05 novembre 2008

Robert Pires: storia della maglia con lo sponsor sbagliato

Oggi sono in vena di chicche del passato. Questa riguarda una multa comminata al giocatore Robert Pires reo di aver indossato lo sponsor sbagliato.
Da L'Indiscreto.it: «Il conflitto fra sponsor personali e sponsor di squadra raggiunge punte di grottesco che forse al grande pubblico sfuggono, [...] ma quando la maglia è quella della Nazionale i nervi sono un po' più scoperti, e a Robert Pires è toccato pagare una multa di 50mila euro, datagli dalla federazione francese per essersi presentato un mese fa [il fatto è successo nel marzo 2005, N.d.R.], durante un raduno della squadra, a un'intervista con la maglia del suo sponsor personale (la Puma, tanto per non fare nomi), invece che con quella dei blu di Francia (l'Adidas). La FFF, senza vergognarsi, ha spiegato che la somma corrisponde al mancato guadagno per l'Adidas rappresentato dalla presenza in video della sua concorrente sul corpo del giocatore dell'Arsenal. Deduzione: due minuti di Pires in video spostano 50mila euro di fatturato. E quindi i casi sono due: o i calciatori sono pagati troppo poco (due minuti di Beckham cosa potrebbero spostare?) o il mondo della pubblicità è una colossale bolla di sapone, visto che nessuno sa quante vendite possa spostare una determinata campagna. Buona la seconda...».
Pires rimase scioccato dall'entità della sanzione e, se si prendono in considerazione le seguenti cifre, ne ha ben donde:
- per insulti razziali contro un giocatore di colore (il CT spagnolo Luis Aragones contro Thierry Henry nel marzo 2005) la multa è stata di soli 3mila euro [fonte: Archivio storico della Gazzetta, N.d.R.];
- compiere il saluto nazista durante una partita (Paolo Di Canio durante la partita Livorno-Lazio del gennaio 2005): la multa è stata di soli 10mila euro [fonte: Archivio storico della Gazzetta, N.d.R.].
Fonte d'ispirazione: "Il libro delle liste sul calcio - per chi crede di sapere tutto" di Stephen Foster e a cura di Luca Serafini.

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