Mi riferisco a Marta Cecchetto, la sgambettante ballerina sul bancone dello spot Aperol, nonché fidanzata da nove anni col bomber della Fiorentina Luca Toni [che aspetto al varco domenica sera, N.d.R.].
Intervistata da Ilaria Ulivelli per il “Giorno”, alla domanda: “A lei piace il calcio?” ha risposto: “Non molto. Il calcio è uno sport maschile. Una donna che ci mette la bocca per me è ridicola. Come se andasse al bar con gli uomini per parlare di donne e sesso” [che paragone calzante, N.d.R.].
Io, a nome di tutte le giornaliste sportive [un po’ arrogante questo messaggio: mi faccio portavoce di una categoria a cui neanche appartengo, per ora…N.d.R.], mi sento insultata da queste parole indegne: noi non siamo affatto ridicole, anzi abbiamo un cervello e delle idee che nascono da esso (magari sballate e faziose e antisportive) e ne andiamo fiere, perché sappiamo che le donne sono in grado di parlare di calcio anche meglio degli uomini, quando tutto nasce da una passione vera.
Inoltre le parole della signorina Cecchetto sono un insulto pure per tutte le calciatrici, che danno l’anima per questo sport e sono orgogliose di ciò che fanno.
Se una di noi le dicesse che trova ridicolo che una donna si abbassi a mercificare il proprio corpo per il mero guadagno, lei che risponderebbe? Allora torni sul bancone dell’Aperol a far sbavare gli uomini imbecilli e tenga la lingua a freno, per favore.
Risponderebbe che non mercifica il proprio corpo, in caso non lo sapesse Marta Cecchetto è una delle più grandi modelle italiane e sfila su importanti passerelle, questo non è mercificare il proprio corpo. La cecchetto ha sbagliato, ma non per questo non merita rispetto, e poi ha sbagliato anche lei...Apparte lo spot aperol, che ha girato parecchio tempo fa, lei è una grande professionista nel mondo della modo con una grandissima esperienza.
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