P.s.: ringrazio colui che stamattina ha scoperto la notizia, leggendo City sul bus e cioè lui:

Tifosa giallorossa da quando era nella pancia della mamma, tifosa biancorossa con la maggiore esperienza e velleità da giornalista dalla terza elementare (21 anni ci sono voluti, ma poi il tesserino è arrivato!!!): cosa verrà fuori? Per ora varie collaborazioni (Monza-News e TuttoLegaPro), uno stage (ormai terminato) a SportMediaset e la gestione dell'ufficio stampa del Fiammamonza. Ma il blog resta il blog, magari con qualche mio "dietro le quinte" in più...
Comunque non mi sembra che lo abbiano innalzato a salvatore della patria*: mah!
P.s.: leggo proprio ora, rimanendo in tema, che "tra gli arrestati [nel blitz contro il clan Strisciuglio] anche Saverio Bottalico, un cugino di Antonio Cassano, appena tornato da Madrid dove aveva aiutato il calciatore nel trasloco". Fonte: Repubblica.it
*Al contrario di Trevisan di Sky, come fa notare Dany, nel suo commento: «se ascoltavi la telecronaca di Trevisan di Sky sembrava che si giocasse Cassano contro tutti! Veramente una cosa pietosa e molto fastidiosa per qualsiasi sportivo neutrale che segua una partita!»
Il Monza sembra tornato quello dei vecchi tempi. O almeno per un tempo ce lo ha fatto credere, poi nel secondo si è un po' afflosciato, complice il gol di Espinal che ci aveva dato sicurezza, ma alla fine i 3 punti sono in cassaforte e questo è l'importante. La gioia del gol era stato assaporata già qualche minuto prima di quello ufficiale, ma non era stato convalidato per fuorigioco.
Nota dolente del freddo pomeriggio monzese, l'infortunio a Egbedi, di cui ancora non si conosce l'entità, ma che lo ha costretto al cambio con il nuovo acquisto, l'esordiente Beretta.
Seconda nota dolente, l'arbitro che ha permesso ai pavesi di trasformare una partita di calcio in una di pallavolo: un sacco di volte hanno preso la palla di mano, rimanendo tranquillamente impuniti.
Nota di colore, invece, il giallo del terzo cambio del Monza: sulla lavagnetta luminosa sono apparsi i numeri 13 e 18, ma il 18 era Beretta, e tutto lo stadio si chiedeva il perché di questa mossa da parte di Sonzogni (e lo stesso Beretta, esterrefatto, si rifiutava di uscire), ma il mistero era presto chiarito: il numero era sbagliato, quello giusto era l'11, Pontarollo.
Da notare, infine, il ritorno allo stadio di un famoso ultrà dei tempi passati: Fausto con la fidanzata Elena, quasi neofita del calcio e spesso impietrita di fronte a certi atteggiamenti di tifosi, arbitro e giocatori. Li vogliamo più spesso: il Monza ha bisogno anche di gente come loro!
[Questo post è dedicato a quei 4 "brocchi pavesi" che lavorano alla E&Y e che probabilmente erano in curva pomeriggio a cantare canzoncine insulse, volgari e provocatorie nei nostri confronti].