13 aprile 2007

A momenti perdevamo

Dalla newsletter di CoreDeRoma: "Abbiamo un po’ sdrammatizzato nei titoli il dopo Manchester. Resta la disfatta, storica, di proporzioni insopportabili. Resta la rabbia di tutti, nostra che stavamo a Manchester a prendere bottigliate inermi circondati da polizia a cavallo che non ti faceva muovere, non ti faceva entrare allo stadio, ma che permetteva che i tifosi del Manchester ti circondassero scientificamente per sfogare i loro peggiori istinti senza venire mai a contatto però; rabbia per la facilità con la quale ci hanno preso a pallonate come pivelli da oratorio, dopolavoristi che giocano una partita in un bello stadio e si guardano intorno invece di giocare. Rabbia condivisa da tutti noi dunque ma che deve convogliare in qualcosa di positivo. Abbiamo ricevuto e riceviamo decine di e-mail di laziali, juventini, milanisti, interisti, fiorentini e catanesi che sfogano anche loro rabbie represse e che evidentemente hanno fatto molto male. Serve questa batosta cosmica a rinfrancare gli juventini che giocano con l’AlbinoLeffe e ancora ieri a loro danno hanno visto emergere nuove prove di ignobili illeciti; non dovevano stare in Serie B, dovevano sparire, loro sono la vergogna del calcio. Serve ai milanisti che con noi hanno rimediato solo figure barbine quest’anno, forse serve agli interisti che si sono fermati al capolinea una fermata prima di noi, cosa difficilmente digeribile (ovvio) e serve ai laziali causa la loro ancestrale sudditanza; in ultimo serve agli amici di Firenze che si sentono defraudati del posto in Champions League e accusano noi di averli usurpati invece di chiedere conto ai loro padroni marchigiani che si sono messi con il sistema. Serve a tanti quindi, in Italia e soprattutto in Inghilterra. Loro, gli Albionici, che si sentono padroni del mondo e che invece vengono a Roma e prendono la sveglia, in campo e fuori e te la vogliono far pagare, e ci riescono. Resta anche la fierezza dei 5.000 di Manchester che hanno cantato a squarciagola, dal primo all’ultimo minuto incuranti di tutto, resta questo nelle macerie. Lo ripetiamo a distanza di anni, ora più che mai, non è una vergogna cadere, la vergogna è nel non rialzarsi. Ci aspettiamo dai nostri giocatori 8/9/10 partite con il coltello tra i denti, contro chiunque, indipendentemente dal risultato finale. Ci aspettiamo dai tifosi che si stringano intorno alla squadra, incitandola ad alzare la testa e andare avanti. E ci aspettiamo dalla Roma società una rabbia pari se non superiore alla nostra, Batistuta e lo scudetto arrivarono per rabbia: inca**ate Rosella, non dormire come non abbiamo dormito e non dormiamo, pianifica, prendi a calci in culo chi viene a chiedere soldi, chiedi conto a giornalisti prezzolati delle cattiverie che scrivono. Che la notte infame di Manchester sia un punto di partenza, non di arrivo: quello che non ammazza intosta. NESSUNA RESA, NESSUN PASSO INDIETRO, NESSUN PIANTO".

2 commenti:

  1. Ma che spettacolo l'ultima affermazione dell'articolo...?!?!..degna del peggior dicanio.
    Ma pensano di stare in guerra?..sembra un motto del duce!
    ciao,Dan

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  2. In questi giorni non ti va veramente bene niente...vabbè però effettivamente è eccessiva per una partita di calcio...

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