Avrete notato che non ho parlato della partita tra Inter e Roma di mercoledì scorso terminata 1-3. Probabilmente per rispetto famigliare [anche se dopo che oggi mio cugino Roby ha proposto a sua figlia di due anni di fare la cacca sul mio copriletto giallorosso potrei anche cambiare idea..., N.d.R.], visto la quantità di interisti sfigati che mi circonda, pronta ad esultare per uno scudetto, che...vabbè non fatemi dire niente. Lascio la parola alla newsletter di CoreDeRoma: «PRIMO: partecipare alle feste altrui con il ruolo assegnato di abbacchio a noi ce sconpiffera poco e niente e per fortuna l'hanno pensata così anche i giocatori. SECONDO: siamo convinti che gli 11 titolari della Roma non siano inferiori a 11 titolari qualsiasi dell'Inter ma risultati alla mano poi, ovvero la supercoppa e l'andata di campionato dicevano il contrario. E' nel lungo respiro del campionato che l'Inter ha fatto la differenza potendo schierare sempre giocatori di primo livello a differenza nostra. Bisogna però anche riconoscergli un ruolino di marcia incredibile con una striscia record di vittorie da far impallidire qualunque squadra d'Europa. Aver vinto a San Siro e soprattutto aver giocato ancora una volta un primo tempo di calcio d'avanguardia assoluto conforta le sensazioni comuni. TERZO: avevamo chiamato a gran voce la Roma a riscattarsi dalla disfatta di Manchester, con prove gagliarde, vogliamo che giochi così fino alla fine, sempre, non ci interessa l'avversario, fossero anche i dilettanti della Cisco. QUARTO: non ci dispiace affatto della mancata assegnazione degli Europei del 2012 all'Italia. Sembra dimenticato lo schifo del calcio italiano e le sentenze da “tana libera tutti”, un classico dell'italica giustizia. Gli Europei all'Italia avrebbe significato ancora una volta fiumi di denaro nelle tasche degli stessi che intascarono altrettanto se non di più per i mondiali del '90 consegnandoci stadi, inutili, rabberciati e obsoleti in pochi anni. Stanno ancora tutti lì, ed erano pronti a nuotare nell'oro insieme alle loro progenie alle spalle degli appassionati. Ci dispiace (manco un pò), tornate a rubare i soldi in altri settori merceologici, abbandonate il calcio e può darsi che finalmente si possa avere la possibilità di gestire in proprio l'impianto di gioco, vero freno allo sviluppo della competitività del nostro calcio rispetto al resto dell'Europa. In Italia o hai grandi aziende ramificate alle spalle che girano il denaro e lo investono nelle squadre di proprietà (Milan, Inter, Juve) oppure non vai da nessuna parte. Non puoi crescere, puoi solo sperare di diventare come loro con qualche multinazionale che arriva, rileva la società e compra 20 giocatori all'anno. A noi neanche piacerebbe tanto, preferiremmo (e lo scriviamo da anni) che la Roma sviluppasse un modello alternativo, sulla scia dell'Ajax ad esempio: grande impulso al settore giovanile, acquisti mirati, società sana e forte, gestione del marchio e dello stadio a 360°.
FORZA ROMA!»
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