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05 maggio 2009

Ex. Marcolin: "Io con Mancini alla Roma? Soluzione difficile"

Torna a parlare l'ex Mister biancorosso Dario Marcolin e lo fa dai microfoni di Radio Goal su Kiss Kiss Napoli. Nessuna dichiarazione sul suo recente passato al Monza, l'ex tecnico invece esclude l'ipotesi di approdare con il suo mentore Mancini sulla panchina della Roma: «Io con Roberto Mancini alla Roma? Ho letto questa cosa sui giornali, credo sia molto difficile. In Italia Roberto avrebbe allenato la Sampdoria, per il cuore, oppure il Napoli, per affetto e prestigio della piazza partenopea». Poi continua parlando proprio dei partenopei: «Il rendimento del Napoli mi ha sorpreso. Credo che ci voglia un certo equilibrio, per l'anno prossimo. Non ci vorrà una rivoluzione, soltanto qualche ritocco importante con le indicazioni di Roberto Donadoni. Acquafresca? È un ottimo attaccante, lo conosco dai tempi dell'Inter e credo possa anche essere ceduto al Napoli in comproprietà. Generalmente la società ha sempre fatto la scelta di prendere giocatori già pronti per la grande piazza, preferendo far maturare i giovani altrove. Ecco, la soluzione Acquafresca al Napoli, come detto in comproprietà, potrebbe essere la migliore. Hamsik? Non è ancora pronto, forse, per l'Inter».

20 maggio 2008

Gaetano Grieco verso Benevento

Da Monza-News [by ¤FP¤, N.d.R.]: «Secondo indiscrezioni provenienti dal sito TMW, il Benevento sarebbe abbastanza vicino a raggiungere l´accordo con l´attaccante biancorosso Gaetano Grieco: il giocatore tornerà al Napoli per fine prestito, ma da parte del club partenopeo già ci sarebbe il beneplacito per un trasferimento nel Sannio».
AGGIORNAMENTO: Grieco attualmente è stato girato alla Juve Stabia, squadra del girone B di Prima Divisione.

09 agosto 2007

Il Trofeo Birra Moretti e il Resto del Carlino

Oggi nelle pagine dello Sport del Resto del Carlino, la numero 40 è quasi interamente occupata dalla prima partita disputata ieri sera per il Trofeo Birra Moretti, Napoli-Juventus (terminata 0-1), invece delle altre due, Inter-Juventus e Inter-Napoli non c'è neppure menzione. Anzi per la precisione la partita si esaurisce in poche righe di articolo e nel tabellino, il resto è costume: i tifosi, la contestazione a De Laurentiis e una strizzatina d'occhio alla bravura gobba e a Del Piero [della serie: "Tremate le streghe son tornate!", N.d.R.].
Capisco l'orario di chiusura e i problemi ad esso associati, ma ci facevano più bella figura a soprassedere del tutto: che senso ha parlarne solo a metà? E' come se mi mettessi a fare le cronache dei primi tempi delle partite del Monza e oscurassi i secondi tempi: valli a capire 'sti giornali nazionali.

05 dicembre 2006

Il tifo: una malattia contagiosa

Ieri ho partecipato ad un incontro con Marco Dell’Acqua, studioso del tifo italiano, nell’ambito del corso di Processi Creativi di Ideazione dei Prodotti Mediali, tenuto da GianPaolo Parenti [io ho il coraggio delle mie azioni e attribuisco paternità senza appropriarmene indebitamente, come in passato, N.d.R.].
Da questo incontro ho tratto alcune informazioni interessanti, che vado a presentare:
  • nel 2005-2006 il parco appassionati di calcio consta di più di 25 milioni di persone e di queste ben il 10.2% è definibile come “tifoso accanito”;
  • la scelta della squadra di calcio non dipende (se non in minima parte) dalle influenze familiari, bensì dal panorama calcistico: un nato negli anni ’90 sarà più facilmente legato a squadre vincenti in quegli anni, come Milan o Juventus, piuttosto che trasportato dal tifo paterno;
  • l’affermazione precedente implica che squadre come Bologna e Torino sono caratterizzate da un tifo molto maturo e non sanno acquistare nuove leve, se non in casi eccezionali;
  • moltissimi italiani hanno una seconda squadra del cuore in Serie B o C e con la promozione della stessa in A (o in B) i rapporti di forza cambiano: ad esempio, molto probabilmente, se l’anno prossimo il Napoli sarà promosso nella massima serie, aumenterà il numero dei suoi tifosi (o meglio di chi la indica come prima squadra), a scapito di altre squadre che verranno “declassate” a “squadre simpatiche”.

Dall’incontro sono anche venuta a conoscenza di una ricerca qualitativa, fatta nella prospettiva di una possibile futura fiction sul mondo del calcio, di cui vi parlerò in un prossimo post.