27 ottobre 2005

"Caro Mancini, quando lei è arrabbiato è anche molto tenero"

Così parlò Ilaria D’Amico, ieri sera durante la diretta di Sky, dopo lo sfogo di Roberto Mancini, allenatore dell’Inter, scornato per le tre pere subite: “Non si possono concedere degli spazi simili a giocatori come quelli che ha la Roma [quindi ammetti che, almeno durante il primo tempo, avete fatto ridere? N.d.R.]. Noi eravamo messi malissimo in campo, sbilanciati in tutti i settori, troppo larghi sugli esterni e abbiamo commesso degli errori incredibili [ma no, ci avete solo fatto divertire, permettendoci dei fantastici contropiedi e un cucchiaio da favola, N.d.R.]. Nella ripresa abbiamo fatto meglio, abbiamo spinto di più, ma non si possono fare quelle cose del primo tempo [sei tu l’allenatore, N.d.R.].”

Incalzato poi su di un paragone tra le tre sconfitte di quest’anno e la pareggite dell’anno scorso, Mancini ha detto: “Queste tre sconfitte pesano come i tanti pareggi della passata stagione, ma non abbiamo compromesso nulla [convinto tu, N.d.R.]. Avevo detto che per vincere lo scudetto bisognava girare all’andata con un tot di punti e, matematicamente, ci siamo dentro ancora [e non si sente neanche un brivido a -9? N.d.R.]. Essere a -9 dalla Juve non è una bella cosa, ma loro stanno andando fortissimo [ma va? N.d.R.]. Dobbiamo cercare di reagire e di prendere quello che di positivo comunque c’è stato, come la doppietta di Adriano, e da lì ricostruire [ogni anno la stessa storia. Comunque al primo gol di Adriano è venuto giù lo stadio e con lui pure Caressa: sembrava che stessero vincendo loro, N.d.R.]. E’ innegabile che abbiamo qualche problema, perché non si può sbagliare in quel modo [finalmente autocritica, N.d.R.].”

E ora l’uscita che ha permesso la chicca della D’Amico: “Non dico che sono arrabbiato, è una parola grossa, ma sono molto, molto amareggiato. Domani mi passa, ma in questo momento ho le idee un po’ appannate e non sono in grado di fare un’analisi lucida. Dico solo che è stata una partita stranissima.”

Un’ultima perla ce la regala Massimo Mauro, quando esce con un: “Non volevo dirlo, ma lo dico lo stesso: altro che centrocampista, all’Inter serve un portiere! Roberto, ma hai visto come era piazzato Julio Cesar sul primo gol?” [Peccato che cinque minuti prima avesse detto che la colpa del primo gol era della difesa, N.d.R.].

1 commento:

  1. ..tanto tra un pò farà i bagagli pure lui...come tutti gli altri.In realtà ad andarsene non dovrebbe essere lui ma l'unico che avrebbe dovuto farlo fin dall'inizio...

    GIPPY

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