25 dicembre 2006

Buon Natale!!

Buon Natale ai miei 10.000 lettori: vi auguro un Natale sereno e se potessi ve lo direi ad uno ad uno! Intanto vi preannuncio che Babbo Pig...cioè Natale ha aumentato le mie dotazioni tecnologiche, che non vedo l'ora di utilizzare durante le mie domeniche al Brianteo.

20 dicembre 2006

Quando il giornalista diventa zerbino

Molte volte a lezione m’hanno spiegato di evitare le cosiddette "interviste in ginocchio" perché non servono a nessuno: né al giornalista che le fa, che sminuisce le sue funzioni, né all’intervistato, che così è bellamente lasciato in pace e viene fuori solo il suo ego o comunque solo la sua ribalta, quello che lui vuole che esca, il resto rimane nel retroscena, né allo spettatore, che non verrà a conoscenza di nulla di nuovo.
Però quando diventi una specie di Monza-Channel, è normale fare le veci di un ufficio stampa e nascondere la realtà dietro un dito. Parlo naturalmente delle ultime puntate di “Monza Alé” in onda su PlayTv Italia: sembra che per loro i problemi non esistano, mostrano solo il bello (se ancora ce n’è) della realtà biancorossa, tutto il “marcio” viene tenuto a debita distanza, possibilmente nascosto, mai una domanda pungente (a parte quando partono gli “sproloqui” di Massimo Buscemi), ma anche solo una domanda Vera, insomma che non sia: “Come vedi la prossima partita? Ti senti in forma? Canta con noi l’inno del Monza!”. E ora più che mai, col silenzio stampa in corso, avanti il marketing e le giovanili: argomenti che, ditemi voi, a chi fregano?! A me proprio no! Poi fanno i sondaggi on-line: perché? Credete che a rispondere “è migliorabile” cambi qualcosa?

19 dicembre 2006

Luci al Brianteo

Domenica 17 (e anche le precedenti) me ne ero accorta e mi ero lamentata con Dany, senza però riportare la notizia qui sul blog. Oggi Luca Ornago lo scrive apertamente sul Giorno-Brianza: accendiamo “le luci del Brianteo (campo e tribuna), quando necessario, consentendo il regolare decorso della partita e il corretto svolgimento del lavoro da parte dei cronisti”!
Lui però non riporta quella che, secondo me, è la beffa più meschina: a una certa ora, quando la luce naturale è ormai scemata, le luci degli sponsor fuori dallo stadio si accendono automaticamente per illuminare in tutto il loro splendore i cartelloni pubblicitari e noi poveri tifosi (e pseudo-giornaliste-camerawoman) dobbiamo invece perdere la vista!

17 dicembre 2006

Monza-Massese 2-5

Il Monza è in silenzio stampa (alla luce di quanto fatto almeno non sprecano parole inutili), forse sarebbe meglio ci entrassi pure io, tanto cosa c’è da commentare? Una squadra, la Massese, arriva al Brianteo dall’alto dei suoi 17 punti e dei suoi 7 gol fatti, che gli valgono un posto nei play-out (non nei play-off!), e fa sfracelli: 5 gol (di cui 3 nei primi 10 minuti di gioco), un rigore sbagliato e un bottino di 3 punti. C’è ancora qualcosa da dire? Non so: che Sonzogni non c'era, sostituito in panchina da Frank Farina, che l’arbitro era un incompetente, che non si capisce perché Egbedi sia stato espulso, che i bianconeri della Massese hanno esagerato un po’ troppo? E cambia qualcosa nel succo della partita? Purtroppo no. Quindi niente recriminazioni e, per favore, biancorossi svegliatevi! La pazienza ha un limite!
I video (quelli che l’umore altalenante mi ha consentito di filmare):

Foto dall'ennesima disfatta





La curva della Massese





Frank Farina


Mister Sonzogni è ricoverato all'ospedale a causa di un'operazione ed è quindi stato sostituito in panchina dal suo secondo, Frank Farina.

Uno dei cambi tra le file biancorosse



Il mister Frank Farina, dopo essere andato sotto di tre gol, ha deciso di cambiare Carboni con Morgan Egbedi.

In seguito è rimasto negli spogliatoi Barjie, sostituito da Capocchiano.

Infine Borgobello è uscito (un po' arrabbiato) per far entrare Speranza.

La curva biancorossa


12 dicembre 2006

Un addio definitivo

Essere romanista e contemporaneamente biancorosso e muovere i primi passi nel mondo del giornalismo sportivo, proprio come cronista dei colori biancorossi: che fosse il mio mito, ormai lo saprete tutti. Che mi senta uno schifo per aver impennato i contatti grazie alla sua morte, lo saprete invece solo ora, ma non posso fare a meno di omaggiarlo nell’etere anche solo con un post.
Gli omaggi funebri reali li potete fare da questo momento nella camera ardente del cimitero di Monza-S.Albino e domani ai funerali, alle 15.30 nel Duomo di Monza.

09 dicembre 2006

Attenzione all'abbonamento

Ieri sera mi sono guardata Mi Manda Raitre e ho scoperto cose molto interessanti. L'ultimo caso affrontato riguardava "alcuni tifosi di calcio: i loro abbonamenti alla stadio erano stati rubati o smarriti. Trattandosi di documenti intestati nessun’altro avrebbe potuto usufruirne, ma nonostante questo la società della loro squadra del cuore [che tra l'altro è la mia: la Roma, N.d.R.] si rifiuta di emettere un duplicato a loro nome e chiede il pagamento di un biglietto ordinario per assegnargli il loro posto di abbonati". Alla fine, date le pressioni messe in atto da Vianello e precedentemente anche da Luna, direttore del Romanista, la società ha deciso di togliere questa clausola vessatoria dal contratto dell'abbonamento.
Impaurita ho controllato l'abbonamento dell'altra mia squadra del cuore, il Monza: ragazzi non perdete (o non fatevi rubare) mai l'abbonamento del Monza perché sennò toccherà anche a noi andare a Mi Manda Raitre. Infatti leggete cosa c'è scritto dietro:

06 dicembre 2006

Ricerche di mercato: ecco alcuni risultati

Nel mondo della tv, dei palinsesti e delle fiction, prima di inventare una storia o semplicemente un programma, si studia la sua fattibilità attraverso ricerche di mercato «che permettono di conoscere opinioni e desideri dei telespettatori in merito alla programmazione».
Le ricerche qualitative sono uno dei casi possibili: «puntano a cogliere il “vissuto” del pubblico rispetto a un determinato fenomeno […], fanno emergere negli intervistati quel “magma” di sensazioni, che spesso genera nel pubblico grandi amori o rifiuti imprevisti, determinando così il successo o il fallimento dei programmi tv».
E’ il caso appunto della ricerca, di cui vi parlavo ieri, volta a sondare il polso degli italiani, in merito ad una possibile futura fiction sul mondo del calcio. E’ una ricerca ormai datata, ma ha fatto emergere alcuni dati interessanti:
  • gli uomini giovani sono maniaci della statistica, delle regole (perdono molto del loro tempo nella chiacchiera tipo “era fuorigioco o no”), della competizione e amano lo sfottò;
  • gli uomini maturi hanno nostalgia per il calcio del passato, più aperto alla possibilità che arrivasse un “Davide ad uccidere Golia” (la piccola squadra di provincia, l’outsider insomma, che si rivela la grande favola del campionato);
  • il pubblico femminile è poco interessato ai risultati e per niente alle statistiche, ma predilige le storie (non solo il frivolo gossip, ma tutte quelle notizie che permettono di ricostruire una storia dietro la vittoria o la sconfitta), soprattutto quelle che possono avere rimandi alla propria storia personale (“Quel giocatore non viene convocato in Nazionale, al pari di mio figlio, che non viene convocato nelle giovanili del Monza, perché l’allenatore ce l’ha su con lui”).

Queste informazioni «più che a suggerire che cosa fare, servono a delimitare il campo delle buone idee, scartando le proposte che sarebbero sicuramente respinte dal pubblico o, quantomeno, individuare le direttrici lungo le quali spingere la creatività degli autori (e, spesso, anche certi limiti da tener presenti)».
P.s.: i corsivi virgolettati sono tratti da F.Di Chio-G.P.Parenti, Manuale del telespettatore, Bompiani, Milano, 2003.

05 dicembre 2006

Il tifo: una malattia contagiosa

Ieri ho partecipato ad un incontro con Marco Dell’Acqua, studioso del tifo italiano, nell’ambito del corso di Processi Creativi di Ideazione dei Prodotti Mediali, tenuto da GianPaolo Parenti [io ho il coraggio delle mie azioni e attribuisco paternità senza appropriarmene indebitamente, come in passato, N.d.R.].
Da questo incontro ho tratto alcune informazioni interessanti, che vado a presentare:
  • nel 2005-2006 il parco appassionati di calcio consta di più di 25 milioni di persone e di queste ben il 10.2% è definibile come “tifoso accanito”;
  • la scelta della squadra di calcio non dipende (se non in minima parte) dalle influenze familiari, bensì dal panorama calcistico: un nato negli anni ’90 sarà più facilmente legato a squadre vincenti in quegli anni, come Milan o Juventus, piuttosto che trasportato dal tifo paterno;
  • l’affermazione precedente implica che squadre come Bologna e Torino sono caratterizzate da un tifo molto maturo e non sanno acquistare nuove leve, se non in casi eccezionali;
  • moltissimi italiani hanno una seconda squadra del cuore in Serie B o C e con la promozione della stessa in A (o in B) i rapporti di forza cambiano: ad esempio, molto probabilmente, se l’anno prossimo il Napoli sarà promosso nella massima serie, aumenterà il numero dei suoi tifosi (o meglio di chi la indica come prima squadra), a scapito di altre squadre che verranno “declassate” a “squadre simpatiche”.

Dall’incontro sono anche venuta a conoscenza di una ricerca qualitativa, fatta nella prospettiva di una possibile futura fiction sul mondo del calcio, di cui vi parlerò in un prossimo post.

Borgobello, Capocchiano, Guidone...con me


04 dicembre 2006

Monza-Sassuolo 0-2


La partita di punta della quattordicesima giornata del campionato di Serie C1, ripresa persino da RaiSportSat [che, ormai è assodato, ci porta sfiga!, N.d.R.], ci regala una nuova capolista: il Sassuolo degli ex biancorossi, che nel secondo tempo, con merito, espugna il Brianteo.
E’ un Monza senza scusanti quello che ha perso stasera, cedendo il passo al più valido Sassuolo: entrato in campo con la voglia di consolidare il primo posto, si presenta però, incredibilmente, con un’unica punta, il solito Matteo Beretta, che non possedendo ancora il dono dell’ubiquità si dà da fare come può, ma non riesce a concretizzare, perché appunto privo della cooperazione di una seconda punta di ruolo. Questa entrerà solo all’inizio del secondo tempo, nei panni di Massimo Borgobello [a domani per la mia foto insieme a lui, Capocchiano e Guidone, N.d.R.], che ci fa capire perché l’abbiamo acquistato solo grazie al fatto che fosse svincolato; il nostro Morgan Egbedi entra invece negli ultimi minuti, quando oramai la partita è segnata e non può più fare nulla per darle la svolta vincente.
In difesa troviamo Andrea Guerra al posto di Simon Barjie: la differenza tra i due è abissale e si fa notare più di una volta (purtroppo solo in negativo); inoltre non troviamo Fabiano, spostato a centrocampo, quando sembrava che fosse oramai destinato solo alla difesa.
L’unico che si salva dal naufragio biancorosso è Fabio Tricarico, che viene però sostituito a metà del secondo tempo dall’“omologo” Giovanni Speranza.
Il Sassuolo dal canto suo merita la vittoria, arrivata grazie a due bei gol, il primo dei quali festeggiato sotto la curva biancorossa con una danza in cerchio dei neroverdi emiliani, i quali cullavano un ipotetico bebè.
I video si riferiscono solo al primo tempo e a uno dei due episodi dubbi in area emiliana, che non cancellano però il nostro demerito:

Foto da una disfatta





La curva biancorossa




Cosa c'è da festeggiare?


Altro che festeggiamenti...

L'operatore Rai


La tribuna del Brianteo



La curva del Sassuolo