Ma poi i campioni del mondo hanno danzato e festeggiato con champagne (gratuito) e longdrink. La BILD è venuta a sapere che tutto ciò è costato circa 680€. Nella sala VIP della discoteca c'erano i calciatori carioca e anche altri ospiti.
[...] Il fatto resta: alcool una settimana prima dell'inizio dei Mondiali (martedì a Berlino contro la Croazia) - ciò non può apparire positivo.
Ronaldo già era stato criticato. Già martedì della scorsa settimana, infatti, aveva festeggiato all'"Adagio" di Lucerna. Fino alle 9 del mattino dopo. Inoltre il giocatore del Real stava combattendo contro il suo infortunio.
Ieri poi il primo allenamento in Königstein. Ronaldo si è allenato da solo. E' questa già la loro punizione?».
Fonte: Bild [articolo in tedesco, per la gioia di papà, N.d.R.]

06 giugno 2006

Sembra un pallone ma è un'auto



Da Metro, edizione di Milano, di stamattina: «I Mondiali si avvicinano e si scatena la febbre del gadget. Quello inventato da un ingegnere indiano ha dell’incredibile: un’automobile a forma di pallone. Ha sei ruote e può viaggiare fino a 60 km/h. Non è in vendita. Il bizzarro inventore dice di aver voluto divertire i suoi concittadini, soprattutto i bimbi».
Fonti in inglese: ITV e Rediff.
Per altre curiosità sui mondiali, vi consiglio questo link a Repubblica: "Dall'aereo al water, follie mondiali".

04 giugno 2006

Monza-Pavia 2-0: e la finale dei playoff non è più un sogno


Abbiamo sognato per l’intero anno, partendo da quella domenica di giugno di un anno fa, in cui perdemmo la semifinale dei playoff con la Valenzana e non ci credevamo più nella C1. Poi invece il ripescaggio ed un’annata da incorniciare (con una squadra concepita probabilmente più per la C2 che per la C1) e ora la finale per la SERIE B contro il Genoa (che sappiamo tutti avrà qualche spintarella in più di noi).
Un Monza in grazia di Dio, come non si vedeva da tempo, ci mette poco meno di 15 minuti per archiviare la pratica con una doppietta di Bertolini (i due gol non si vedono benissimo, ma li ho caricati comunque a questo link e a questo) e sa amministrare benissimo il risultato, sfiorando il gol in altre occasioni (tutti d’altronde speravano di poter infilare la porta del Pavia in un pomeriggio così, pure Pontarollo, che ha fatto una gran bella partita e che sperava probabilmente di mantenere la vecchia promessa).
Il Pavia non riesce mai a rendersi veramente pericoloso e ad impensierire Carrara, benché cerchi di pressare fino alla fine, per una rimonta, che avrebbe avuto del miracoloso, ma che non è riuscita [alla faccia dei pavesini che han tentato di cantare: “Si gioca in casa!”: ma dove???, N.d.R.].
Ora non ci resta che pensare alla finale e all’ostico Genoa.

I video (in progress):

Foto di gruppo



Un bel gesto di alcuni giocatori della panchina, i quali si sono prestati a fare alcune foto con un gruppo di disabili, che ha seguito la partita da bordo campo.

Luciano Passirani

I festeggiamenti dopo i gol


La curva pavesina


Messaggio per i gobbi


Ecco lo striscione più divertente esposto allo stadio Brianteo. Lo so, è al contrario, ma spero si legga il messaggio per i gobbacci: "Juve stiamo arrivando".

Il FiammaMonza


Il Fiammamonza, squadra femminile di Monza, fa il giro d'onore per il campo, dopo la vittoria dello scudetto.

La tribuna del Brianteo

01 giugno 2006

Incensatura

Pazzesco! Se si digita "Pavia-Monza" su Google, sono posizionata al terzo-quarto posto! Mai successo da quando esiste questo blog. Grazie a chi gli ha fatto pubblicità e mi ha portato 201 visitatori in 3 giorni (mai successo pure questo).
¤FP¤