"C'è un gruppo di missionari cristiani che mi ha contattato. Potrei andare in Botswana, Ruanda e forse Sudan, per aiutare la gente povera che ha bisogno di cibo e medicinali. Voglio cambiare vita, potrei uccidere chi spaccia droga per soldi, ma non voglio farlo".
Queste parole, tratte da un articolo di TgCom, sono di Mike Tyson, che ha annunciato la sua redenzione, a pochi giorni dalla sconfitta contro il modesto irlandese McBride.
Per quanto si fatichi a crederci, l’ex pugile più controverso d’America, condannato per stupro, è diventato un mite agnellino, pronto a dedicare la sua vita agli altri, ai più bisognosi del mondo.Un progetto ambizioso per uno che fino a qualche anno fa viveva con due tigri bianche nel giardino di casa, ma, come ha detto qualcuno, lasciamogli il beneficio del dubbio: d’altronde quando si è presentato a SanRemo, intervistato da Bonolis, è apparso come una povera anima in cerca di riscatto ed era stato definito dallo stesso Bonolis come “una bella persona”. Insomma, della serie, “mettiamo una pietra sul passato” (chissà se quelli che hanno avuto a che fare con lui sono d’accordo?).
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