Ieri è stato il giorno della verità in quei famosi tre sensi:
- Roma-Lazio 0-0, un derby ignobile, giocato senza cuore (e pure senza qualcos’altro), un'unica occasione da gol in 90 minuti, soporiferi come non mai: giusti i fischi, gli insulti e quant’altro è stato fatto per far capire che bisogna sempre rispettare i tifosi, ma soprattutto i colori che si indossano! Pietoso Cassano che a cinque minuti dalla fine si è avvicinato alla panchina, chiedendo a Bruno Conti (poverino!) il cambio perché era stanco…ma se non aveva fatto nulla in tutta la partita? Giusto non accordarglielo;
- Olbia-Monza 0-1, “finché vivrò / io sarò un biancorosso / io sarò un biancorosso”: sì, perché se lo meritano dal profondo del cuore gli undici leoni che sono scesi in campo ieri al Nespoli e ci hanno fatto godere e sognare in una C1 che è alla nostra portata! Facciamo fuori gli “orafi” e poi chiunque si avventurerà sul nostro cammino perché ce lo meritiamo: “e forza Monza / forza il Calcio Monza / ti seguiremo lungo il tuo cammino / e la questura non ci fa paura / noi resteremo sempre insieme a te”;
- alle ore 19.15 il mondo ha acquistato la nostra nuova interista, dopo 13 giorni di attesa, che sono valsi tutti visto il risultato perfetto: forza Lisa, aiutali almeno tu quei poveri derelitti per cui tifa tuo papà, portagli un po’ di fortuna almeno per il campionato dell’anno prossimo.
P.s.: scusate il nuovo uso privato del “mezzo pubblico”.
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