02 novembre 2005

Moda & Sport: il nuovo connubio del QS

Il QS ha un nuovo collaboratore, tale Victor Chambers, personal stylist inglese, cui è affidato l’arduo compito di giudicare il look dei personaggi dello sport per scegliere il più trendy (anche con l’aiuto dei lettori, cui viene fatto un appello: “Se c’è qualche personaggio sportivo che vi colpisce per il suo stile, segnalatecelo e il nostro esperto lo giudicherà”).

Non entro nel merito delle capacità del suddetto personal stylist e neanche della scelta del titolo, ormai logoro ed abusato a meno che non lo usi Celentano: “Capello è rock, Gattuso è lento”, ma che ora un quotidiano sportivo ci debba dare pure indicazioni di look trendy è alquanto preoccupante: primo motivo, perché ognuno si veste come gli pare, si chiami Mario Rossi o Gennaro Gattuso e non deve assolutamente essere giudicato da nessuno (ehm, ehm, lasciate perdere certi miei articoli…, N.d.R.]; secondo motivo, perché ad un lettore di sport non interessa per niente se uno si veste male o bene, ma quali sono le sue prestazioni sul campo; terzo motivo, perché se un lettore vuole consigli di moda, acquista giornali specializzati in quel campo.

Ma ora leggetevi uno stralcio dell’articolo (così capirete i miei strali):

1.      A Gattuso (voto 4) viene consigliato di starsene a casa, se non cambia stile e non si compra un rasoio [una domanda ai milanisti: voi siete d’accordo a non vederlo più in campo perché è troppo brutto?, N.d.R.].

2.      Alla Schiavone (voto 5) viene detto che prima di essere tennista, dovrebbe essere sex symbol, come la Kournikova e la Sharapova [no comment, altrimenti divento cattiva, N.d.R.].

3.      La golfista hawaiana Michelle Wie (voto 7 ½) viene giudicata troppo conservatrice, ma dato che ha 16 anni, è giusto che sperimenti [secondo me a lei interessa di più essere considerata la ragazzina prodigio del golf mondiale, N.d.R.].

4.      All’Infame Traditore (voto 8 ½) viene detto che può congratularsi con sé stesso anche perché è uno degli allenatori più alla moda del momento [non sia mai che io lo difenda, ma penso che, anche a lui, interessi di più passare alla storia per le sue vittorie sul campo che per i suoi abiti firmati e i suoi occhiali, N.d.R.].

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