04 luglio 2009

Bilancio di tre mesi da giornalista vera

Tutto ha una fine e da oggi si volta pagina verso nuove avventure. Per farlo, però, ho bisogno di tracciare un bilancio (rigorosamente anonimo) degli ultimi tre mesi da giornalista sportiva vera per capire cosa mi ha lasciato l'entrare in contatto con una realtà nazionale e con giornalisti seri e preparati [chi più, chi meno..., N.d.R.]. Ognuno di loro mi ha permesso di scoprire qualcosa di più di questo lavoro e, senza indicazioni precise su nomi e cognomi, faccio un breve riassunto di tutto ciò che - a livello umano e professionale - ho potuto cogliere da loro e in loro:

  • simpatico, spigliato, ma capace di ampie discussioni sul calcio minore. Sempre pronto alla battuta, ma col rischio di "invischiarsi nel viscido", sa da che parte stare per ottenere ciò che vuole. Mi ha insegnato ad essere pronti a scavare nella notizia.
  • pare vivere su una nuvoletta, ma mi ha dimostrato come sfoderare gli artigli per lottare quando è necessario e anche una buona dose di autoironia. Esperta di gossip e con amicizie che le permettono di scovare lo scoop. Gela anche con 40°C all'ombra.
  • serio e serioso. Poco incline a lasciarsi andare, ma grande esperto di ciclismo. Eppure qualche sorriso te lo sa strappare, ma non nei momenti difficili, dove sprofonda nella più cupa depressione.
  • dalla parlata inconfondibile, esperto di motori e di informatica, molto incline a dispensarti consigli, forse perché difficilmente riesce a limitare la sua loquacità (e soprattutto limitare gli intercalari un po' sopra le righe).
  • la sua mania del 'posso sempre riciclarmi come modello' sembra lasciare adito a frivolezza, invece è un grande giornalista, che sa spiegarti cosa vuole da un pezzo e come farlo emergere.
  • la grande esperta di notiziari, il cui motto (che ho sempre fatto mio) è 'attenzione ai refusi: piuttosto rileggetelo due volte o scambiatevi i pezzi perché non ne passino mai'. Unico neo: i colori nerazzurri nel cuore, ma la professionalità viene prima di tutto.
  • ci terrei a sorvolare su certi maschilisti. Mai un titolo che vada bene (per la lunghezza o perché non si leggono bene le dichiarazioni nelle interviste), salvo poi assegnare pezzi complicati o partite straniere introvabili: chiari segnali che o non si ha voglia di lavorare o alla fine qualche capacità viene reputato tu l'abbia. D'altronde bisogna imparare a convivere con tutti, anche quelli che ci vanno meno a genio, quindi il lato positivo ce l'ha anche lui...
  • nella top three di ¤FP¤ come medaglia di bronzo, anche se quel "vaffa" post play-out pesa come un macigno. Infonde fiducia e ti fa comprendere dov'è l'errore senza fartelo pesare, anzi spiegandoti come migliorare. Ottimo interlocutore per quando si ha voglia di parlare di calcio minore, infonde perle di saggezza su quale strada percorrere per trovare lavoro.
  • nella top three di ¤FP¤ come medaglia d'argento, tiene in mano le redini della redazione con polso fermo e autorevole, ma mai autoritario. E' simpatico, preparato, sa insegnare i trucchi del mestiere senza farti pesare le tue mancanze. Dice che scrivo bene, ma che non so invogliare il lettore con un titolo ad hoc. E' una miniera di informazioni calcistiche, a cui ho potuto attingere, acculturandomi oltre gli angusti spazi del calcio minore.
  • nella top three di ¤FP¤ come medaglia d'oro, è la più bella persona che io abbia mai conosciuto sul lavoro. Con lui non c'è un attimo di sosta, rende le giornate intensamente produttive, scovando ovunque pezzi da fare o da tradurre. E' un grande: rilegge l'articolo e ti consiglia come renderlo migliore, senza innalzarsi a giudice o censore. C'è sempre da imparare da uno come lui e mi mancherà tantissimo.

Speriamo di utilizzare degnamente le nozioni acquisite...

2 commenti:

  1. Brava ¤FP¤, anche in questo pezzo "conclusivo" ti confermi sempre...sul pezzo, mai una sbavatura mai un eccesso. Ponderata insomma. Lì dentro mancherai anche tu a un certo modo (quello più vero) di fare giornalismo.

    P&B

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  2. Caro P&B,
    io so per certo che tu sei quello che la sera leggeva i notiziari del Mediavideo (e in generale le notizie dello sport) per beccare i refusi e in tre mesi non ne hai beccati (a parte quelli che la stessa ¤FP¤ ti ha confessato...e cmq erano lettere con accenti strani che lo stesso Mediavideo non riconosce, quindi non gravi errori di ortografia o sintassi!).
    Per il resto, dato che ti ho pagato profumatamente per lasciare questo commento, non vedo cosa altro aggiungere :P

    RispondiElimina

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