L’attacco al potere ha dato i suoi frutti: Gaucci è sceso in B l’anno scorso col suo Perugia e quest’anno tocca al Bologna di Gazzoni.
La fantastica manfrina, messa in atto da Gedeone Carmignani nella conferenza stampa, che ha seguito l’andata di martedì, ha dato i suoi frutti: “Ho visto cose…ma non le dico per rispetto!”, insomma la tecnica del piangersi addosso, fa sempre effetto (vedi la Fiorentina).
La verità è anche che il Bologna non è immune da colpe: è da dopo Pasqua che si era completamente dimenticato di giocare. E pensare che dopo la vittoria in Udinese-Bologna del 6 marzo scorso era addirittura in predicato per la Coppa Uefa.
Qualcuno dice che Mazzone avrebbe fatto meglio a smettere col calcio già da tempo e lo dice con cognizione di causa se pensiamo al fatto che ieri ha fatto giocare Legrottaglie, invece di Nastase e come risultato ha ottenuto uno svarione difensivo che ha portato al gol fatale di Gilardino.
Erano 10 anni che il Bologna non conosceva l’onta della serie cadetta e in questi anni ha addirittura disputato con merito la Coppa Uefa (bei tempi le serate passate davanti al televisore io e il mio papà-gufo: io, giallorossa, che tifava Bologna, lui, rossoblu, che si autogufava).
Erano 10 anni che il mio papà-gufo se la tirava: “Andremo in B quest’anno!”, tanto ha detto che il momento è arrivato. E a me dispiace tanto.
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