27 giugno 2006

"Unti e fregati"

«L’Italia si è procurata l’accesso ai quarti di finale della Coppa del Mondo grazie a un discutibile rigore nel recupero. Come il rigore sia arrivato, ricorda fortemente uno spossato giocatore di calcio da spiaggia sull’Adriatico. Soltanto fino alla semifinale può andar bene questa tattica da furbacchioni buoni a nulla».

Così ci vedono quei simpaticoni dello Spiegel online, giornale tedesco che ha pubblicato questo articolo, a corredo del sopraccitato titolo: «L’uomo italiano, chiamiamolo Luigi Forello, è una forma di vita parassitaria. Non è nella condizione di sopravvivere senza un aiuto estraneo. Deve succhiare sempre forte da qualche parte. Per poi lasciarsi cadere. Volentieri anche nell’ambito sportivo. Luigi Forello si impegna perciò nel proseguire a mostrare la sua mancanza d’aiuto. Ciò comincia già nel nome. Chi non si chiama Luigi, obbedisce al nome “Andrea” o “Luca”.

La prioritaria meta della vita di Luigi è evitare sforzi e fatiche. L’ospite più amato è “La Mamma”, la sua genitrice prosperosa, che gli lava i calzini di mezza seta e ogni giorno gli cuoce la pasta con tanto ragù sopra. Quando è sui 30 anni, è l’uomo italiano a scegliere la cuoca. Si sposa per procreare. Le conseguenze sono terribili. Una in passato splendente e bellissima donna italiana si trasforma nel giro di pochi mesi in una macchina da cucina dai fianchi larghi – una nuova mamma. Ma per lui è uguale, poiché Luigi è occupato con la partecipazione ad un corteo di auto, a condizione che la sua sgangherata Fiat lo porti fin là. Ma per mangiare è sicuramente indietro.

Per quanto riguarda lo sport il nostro Luigi è particolarmente malvagio e perfido, come si può osservare ogni anno milioni di volte sulle spiagge dell’Adriatico. Gli occorrono ore per ungere d’olio solare il suo corpo mingherlino e i suoi capelli, per liberare la sua schiena dai rimasugli di peluria e per riempire il suo poco spettacolare “potere” in un troppo attillato calzoncino da bagno. Poi cammina impettito per ore in giro per prendere parte alla fine a massimo cinque minuti di calcio sulla spiaggia. Salta in giro come un pazzo, imita i gesti fragorosi, che ha visto in televisione, colpisce la palla alta raramente, ma più duramente le ossa degli altri.

Dato che si stanca rapidamente, gli basta il minimo contatto dell’avversario per andare a terra in modo melodrammatico. Ancora a terra getta un’occhiata tutt’intorno, se nel pubblico c’è un sufficiente numero di uomini, ancora meglio se ci sono donne, che ne hanno compassione e lo tirano di nuovo su. Sguardi languidi di vacanziere tedesche sono il senso della vita per l’uomo italiano».

E tutta ‘sta fregnaccia (scusate il termine) per spiegare il fallo avvenuto ai danni di Grosso ieri, durante la partita Italia-Australia: «Per questo ciò che è successo ieri non appare strano. Fabio Grosso cade in area di rigore e sghignazza già nel cadere. Il non meno untuoso Francesco Totti trasforma poi il rigore contro gli australiani. Poi si succhia il pollice. Ciò è normale per gli uomini italiani. Era come sempre. Venerdì i “taglialegna che danno i calci” dell'Ucraina verranno oliati e infinocchiati. Così gli italiani si comporteranno da furbacchioni ancora una volta fino in semifinale. Poi, caro Luigi, si stacca sicuramente. Noi abbiamo ancora un paio di conti aperti dall’ultima vacanza in Italia».

Che paura che ci fate: ma forse sarebbe meglio smorzare i toni, così, in caso di figuracce sul campo, si eviteranno sbeffeggi anche fuori dal campo. Questo articolo non mi pare proprio giornalismo corretto, ma io non ho certo i titoli per dire certe cose, lo so!

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5 commenti:

  1. ...prima le coltellate alle spalle da parte di "Bechembauer", adesso una sottile e spassosa ironia. Questi crucchi: oltre a mancare di simpatia abbondano spropositatamente di fifa. Non vedo l'ora di vederli in semifinale mentre si sbronzano per dimenticare, da veri uomini, l'uscita dai mondiali. (incrociamo le dita)

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  2. Io avrei tifato Argentina già di mio (ho sempre avuto un debole dai tempi di Caniggia...), ora avrò un motivo in più!! Ma tanto son quasi certa che non ci sarà storia! ;)

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  3. invidiosetti i krukki...

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  4. Oltre che invidiosi, un pochetto maleducati...

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  5. intanto in un'amichevole di un paio di mesi fa i simpatici amici si sono presi due sberloni: probabilmente il sederino brucia ancora!

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