29 aprile 2006

Sense of humour

Ognuno declina il suo senso dell’umorismo (sempre che ce l’abbia) come meglio crede (o come meglio può). Francesco Totti, contento della ripresa lampo dal grave infortunio, lo fa in modo molto malizioso, ma simpatico. Alla Juventus, invece, cercano di stemperare un’atmosfera che più infuocata non si può [data la classifica sempre più corta e i due precedenti di nervosismo e di baldoria pasquale, N.d.R.].

Il Capitano giallorosso, intervistato da Paolo Franci per il Quotidiano Nazionale, si lascia andare a qualche beata risatina: «Lippi le ha già detto che la porterà ai Mondiali? ‘Me lo ha detto il giorno dell’infortunio. Io mi sono sbrigato per la Roma e per la Nazionale e mò che fa? Non ci avrà mica ripensato dopo tutta ‘sta fatica…’. E Cassano? ‘Non lo so. La convocazione non dipende da me. Io seguo il Barcellona, non il Real… Lui adesso non fa parte del calcio italiano. Ormai è spagnolo, un italiano-straniero…’. La Juve di Capello ha i nervi scoperti. Polemiche, risse… ‘Non mi interessa niente. Anzi… (ghigno malefico), anzi… No, non mi fate dire nulla sennò gli juventini in Nazionale chi li sente?’. Ai suoi compagni aveva chiesto la finale di Coppa Italia e sono stati di parola. ‘Veramente gli avevo chiesto anche quella Uefa, ma mi accontento…’. Oggi Totti è capitano e leader indiscusso della Roma come non lo era negli anni scorsi. I meriti di chi? ‘Dei giocatori che se ne sono andati’. Lo scorso anno, dopo il rinnovo, lei parlò di un accordo con la società sul rafforzamento della squadra che, se non soddisfacente, potrebbe indurla a cambiare aria [lo sputo nell’occhio è previsto come risposta in un’intevista?, N.d.R.]. ‘E’ una clausola scritta e spero non esca mai fuori perché ho fiducia nella società e voglio far parte di questo progetto. Ci vogliono quattro acquisti e quest’anno, non c’è il Tas… Se partecipo al mercato della Roma? Parlo di rafforzamento con Pradé, Conti e Spalletti, e valutiamo se certi giocatori sono da Roma o no. Faccio anche io dei nomi, ma certe volte i miei sono un po’ esagerati: Ronaldo [ah France’, ma famme er piacere!, N.d.R.], Henry, Ronaldinho…’.».

Invece a Torino, dopo la rissa sfiorata fra Ibra e Vieira, si sceneggiano finte botte durante gli allenamenti per far ridere: Alex Del Piero [già affermato attore pubblicitario con la Chiabotto e soprattutto l’uccellino, N.d.R.] e Fabio Cannavaro [altro affermato attore pubblicitario: chi non ricorda il suo ‘Mister, ce lo vulite tira’ ‘o pallone?’ e gli attuali salamini ingurgitati uno dietro l’altro?, N.d.R.] hanno simulato un finto litigio con tanto di urla, parole grosse e minacce: si dice sia stata un’interpretazione da premio Oscar: l’esperienza pubblicitaria paga, se non avranno futuro nel calcio, si possono reinventare artisti di Hollywood. In bocca al lupo!

28 aprile 2006

E' ufficiale: il Capitano è tornato a deliziarci


La N.l. di CoreDeRoma:

«Insomma il Capitano è tornato, ed è una buona notizia per il calcio. Per noi lo ripetiamo, non fosse che Francesco Totti ci tiene eccome alla nazionale, sarebbe meglio se si fosse riposato un altro mese e poi dedicato alla preparazione del prossimo campionato. Questa nazionale, con Cannavaro capitano impunito (hanno ragione i laziali), Lippi in panchina, Zaccardo o chissà chi al posto di Panucci per antipatie personali del Mister, ci “scompiffera” poco. D’altronde tranne rari casi non alberga nel nostro paese il tifo “ultras” per la nazionale come avviene oltralpe, qualunque sia la direzione presa. Se dovessimo scegliere tra Coppa del Mondo all’Italia o scudetto alla Roma penso vincerebbe con elevata percentuale la seconda ipotesi. A Chievo ci giochiamo le ultime chances per la corsa al quarto posto, non dovesse venire la vittoria potremmo già pensare unicamente alla finale di Coppa Italia che ci piacerebbe tanto vincere per tutta una serie di motivi: perché è una competizione che ci vede tra i plurivincitori, perché è tanto che non la vinciamo, per dare anche questo trofeo al presidente Sensi, per restituire all’Inter la sconfitta dello scorso anno e per andare a giocarci la Supercoppa magari a Torino, magari a Milano
Però prima di tutto è dovere della squadra non lasciare nulla di intentato per andare a prendere il massimo possibile: se puoi fare 9 punti e sperare, devi giocare per fare 9 punti. Solo così si cresce mentalmente e viste le tante dichiarazioni d’amore fatte dai giocatori più appetiti della Roma in questi ultimi tempi, il nucleo della squadra, come da noi sperato, questo è e questo rimane anche per la prossima stagione».

P.s.: il titolo è rubato alla mail di Dany, che mi ha fornito anche la foto del post [nonché il post sui gobbi, benché ne avessi già avuto notizia dalla free-presse in metro, N.d.R.].


NERVOSETTI I RAGAZZI

Ancora nervosismo in casa Juve, il finale faticoso di campionato si fa sentire ogni giorno di più. Stamattina [il 27 aprile, N.d.R.] è stato il turno di una rissa sfiorata, nel corso della partitella, tra Ibrahimovic e Vieira. Durante la sfida in famiglia, al termine dell'allenamento, il francese e lo svedese erano nella stessa squadra. Sugli sviluppi di un'azione Ibra ha dato palla a Vieira e quando quest'ultimo l'ha lanciata sulla fascia l'attaccante ha mandato al diavolo il compagno, con gesti eloquenti e qualche parolina di troppo, probabilmente per non avergli passato il pallone. Rabbiosa la reazione del transalpino che è corso dritto verso Ibra a muso duro. Proprio quando i due stavano per venire alle mani Fabio Capello, il preparatore Massimo Neri e un paio di compagni li hanno energicamente divisi. Dopo un po' di malumore l'allenamento è ripreso. Il tecnico non ha adottato provvedimenti e sia Ibrahimovic sia Vieira hanno continuato a giocare insieme sino al termine della partitella. Domenica la Juventus è attesa a Siena, per difendere i tre punti di vantaggio che ha sul Milan, quando alla conclusione del campionato mancano tre partite.

Campioni d'immagine - Quando un atleta diventa un'"azienda" da gestire

Rubo stralci di un articolo di Elisa Chiari, pubblicati su Famiglia Cristiana di questa settimana perché, a mio parere, molto interessanti:

«Sempre più sportivi si affidano a manager e addetti stampa [se qualcuno, tra di voi che non l’ha, avesse bisogno, io sono qui, eh…, N.d.R.]. Con quali vantaggi? E quali rischi? […].

Mi vedono, dunque sono. Dunque guadagno. Nell’era dei reality anche lo sport si lascia contagiare dal diritto-dovere all’immagine. E sempre più sportivi affidano a manager e addetti stampa i loro contatti col mondo. […].

Nei vari passaggi a volte sfugge la persona, difficile capire chi, tra manager e atleta, decide un sì o un no. Di recente la nostra richiesta di un’intervista e qualche foto a un campione di uno sport olimpico, a casa sua, ha sortito un effetto inconsueto: l’addetto stampa chiedeva a nome del campione un rimborso spese, a titolo di risarcimento per il tempo dedicato e metteva le mani avanti sugli argomenti da evitare: niente vita privata (c’era bisogno di precisarlo? [d’altronde Famiglia Cristiana non è certo un giornale di gossip, N.d.R.]) e niente doping (perché no? L’argomento genera insospettati imbarazzi?). Chi ha deciso questa politica, servita peraltro a mandare tutto a monte? Da una chiamata all’atleta per verifica è giunta l’eco in diretta telefonica del suo dialogo con il manager: ‘Mi chiedono se voglio soldi per le interviste, se pongo restrizioni di argomento? Che cosa devo rispondere?’. [Bella figura da ebete, mi piacerebbe sapere di chi si tratta, ma so che non lo scoprirò mai, N.d.R.]

[…].

Tra i motori, che rivaleggiano con il calcio in fatto di notorietà, spicca il caso vincente di Valentino Rossi. Avremmo voluto rivolgere qualche domanda al suo manager, ma la società che cura i contatti comunica che ‘non è solito rilasciare dichiarazioni alla stampa, se non strettamente di settore’ [io comunque l’ho sempre detto che è un simpaticone…, N.d.R.]».

nON È CHE SI SONO TUTTI MONTATI UN PO’ LA TESTA?

27 aprile 2006

Una strizzatina là dove non batte il sole

Una strizzatina là dove non batte il sole è costata 3 turni al giocatore del Werder Brema Johan Micoud, ex del Parma. Un colpo basso che non è passato inosservato alla prova tv: i filmati televisivi, esaminati dagli organi disciplinari, hanno evidenziato la lite tra Micoud ed un avversario dello Schalke 04, a difendere il quale è arrivato Christian Poulsen. Sentendolo arrivare Micoud, pur non girandosi, con la mano gli ha afferrato i genitali. Poi Poulsen è crollato contorcendosi e toccandosi le parti intime [ma non è che, dati i precedenti, se lo è meritato?, N.d.R.]. Il direttore generale del Werder Klaus Allofs ha annunciato che la società farà ricorso contro il provvedimento.

Milanisti vi avevo avvertito...

Purtroppo per voi i sogni premonitori di Miky non si smentiscono mai e così ieri sera un pur bel Milan non è riuscito nell’impresa di ribaltare il risultato dell’andata e battere il Barça, a scapito di chi aveva nuovamente spostato il corso di informatica e si era pure registrato la partita nella speranza dell’impresa.

Per farvene una ragione ricordatevi le tre grandi occasioni che i “blaugrana hanno sprecato (e ringraziate un Dida finalmente in stato di grazia) e se invece volete credere di aver subito un torto interrogatevi sul perché l’arbitro abbia annullato il gol di Sheva (fallo per inesistente spinta dell’ucraino su Puyol o fuorigioco?): tanto la frittata l’avevate già fatta nella partita di andata a San Siro.

Insomma, guardate il positivo: potete sempre consolarvi con il campionato riaperto [e per favore, fate schiattare i gobbi, N.d.R.].

26 aprile 2006

Tanti auguri a te!



Scusate se questo blog è diventato il luogo deputato agli auguri, ma oggi è il compleanno anche di quel gufo del Bologna del mio papy, quindi anche per lui BUON COMPLEANNO!

Tanti auguri a ¤te¤


Tutti i tuoi ¤amici¤ ti augurano un buon compleanno e soprattutto un sereno "primo giorno di scuola", dato che fai 6 anni, come sappiamo tutti...
¤TVB¤!!

25 aprile 2006

NATALE CON I TUOI...PASQUA...


Una vacanza un po' osè ha condito la Pasqua di tre giocatori della Juventus. Emerson, Trezeguet e Mutu sono finiti nel mirino dei giornali e delle tv scandalistiche rumene per essere stati visti in compagnia di una pornostar. Secondo quanto riporta "Tuttosport" i tre sono stati immortalati con alcuni amici in un locale notturno sorridenti e beati. La ragazza in loro compagnia è stata in seguito intervistata senza veli.
Vacanze pasquali un po' particolari quelle fatte da tre giocatori della Juventus. Nel pieno di una crisi di gioco e di condizione della squadra Emerson, Trezeguet e Mutu hanno pensato bene di ricaricare le "pile" con una vacanza relax. Nulla di male se la destinazione dei tre non fosse stata la Romania e la compagnia quella di una pornostar. Infatti, secondo quanto riporta "Tuttosport" i giocatori bianconeri sono presto entrati nel mirino di giornali e tv scandalistiche rumene che hanno riportato immagini e video catturati in un locale notturno dove i calciatori sono stati avvistati in compagnia di amici e di una pornostar che in seguito è stata intervistata lasciando cadere ogni velo. Che i giocatori in questione si siano divertiti sembra ovvio e che i media rumeni abbiano trovato il modo di farsi pubblicità è altrettanto assodato, ma gli juventini non si sono neanche nascosti. Ed allora è partita l'ipotesi di una due giorni dai retroscena piccanti e coloriti alimentata anche dalle voci che vorrebbero Mutu aver ripreso con un certo giro a luci rosse.
Il tutto rende scomoda la situazione dei tre di fronte alla Juventus in quanto Trezeguet ed Emerson sono infortunati e le loro prestazioni recenti sono state piuttosto insoddisfacenti e Mutu nell'ultimo periodo è apparso in ritardo di condizione. Questa ultima "vacanza a luci rosse" potrebbe alimentare cattive ipotesi sulla riconosciuta professionalità e serietà quantomeno di Trezeguet ed Emerson mentre Mutu sarebbe imputabile per recidività. Tuttavia, alcuni commentatori rumeni hanno paventato l'ipotesi di una vendetta della ex-moglie del rumeno che avrebbe organizzato il tutto per fargli trovare la bella sorpresa nell'uovo di Pasqua.
P.s.: grazie a Dany che mi ha fornito la notizia!

23 aprile 2006

Monza-Pizzighettone 0-0

In un pomeriggio quasi estivo, un brutto Monza non è riuscito ad andare oltre il pari con un Pizzighettone, che ha sì creato qualche bella azione, ma non è riuscito neppure lui a concretizzarla con il gol. Il risultato: un pareggio che serve a mantenere il posto nei play-off, lasciando a distanza di 2 punti la Salernitana. Ma tutto questo a cosa serve, dal momento in cui il Genoa ha perso 2-1 contro la Sambenedettese e a causa dei nuovi 3 punti di penalizzazione per il “caso Ghomsi” non si trova più al primo posto, anzi è a 4 punti dallo Spezia? Trovarcelo nei play-off significherà in un modo o nell’altro essere sbattuti fuori e perdere qualsiasi speranza di promozione.
Tornando alla partita: difesa in affanno con un Campi inguardabile, centrocampo inesistente con un Espinal ormai spompato e, dulcis in fundo, misteriosa decisione da parte di Mister Sonzogni, aspramente criticata dai tifosi, di cambiare Morgan Egbedi con Matteo Beretta, rientrante dopo un infortunio di un mese, in coppia con uno spento Bertolini.
Forse aveva ragione ieri Sonzogni a prendersela coi giocatori, che al posto di prepararsi alla partita con una mentalità vincente, se la ridevano e se la scherzavano, come dovessero partire anche loro per il ponte del 25 aprile. Oggi la mentalità era quella di un’amichevole, unico alibi accettabile appunto il gran caldo.
Aspettiamo e speriamo.

I video (in progress):

L'incomprensibile decisione di Sonzogni

Il cambio Egbedi-Beretta.

La curva del Pizzighettone

22 aprile 2006

Nostradamus alla Panini?

In questi giorni è acquistabile in edicola il nuovo album delle figurine Panini "Fifa World Cup - Germany 2006", appunto dedicato ai Mondiali tedeschi di quest'estate. Ora mi chiedo se, per caso, alla Panini abbiano particolari capacità divinatorie o abbiano assunto un qualche discendente di Nostradamus o indovini simili, dato che si azzardano a comporre le Nazionali, ancora prima che i rispettivi CT abbiano stilato le liste ufficiali dei giocatori che vi prenderanno parte (oppure sperano che le loro scelte influenzino i CT?). Sta di fatto che la Nazionale Azzurra, per la Panini, sarà così composta:

PORTIERE: Gianluigi Buffon.

DIFENSORI: Fabio Cannavaro; Marco Materazzi; Alessandro Nesta; Gianluca Zambrotta; Fabio Grosso; Cristian Zaccardo.

CENTROCAMPISTI: Mauro German Camoranesi; Daniele De Rossi; Gennaro Ivan Gattuso; Andrea Pirlo; Simone Perrotta.

ATTACCANTI: Alessandro Del Piero; Alberto Gilardino; Luca Toni; Francesco Totti; Christian Vieri.

Nessuna speranza quindi per Antonio Cassano e neppure per Christian Panucci.

Qualche statistica. Sempre stando ai giocatori pubblicati sull'album, si può notare come il giocatore più giovane, che dovrebbe essere convocato ai Mondiali, sarà l'attaccante argentino Lionel Andres Messi, nato il 24-6-1987, attualmente in forza al Barcellona e il più vecchio, invece, sarà il portiere tunisino Ali Boumnijel, nato il 13-4-1966, attualmente in forza al Club Africain Tunis.

Curiosità. Se non riusciste a completare la vostra collezione di figurine, potrete sempre acquistare quelle mancanti richiedendolo direttamente alla Panini (anche sul Web), la cosa "sconvolgente" è la notevole differenza di prezzo tra i vari Paesi: in Francia il costo è di 0,13€ per figurina a cui si devono aggiungere 2,90€ per le spese postali; in Italia il costo è di 0,12€ + 1,80€ per le spese postali; in Spagna e in Portogallo il costo è di 0,10€ + 1€; in Germania 0,15€ + 1€; in Austria 0,15€ + 1,10€; in Olanda 0,10€ + 0,90€. Misteri dell'€uro.

21 aprile 2006

La macchina della verità entra in campo

La fiducia è importante, ma la macchina della verità è meglio. Lo pensa seriamente il presidente del Nacional Bucarest che dopo due sconfitte consecutive ha deciso che se ce ne sarà un'altra, per i giocatori e per il tecnico scatterà il test con la macchina della verità, resa celebre da tanti film. «Per salvaguardare l'immagine della società» ha spiegato Cristiano Bergodi, ex capitano della Lazio ed ex vice di Gregucci nella breve avventura a Lecce, che da novembre è allenatore del Nacional, quarta squadra di Bucarest (dopo Steaua, Dinamo e Rapid). Un’esperienza positiva, sulle orme di Walter Zenga e Roberto Landi, che l'hanno preceduto sulla panchina del club romeno. Dopo due sconfitte consecutive, la Nacional Bucarest ha visto seriamente compromesse le sue possibilità di accedere alla prossima edizione della Coppa Uefa. Capita a tutti è vero, ma quando le sconfitte arrivano prima con la quintultima (0-2 con lo Jiul Petrosian) e poi addirittura in casa con la penultima in classifica (0-1 col Vaslui), i sospetti si fanno densi. Soprattutto da parte della stampa, ma soprattutto in un Paese dove i blat, cioè le partite truccate, sono all’ordine del giorno. Così il presidente, Constantin Iacov, ha deciso che se si ripeterà una situazione del genere, i suoi giocatori saranno costretti a sottoporsi al test della macchina della verità direttamente negli spogliatoi. «Servirà a mostrare se i giocatori si sono davvero comportati onestamente in campo» ha spiegato Iacov. Che ha aggiunto, tanto per non lasciare dubbi sulle intenzioni: «E' una verifica morale, penso sia normale controllare ogni tanto i propri dipendenti». Per dare il buon esempio sarà lo stesso Iacov il primo a testare l'efficacia della macchina. Il secondo? Proprio Bergodi, che afferma: «Quando l'ho saputo, sono scoppiato a ridere, ma non ho provato fastidio, forse solo curiosità. Anzi, sono pronto a sottopormi ai test perché ho la coscienza a posto. Penso di essere sicuro anche del comportamento dei miei giocatori, anche se la mano sul fuoco non posso metterla. Magari eravamo troppo rilassati e per questo abbiamo perso in casa 1-0 contro il Vaslui, penultimo in classifica. E mi sono arrabbiato coi miei, nello spogliatoio urlavo solo io. In Romania si accenna spesso a partite truccate, i cosiddetti blat. Iacov vuole dimostrare che la nostra squadra è pulita e non vende le partite e sono convinto che ci riuscirà e ne usciremo tutti a testa alta».

Fonte: TgCom e Il Giornale.

Allarme per 350 campi sintetici: sarebbero cancerogeni

Trecentocinquanta campi di calcio sono potenzialmente cancerogeni. I terreni di gioco in erba sintetica finiti nel mirino del comando generale del Nas (il Nucleo anti sofisticazioni dei Carabinieri) e della procura di Roma sono quelli a 11 del circuito nazionale della Lega Dilettanti. L'analisi sui materiali di cui è fatto il fondo (copertoni di pneumatici riciclati, gomme vergini) ha portato alla luce la presenza di sostanze cancerogene chiamate Ipa, Idrocarburi policiclici aromatici. E ora il pericolo si allarga anche ad alcune centinaia d’impianti amatoriali che dalla terra battuta sono passati all'erba artificiale con fondo in gomma. A scoprire la tossicità dei campi è stato l'Istituto superiore di Sanità che pochi giorni fa ha spedito i risultati dei test di laboratorio alla procura di Roma. Su 15 campioni d’erba artificiale raccolti dai militari del Nas e sanità in sei regioni d'Italia - Lazio, Campania, Toscana, Molise, Lombardia, Piemonte - dodici sono risultati contaminati da Ipa. Negli altri tre invece erano presenti toluene, un benzene, e lo zinco, metallo pesante molto tossico, in quantità superiori al livello consentito. L'inchiesta è scattata 3 mesi fa, quando la Lega Nazionale Dilettanti ha sollevato la questione della possibile tossicità dei campi in erba sintetica al ministero della Salute. Così è stata creata una commissione interministeriale ad hoc composta da quindici esperti, tra cui tecnici dei ministeri dell'Ambiente e della Salute, che ha incaricato i carabinieri del Nas di eseguire i prelievi. I sei reparti dell'Istituto superiore di Sanità, che si sono occupati delle prime analisi, stanno continuando a lavorare. Dopo aver scoperto la presenza degli Ipa ora devono verificare se e come queste sostanze sono rilasciate nell'ambiente. Per chiudere definitivamente la storia ci vorrà ancora un mese: i test, che dovranno essere eseguiti sui campioni raccolti in tutta Italia, appartenenti a dieci differenti ditte produttrici di erba sintetica, riguarderanno la reazione di Ipa, toluene e zinco ad agenti atmosferici. Solo così si capirà il reale rischio per migliaia di ragazzi che ogni giorno si allenano e giocano su questi campi.

Fonte: La Repubblica (la notizia è stata ripresa anche da Tiscali Notizie).

 

 

20 aprile 2006

Anche io sono una pseudo-ultrà

L’altro giorno in biblioteca ho trovato un libro dal titolo interessante e l’ho preso in prestito per gustarmelo con calma. Si tratta di “Dove sono gli Ultrà?” di Stefano Pozzoni, edito da Zelig Editore: una raccolta dei più noti gruppi ultrà internazionali, aggiornati al 2005. Mi sono immediatamente fiondata al capitolo dedicato alla storia degli ultras italiani: di tutte le squadre, anche quelle di serie minori, suddivise per regione, vengono presentati i nomi dei gruppi del tifo organizzato, i gemellaggi stretti con le altre tifoserie e le inimicizie riconosciute.

Per quanto riguarda il mio Monza, l’autore parla di “Gioventù Bruciata” e “Korps”, gemellati con il Chievo Verona e acerrimi nemici del Como. Ma io, partendo dalla mia conoscenza del gruppo dei S.A.B. (Sempre Al Bar), che non viene citato, ho iniziato a sospettare il non aggiornamento del libro in questione e sono andata a ripescare l’intervista a Fausto, volto storico degli ultrà biancorossi, pubblicata sul n°6 del giornalino CalcioMonzaBrianza, dove viene ripercorsa la vera storia dei gruppi di tifosi legati al Monza: dopo lo scioglimento degli “Eagles” nel 1992, dall’unione dei gruppi rimasti del tifo più estremo, nacque la “Gioventù Brianzola” nel 1993. Nel 1994 poi nacquero i “S.A.B.”, gruppo chiuso e goliardico, dedito al mangiar bene (e soprattutto al bere) durante le trasferte. Nel 2001 la “Gioventù Brianzola” si sciolse e il “S.A.B.” rimase l’unico gruppo della Curva Davide Pieri. Nel 1999, infine, venne affiancato dal “Graziosa Group”, con cui c’è un appoggio reciproco.

Da qui si può notare come l’autore non si sia quindi bene informato, ma non è tutto, dato che dall’intervista di Fausto si evince anche che, per quanto riguarda il capitolo gemellaggi e amicizie, i tifosi biancorossi vantano un legame ventennale con i tifosi della Triestina e anche con quelli del Foggia. Insomma il libro sarà pure bello, ma questi errori madornali sulla mia squadra del cuore dimostrano che serve qualche indagine ulteriore da parte del sig. Pozzoni (che si definisce lui stesso ultrà delle Brigate Rossonere del Milan) per arrivare ad avere un’opera ottima. E poi qualcuno mi sa dire da dove ha tirato fuori i “Korps”…?

18 aprile 2006

Sportedintorni compie un anno!



E per festeggiarlo a dovere, ringrazio i 2854 lettori che finora sono passati di qua, soprattutto quelli che hanno lasciato un segno tangibile nei commenti, nel cbox, nel test o nel sondaggio: GRAZIE A TUTTI!

Il Diavolo in Barça: pillole sulla semifinale

La prima parte dell’orrendo titolo è tratta dal Giorno-MonzaBrianza di oggi e mi serve appunto per introdurre varie news sulla semifinale di Champions League, che verrà giocata stasera a San Siro: Milan-Barcellona.

-         Per non perdersela, c’è chi sposta il corso di informatica [anche se non è stato espressamente lui, secondo me ne è comunque molto felice, N.d.R.] e chi rientra prima dalle vacanze: entrambi si chiamano Roberto, ma se il primo lo conosco solo io, il secondo è il neosenatore Formigoni, uno dei vip, che stasera si siederanno sulle tribune del Meazza per assistere al match tanto atteso. Formigoni ha dichiarato che “i tifosi sono scaramantici e il posto allo stadio deve essere sempre quello: guai a cambiare” [ma si vede che non è mai stato al Brianteo, con ‘camicetta azzurra’ o il vecchietto di ‘dai ragassi’ e ‘forsa monsa’ seduti dietro, che te la menano per tutta la partita, N.d.R.], poi ha aggiunto che non nasconde in tasca improbabili amuleti, ma segue un rigido rituale: “non arrivare né troppo presto né troppo tardi al posto di combattimento” [mica come quelli che escono alle 13.30 per arrivare al Brianteo alle 13.40, quando la partita comincia alle 14.30, N.d.R.].

-         Intanto a Barcellona è arrivata voce che le foto di Ronaldinho siano appese ovunque nei corridoi di Milanello e i giornalisti catalani sono partiti alla loro ricerca, Ancelotti allora è stato al gioco e ha affermato di avere “in ufficio, sia le sue che quelle di Rijkaard”.

-         Infine gossip proprio su Ronaldinho: il giocatore “blaugrana” ha affermato: «E’ buffo svegliarsi un giorno e trovarsi intorno all’improvviso tutte le più belle ragazze del mondo che vogliono avere un figlio da te [più che buffo, lo considero pazzesco, considerato il fascino e il sex-appeal di Ronaldinho…, N.d.R.], alcune che lo hanno già avuto [qualcosina allora devi averla combinata mio caro…, N.d.R.]», infatti il ragazzo, a soli 26 anni, è già padre di Joao, un anno, avuto dalla modella e ballerina brasiliana Juanina, con la quale non è però sposato. La parte bella è che l’articolo da cui ho appreso la notizia dice: «quello [inteso come il figlio, N.d.R.] che ha riconosciuto…»: ma quanti ne ha fatti allora senza saperlo?

16 aprile 2006

Tanti auguri a te!


Dopo il boy di destra (già festeggiato il 4 aprile), ora tocca a quello di sinistra compiere gli anni e anche lui si merita un post dedicato:

a 10 anni una bellissima e simpaticissima cugina;

a 16 lo scudetto (che gli manca da 17 anni...sarà forse interista?);

a 33 (cioè oggi) la notorietà!

BUON COMPLEANNO ROBY!

15 aprile 2006

Avviso ai tifosi avversari

Anche giovedì sera a Marassi, i tifosi del Grifone hanno tirato fuori il solito ritornello: «Milano in fiamme» come sfottò nei nostri confronti, ma forse anche a loro (come a tutti quelli che lo cantano) sfugge un particolare: noi siamo l’AcMonzaBrianza1912, abbiamo la nostra bella provincia targata “MB” e ci fa un baffo se Milano va in fiamme [con tutto il rispetto per chi ci abita, N.d.R.], visto che sta a Km da noi! Ma continuate pure a cantarla se vi fa tanto piacere…

14 aprile 2006

Consigli vari

Dopo aver assistito, ieri sera su Sky, a Genoa-Monza, terminata 3-0 [primo tempo inguardabile, secondo più arrembante e propositivo, ma ormai la frittata era fatta, N.d.R.], mi sento di dare qualche utile consiglio:

-          a Melani: “tagliati la barbetta e ricordati che non necessariamente le azioni difensive devono terminare con il calcio d’angolo per la squadra avversaria”;

-          a Magrin: “ricordati che stai giocando a calcio, che i tuoi compagni hanno la maglietta del tuo stesso colore, quindi evita di tirare nella tua porta, come fosse quella avversaria”;

-          all’arbitro: “ma siamo proprio proprio sicuri che il primo gol-autogol fosse dentro la porta?”;

-          a Carrara: “ricordati che di mestiere fai il portiere [o il muratore?, N.d.R.]”;

-          ai telecronisti di Sky: “la pronuncia di ‘Egbedi’, diventato ‘Egbedì’, e ‘Barjie’, diventato ‘Bargì’, è sicuramente molto folcloristica, ma siete proprio proprio sicuri che sia quella esatta?”.

New Deal

Come ogni venerdì riporto la n.l di CoreDeRoma: «Abbiamo parlato spesso nelle passate n.l. di fotogrammi da conservare nel libro dei ricordi.
Allora aggiungiamoci Francesco Totti in curva Sud! Allora aggiungiamoci la curva Sud di mercoledì sera! Vogliamo inserire nel girone infernale dei rosiconi anche il lazial-agreste Papadopulo? -Ci vediamo a Palermo- il messaggio in codice, per tua sfortuna aggiungiamo noi [e aggiungiamo quell’intelligentone di Zamparini: “Gli faremo trovare l’inferno!”: che paura e soprattutto che educazione ai tifosi, razza spesso già degenere di suo, N.d.R.]. Si perché comunque vada e con qualsiasi formazione si affronti l’impegno noi veniamo a giocare al “futboll” e se non ci fate giocare a pallanuoto troppo dovete sudare contro “sti giovanotti de sta Roma bella”. Non vanno più neanche in ritiro, -non c’è bisogno- dice il Mister. Così mentre allenatori stanno sull’orlo di una crisi di nervi [ogni riferimento è puramente casuale, ma ci vediamo a San Siro il 3 e l’11maggio, N.d.R.] e continuano a chiedere rinforzi perché 40 giocatori non bastano per puntare alla vittoria, mentre presidenti rovinano quel poco di buono e commestibile che è rimasto nel calcio, mentre tifosi (per modo di dire) fischiano la loro squadra rea di non vincere contro l’Arsenal dimenticando che sono due anni che stanno al primo posto in classifica (perché gli hanno insegnato che conta solo vincere, in che modo, con che mezzo, non conta), mentre tutto questo accade sapete che c’è? C’è che la Roma, dagli esordienti trionfanti al torneo Dino Viola, passando per la primavera prima in classifica, con lo scudetto in petto e fresca vincitrice del torneo dedicato a Karol Wojtyla, e finendo alla prima squadra, lotta e combatte, propone un nuovo modo di fare calcio, valorizza il patrimonio umano creato dentro casa, manda il capitano a lanciare i cori in curva sud, abolisce i ritiri. Una identità precisa, un "new deal" ; non è una bella stagione o una fortunata coincidenza, è un nuovo corso che sta nascendo. L’Ajax, la Roma, l’Arsenal, il Villarreal, ne fanno parte e lo propongono. Ragazzini di 18/20 anni titolari e decisivi, contratti equi, tifosi appassionati e un modo di giocare che è l’invidia di tutti. Grazie a Bruno Conti e Luciano Spalletti, noi portiamo in petto questa fierezza, in finale ci sarà la nostra gioia contro il loro grigiore, i nostri ragazzini contro centinaia di milioni di euro buttati al vento, intanto stiamo arrivando Papadopulo, non è che ci aspetti, siamo noi che veniamo a prenderti lazziale con quaranta zeta!!»

12 aprile 2006

Cassano: 5.5 milioni di euro buttati nella spazzatura - Ha giocato solo il 26.2% dei minuti

Da As.com: “L’urgenza con la quale Cassano si è presentato al Bernabeu il 4 gennaio scorso, con l’onore e lo stipendio del galattico (si pagarono alla Roma quasi 1.000 milioni di vecchie pesetas quando sarebbe stato libero in giugno e in più prende 3.5 milioni di euro all’anno) per sostituire l’infortunato Raul, è finita in evidenza 97 giorni dopo.

L’italiano ha disputato solo 479 minuti con la maglia del Real in tutte le competizioni. 14 incontri (9 di Liga, uno di Champions e 4 di Coppa), nei quali ha segnato solo 2 gol, il primo in Coppa contro il Betis (incluso il fallo a Toni Doblas) e l’altro di bella fattura in Liga contro l’Atletico.

L’italiano ha partecipato al 26.2% dei minuti della squadra, partendo titolare solo in 3 occasioni. I motivi sono vari, ma tutti si riassumono in uno: la sua precaria condizione fisica dovuta al soprappeso. Il giorno del suo arrivo, Cassano sembrava avere 11 kg in più e anche se ha leggermente migliorato il suo aspetto di ex calciatore, azioni come quelle di sabato la dicono lunga sulle sue velleità di mantenersi in forma. Al minuto 67, in odore di gol, si è scontrato con Riesgo e ha evidenziato la sua mancanza di coordinazione e il suo sprint debilitato e chi ne ha patito è stata, come sempre, la squadra.

Danni collaterali. […]. Soldado, il massimo goleador di Segunda (16 gol) ha segnato 3 gol ufficiali (e 8 nell’omaggio a Gil) con Raul e Ronaldo in infermeria, ma Lopez Caro lo ha venduto al Castilla per spalancare le porte a Cassano e il risultato è da tutti conosciuto.

Non parla con la stampa e si allena con pressappochismo. Non appena Cassano è arrivato a Madrid il suo comportamento è stato più da sfida che conciliatorio. E’ sempre molto distante, sebbene corretto, quando passa per la zona mista di Valdebebas o al Bernabeu, ma quando è intervistato su qualsiasi questione inerente alla sua professione o semplicemente salutato cordialmente, poche volte risponde. Sorride solamente. Quelli che lo conoscono, lo giustificano con il fatto che non parla spagnolo [ma se è per quello, parla poco pure l’italiano, forse il barese…, N.d.R.] (non ha neppure organizzato la conferenza stampa per presentarsi), ma casi come quelli di Gravesen o Woodgate gli tolgono la ragione. In più Cassano è continuamente vigilato dal tecnico durante i suoi allenamenti, perché, sebbene col pallone si sforzi, il suo pressappochismo quando si allunga o attende lascia sufficientemente a desiderare”.

10 aprile 2006

Per chi se lo fosse perso

Sul TgCom avevo trovato un'esilarante notizia, riguardante un nuovo tipo di festeggiamento post-gol inglese. Non ne avevo parlato perché pensavo di dare una notizia abbastanza ritrita, ma dopo aver scoperto che c'è ancora chi non la conosce la riporto tradotta da un sito inglese: " I giocatori dello Swansea, Lee Trundle e Alan Tate sono stati arrestati dalla polizia e denunciati dalla Football Association of Wales dopo le oscenità anti-Cardiff messe in atto al Millennium Stadium.
Lo Swansea ha battuto il Carlisle per 2-1 nel Football League Trophy, ma nell'occasione Trundle ha sventolato una bandiera del Galles su cui erano stampate le parole 'Fuck off, Cardiff' e ha indossato una T-shirt su cui un cartoon mostrava un uomo che faceva pipì sulla maglia numero 9 del Cardiff. La South Wales Police ha arrestato i due giocatori, benché ci siano le state le scuse ufficiali del presidente: ' Onestamente non penso che i giocatori sapessero quello che stavano facendo, è qualcosa che è stata fatta sul momento e sono sicuro che sono pentiti della loro azione'. Comunque ora Tate e Trundle dovranno far fronte alla sospensione da parte della FAW: 'La Football Association of Wales ha deciso sanzioni contro lo Swansea e contro i due giocatori e queste sanzioni sono connesse con gli eventi seguiti alla conclusione della finale del Football League Trophy'.

09 aprile 2006

Monza-Padova 1-0

2 partite da titolare a causa dell’infortunio di Beretta si sono trasformate in una standing ovation per Morgan Egbedi: 2 gol, uno contro il San Marino e uno oggi contro il Padova (tra l’altro di tacco) sono valsi bottino pieno (cioè 6 punti) per il Monza, che è sempre più in zona playoff.
Un fantastico primo tempo è stato seguito da un secondo tempo di sofferenza, in cui il Padova ha cercato in tutti i modi il pareggio senza però trovarlo e beccandosi i fischi e i “tirate fuori i c******i” [anche se il Berlusca lo ha sdoganato, io non lo scrivo, N.d.R.] dei tifosi.
Nell’intervallo una nota di colore: un tifoso padovano ha fatto una solitaria invasione di campo, cercando di raggiungere gli spogliatoi, ma è stato prontamente fermato dalle forze dell’ordine. Una seconda nota di colore è data dal fatto che questa partita si sarebbe dovuta disputare venerdì sera con diretta su RaiSportSat, ma per non godere di un giorno e mezzo di riposo più del Genoa, nostro prossimo avversario, la sera di giovedì 13, è stata rispostata nella sua normale collocazione domenicale: chi vi scrive lo ha scoperto solo la sera di giovedì 6, leggendo il Giorno. Ho prontamente telefonato a chi di dovere per informarmi se anche lui ne fosse a conoscenza…a parte la sua simpatica risposta, sono tre giorni che mi deride e mi ha sfidato nel renderlo pubblico. Ora lo sapete tutti, come saprete che non ho azzeccato un numero, mentre lo speaker annunciava la formazione, che sarebbe scesa in campo per il MonzaBrianza.
Altri video della partita:

La panchina del Monza

La panchina del Monza durante il riscaldamento.

La curva del Padova

Il nostro allenatore

Ecco Sonzogni, allenatore biancorosso, nel prepartita.

La terna arbitrale

L'arbitro non ne ha lasciata passare una, soprattutto quando era a favore del Padova, ammonendo sia Campi sia Barjie, entrambi diffidati, che salteranno l'insidiosa trasferta a Marassi.

07 aprile 2006

Il nuovo che avanza

Dalla newsletter di CoreDeRoma:
"Una bella settimana tutto sommato. Di certo l’eliminazione della Juventus dalla Champions League ci rallegra il cuore, e per come è maturata siamo ancora più contenti. La loro curva che dal primo minuto li fischia, l’antisportivo per eccellenza Nedved, che è stato espulso per l’ennesima volta (è colpa dell’Arsenal...) e la Giuve, nel solco della tradizione che li vede impuniti in Italia ma soccombenti all’estero, ancora una volta è fuori. Il giorno precedente Davide Villarreal ha tirato una bella “serciata” in fronte a Golia Inter e da qui partono alcune considerazioni non nuove, ma da masticare con continuità per farle divenire pensiero corrente: il Villarreal è la squadra di una città con meno di 50.000 abitanti, che ha programmato e gioca da qualche anno un ottimo calcio, crede negli uomini sui quali ha investito (vedi Riquelme) e addirittura sta in semifinale di Champions League. E’ la chiara dimostrazione di come un gruppo unito, una società con obiettivi e programmi e un buon allenatore possa portare molto in alto una squadra senza ingaggi faraonici di giocatori poco motivati o venduti alla causa solo per l’alto stipendio. Anche la Roma ha intrapreso questa strada finalmente; ma dalla nostra parte c’è un vivaio straordinario e un pubblico altrettanto caldo e partecipe. Se riusciremo a vivere la nostra passione non aspettando il Batistuta di turno, ma apprezzando la costruzione tassello dopo tassello di una squadra solida, giovane, promettente e motivata, lontana da debiti e da acquisti folli, allora saremo pronti anche noi per il salto di qualità. Questa volta non acquistiamo giocatori solo per il nome, offrendogli ingaggi spropositati; facciamoli venire per giocare con Totti, per vincere con la Roma, per affermarsi, offriamogli un ingaggio adeguato al valore e in caso di mercanteggio 'Arrivederci e grazie!', c’è la panchina dell’Inter per chi vuole solo arricchire la tasca e non mettere in gioco sé stesso. La Roma attuale, che arrivi quarta o quinta [a me piacerebbe tanto QUARTA, tra l'altro ieri ho letto un'intervista di Zaccheroni, che dalla sua Cesenatico, dove fa l'albergatore, dice che sulla carta siamo da quarto posto, N.d.R.], rappresenta la più bella realtà del calcio italiano, è la squadra più giovane, costruita a costo zero, con oltre metà dei giocatori provenienti dal vivaio o acquistati giovanissimi [vedi il mitico Stephan Chuka Okaka, 16 anni e già un cospicuo numero di presenze in prima squadra, N.d.R.] e soprattutto è quella che ha mostrato il gioco più spumeggiante: SIAMO IL NUOVO CHE AVANZA. L’Inter di Adriano, Veron, Recoba, Figo, Samuel, Stankovic e altri cento di passaggio sta a pochi punti più sopra, presa a schiaffi da noi e in Europa, con una spesa esorbitante alle spalle e una resa sul campo men che minima. Facciamo tesoro di questo: non ci serve Iaquinta l’anno prossimo, ci serve uno Iaquinta, è differente il discorso: scopriamolo e portiamolo alla ribalta, solo così saremo solidi e duraturi. Da Firenze ritorna una giovane grande Roma, che ha nascosto la palla alla Fiorentina, così come l’ha fatto a tutte le squadre che affronta da qualche mese a questa parte, regalando solo venti minuti fatali ad un buon Ascoli: altra realtà calcistica da ammirare quest’anno [giusto Ale?, N.d.R.]. Siamo forti e proiettati al futuro: forza Roma!"

06 aprile 2006

Grande Giancarlo!

Giancarlo Padovan, direttore di TuttoSport, nel suo editoriale odierno ha scritto: "Stiamo con la gente bianconera, ne condividiamo il disappunto e il disgusto e non ci sorprendiamo affatto se il pubblico si è abbandonato ad una corale contestazione. Abbiamo ascoltato colleghi di provata capacità, ma soprattutto Capello e Bettega, definire i cori ingenerosi. Non siamo per nulla d'accordo con loro". La risposta bianconera non si è fatta attendere. Moggi, infatti, ha messo la squadra in silenzio stampa, definendolo però con un altro termine: "momento di riflessione", e dichiarando che "servirà per riportare tranquillità nell'ambiente e per evitare che agenti esterni la minino".

"I tifosi sono ingiusti"

[Eh già, gli altri sono ingiusti e tu cosa sei stato con noi?, N.d.R.].
Capello è amareggiato per quello che è successo ieri sera al Delle Alpi [ma soprattutto gli rode che il suo unico obiettivo non sia stato centrato per il secondo anno consecutivo, tiè!, N.d.R.]: "Nel secondo tempo siamo stati sfortunati in tre occasioni. Ci siamo trovati di fronte la squadra più in forma d'Europa [alibi! Voi non siete gli ammazzacapionato in Italia?, N.d.R.]". "Non mi sembrano giusti i fischi e quello che è stato detto ai giocatori [lo fanno tutti i tifosi d'Italia quando la loro squadra è indecente come lo siete stati voi e allora? Che c'è di strano? Ora pure i tifosi non hanno diritto di parola?, N.d.R.]. Lo psicologo? Negli ultimi dieci anni in Europa nessuno ha ottenuto i nostri risultati [mi rammentate quanti anni è che la Champions è il vostro obiettivo e lo vedete sfumare inesorabilmente? Io, da tifosa, me ne infischierei del fatto che sono arrivata ai quarti, alla semifinale, metti pure in finale, ma NON ho vinto NULLA, N.d.R. ]".
Poi continua: "L'Arsenal è una squadra che gioca bene in contropiede, noi abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare [e non è abbastanza!, N.d.R.]. Complimenti a loro [e se magna il fegato, N.d.R.]: il calcio è questo, quando si perde 2-0 all'andata viene poi tutto difficile [e come sempre non sei abituato, lo avevo già detto, N.d.R.]. Il doppio impegno campionato-coppa è pesante da mantenere [ALIBI! Sempre ALIBI! Pure il Milan è nelle tue condizioni eppure è passato...di c**o, ma è passato, N.d.R.], in questo momento abbiamo trovato l'Arsenal, club più in forma del torneo [ALIBI! Sempre ALIBI! In Italia dovreste essere voi i più in forma, N.d.R.], qualche mese fa era magari abbordabile, ora è in forma con giocatori in condizione: è venuto tutto più difficile [poverino!, N.d.R.]".
Rimane il fatto che non c'è una volta che riesca a dire cose sensate, senza nascondersi, ma prendendosi le sue responsabilità.

Breve rassegna stampa di una bella giornata

Ieri i gobbi se ne sono usciti anche loro mestamente dalla Champions League dopo uno squallido 0-0 al Delle Alpi contro l'Arsenal, che gli aveva infilato due pappine all'andata.
Ora mi appresto a pubblicare una breve rassegna stampa dei titoli dei maggiori quotidiani cartacei e online sull'evento [poi pubblicherò anche le dichiarazioni gobbe, N.d.R.]:
TuttoSport: "Sfuma il sogno Champions: nessun gol al Delle Alpi, Arsenal in semifinale - Hanno ragione i tifosi - Juve inesistente e alla fine esplode la contestazione";
Corriere dello Sport: "Fischi alla Juve. E' Milan-Barça - Champions: l'Arsenal elimina i bianconeri - Capello: contestazione ingiusta";
Gazzetta dello Sport: "Arsenal in semifinale - Juve impotente. Fuori fra i fischi";
Gazzetta online: "Juve, addio alla Champions - Dopo l'Inter, anche i bianconeri alzano bandiera bianca. Forte del 2-0 dell'andata a Highbury, l'Arsenal impone il suo gioco e lo 0-0. In semifinale affronterà il Villarreal. Espulso Nedved";
Corriere online: "Champions, dopo l'Inter anche i bianconeri eliminati: 0-0 con l'Arsenal - La Juve si arrende, in Europa solo il Milan";
Repubblica online: "I bianconeri senza idee fermati facilmente dagli inglesi forti del 2-0 dell'andata. Nedved espulso per somma di ammonizioni - Alla Juve non riesce l'impresa pari con l'Arsenal e fuori dalla coppa".

05 aprile 2006

Continuiamo ad accontentare i lettori

Ieri di nuovo nei commenti, Sarchiapone "esige lo stesso trattamento [effettuato per il Milan] per la sua Inter": eccolo accontentato.
Sarchiapone aveva pensato bene di tirarsela come un dannato prima di Inter-Villarreal (vedere qui per credere). Poi ha cercato di volare più basso in occasione del ritorno: "Questa sera l'Inter avrà l'infausto compito di evitarmi gli insulti del mondo" scrive Sarchiapone, conscio dell'errore precedente, ma aggiunge anche: " "Affermo che l'Inter è più forte degli spagnoli ed ha quindi l'obbligo ed il dovere di eliminarli dalla Champions. Se poi aggiungiamo che la formazione che scenderà in campo stasera sarà quella super-titolare...". Ma purtroppo ieri sera l'Inter perde 1-0 e ciò gli costa l'ingloriosa uscita dalla Champions League, ma soprattutto rende la sua stagione penosa come tutte le altre. Allora il nostro caro amico Sarchiapone deve redimersi e lo fa in questo mesto articolo: "E' finita!". L'unico che merita ancora rispetto è il suo amico, che afferma: "Speriamo che il Monza venga in Serie B, così potrò finalmente cambiare squadra".

04 aprile 2006

Tanti auguri a te!


A 8 anni il primo scudetto (e pure una bellissima e simpaticissima cugina).

A 26 anni il secondo scudetto.

A 31 (cioè oggi) la notorietà.

BUON COMPLEANNO DANY!

Cosa non si fa per farsi benvolere dai lettori

Anche oggi nei commenti, Alessandro mi ha chiesto "il solito piccolo favorino", riferendosi alla partita di Champions League di stasera: Milan-Lione. E allora eccomi a parlare della partita: ho trovato sul sito di Repubblica un simpatico siparietto tra Ancelotti e Houllier, che vi propongo, come buon auspicio per stasera:
Houllier: Credo che il Milan, per essere tranquillo, dovrà segnarci tre gol. Anzi, magari con tre non sarà tanto tranquillo [memore della finale di Istanbul, N.d.R.].
Ancelotti: Non si preoccupi, noi di gol in Champions ne abbiamo sempre fatti tanti: altri tre non sarebbero una novità.
Houllier: Paura di San Siro? E perché? In tanti anni di carriera non ho mai visto segnare uno spettatore [mamma che battuta penosa, N.d.R.].
Ancelotti: Capirà che cosa significa giocare al Meazza [non vi mette già paura?, N.d.R.].
Houllier: Non è Davide contro Golia. Vogliamo entrare nella storia e lo possiamo fare: lo 0-0 dell'andata, quando abbiamo passato i primi 20' ad ammirare le loro stelle, costringerà il Milan a rischiare. Non merita più di noi la semifinale [il ragazzo se la tira un po' però, N.d.R.].
Ancelotti: Sembrerebbe che siamo noi a doverci preoccupare. Invece penso proprio che debba essere il contrario. Noi siamo abituati a queste pressioni: sono sicuro di una nostra grande prestazione [dopo Istanbul ho qualche dubbio, N.d.R.].
Comunque ribadisco la mia imparzialità per stasera.

03 aprile 2006

Oh Carletto che ti è successo?

Dopo che stamattina ho letto sul giornale "la frase del giorno", pronunciata da Aldo Spinelli, presidente del Livorno: «Col senno di poi dico che sono pentito di aver esonerato Donadoni, ma sono convinto di aver agito per il bene del Livorno, per tentare di rompere il momento difficile che stavamo attraversando», scopro con mia grandissima sorpresa questo nuovo articolo: «Mazzone perde le staffe in tv e se la prende con Tosatti [per leggerlo nella versione integrale, sul sito di Repubblica, cliccate qui, N.d.R.]. - Mazzone ha telefonato alla Ds per protestare dopo le critiche (tecniche) di Giorgio Tosatti. "Intervengo perché il signor Tosatti non perde occasione di criticarmi - ha detto Mazzone -. Ma lui si è fatto grande con suo papà, devo essere durissimo, io merito rispetto..."»: Carletto meriterai pure rispetto, ma il rispetto è biunivoco: se lo vuoi, devi pure darlo! Ahi ahi, non ci siamo!
AGGIORNAMENTO: Pure Zdenek Zeman[per gli amici Zerinol, N.d.R.] ha avuto dei contrasti con Tosatti, dopo le critiche tecnico-tattiche ricevute durante la DsTosatti si è schierato da sempre con la Juve. Lui ha due padroni, Moggi e Giraudo».

Il Monza su Metro

Oggi, alla partenza da Cologno Nord per il mio consueto viaggio in metropolitana, presa dall'acquisto dell'abbonamento mensile, ho dimenticato di prendere la "free-press". Sul vagone ho però leggiucchiato le copie di Metro nelle mani dei miei vicini e ho visto questo titolo, che ha attirato la mia attenzione: «Il Monza torna a vincere. Cade ancora la Pro Sesto»: sono quattro anni che prendo la metropolitana e mai sulla "free-press" ho trovato un articolo dedicato alla Serie C e ai biancorossi in particolare. Presa dall'euforia [dovuta anche al fatto che il titolo parlava pure della Pro Cesso, N.d.R.], ho cercato di impossessarmi di una copia e ora vi riporto l'articolo: «In Serie C torna alla vittoria dopo quattro giornate il Monza di Sonzogni; un gol di Egbedi consegna ai brianzoli tre punti molto importanti in chiave playoff che valgono il sorpasso al quarto posto sul Padova. [...]. Buon risultato del Novara di Antonio Cabrini, vittorioso nell'anticipo contro la Pro Sesto».
P.s.: per chi volesse deliziarsi con la visione dell'articolo c'è il Pdf on-line: http://www.metronews.it/flash/quotidiano/milano.pdf (a pagina 15).

02 aprile 2006

Quando serve il corso di lingua (o di dizione)

Il telecronista di Fiorentina-Roma su Mediaset Premium, Franco Ligas, ha avuto per tutto il pomeriggio un serio problema nel pronunciare il nome del portiere viola, il rumeno Lobont. Infatti lo ha continuamente storpiato in “Lobonts”: un bel corso accelerato per imparare a pronunciarlo correttamente non gli farebbe poi tanto male.

P.s.: non mi esprimo sul gol in fuorigioco di Toni solo perché Cufré ha pareggiato e il divario tra le due squadre rimane solo di un punto, ma mi permetto una piccola parentesi sull’euforia del 3-2 della Lazio contro l’Empoli: tutti i giocatori, capeggiati da Paolo Di Canio, autore del gol, Delio Rossi compreso, si sono fiondati sotto la curva incitando i tifosi, salvo, a un secondo dalla fine, prendere un gol da polli: un’autorete di Oddo, che ha suggellato un giusto pareggio [come ho goduto!, N.d.R.].

Aggiornamento: ieri sera ho guardato pure Serie A e ControCampo, in entrambe le trasmissioni è stato sempre Franco Ligas a preparare i servizi riguardanti la partita Fiorentina-Roma, e ancora una volta ha ripetuto l'errore di pronuncia. Presa dallo sconforto ho girato sulla Domenica Sportiva e Carlo Paris mi ha illuminata, pronunciando correttamente "Lobont".