30 novembre 2006

“Collaborazioni”

Dalla prossima partita (e che partita: il big match Monza-Sassuolo!) ho promesso a Matteo di MonzaBiancorossa di inviargli le foto delle varie curve avversarie, da pubblicare anche sul suo sito. Se non ci si aiuta tra colleghi… ;)
P.s.: se invece volete rivedervi le gesta dei biancorossi in quel di Cittadella, eccovi il link adatto [grazie ¤Pippo¤, N.d.R.].

29 novembre 2006

Altro che Pro Lissone…

Ieri sera durante Brescia-Milan, partita valida per la Coppa Italia, terminata 1-2, a fianco di Pirlo, Brocchi, Kaladze, Oliveira e Jankulovski (quindi non gli ultimi arrivati…), si è visto anche Luca Antonelli, classe 1987, figlio del ben più famoso Roberto “Dustin” Antonelli, con un passato da ex giocatore rossonero, nonché da allenatore biancorosso (non che le sue gesta al Brianteo ci abbiano fatto estremamente esultare…). La prestazione del ragazzo è stata pienamente sufficiente e al 18’ del secondo tempo è stato sostituito da un tale, di nome Alberto Gilardino.
Tutta l’enfasi con cui sto sottolineando i compagni di squadra di Luca serve per controbilanciare la pochezza delle gesta dell’altro Antonelli (nella foto), che di nome fa Andrea ed è del 1983, e che invece si deve accontentare di palcoscenici ben più limitati, come quelli del campionato di Eccellenza con la squadra del suo paese, la Pro Lissone.
«Anto hai fatto lo “sborone” per 5 anni, ma chi è arrivato in famiglia è qualcun altro!» ;op
Sulla saga degli Antonelli, leggi anche:

28 novembre 2006

24 novembre 2006

Opinioni a confronto

Sull'ultima partita europea della Magica ho ricevuto queste due opinioni, che ora metto a confronto.
Da Dany [che penso abbia preso da CurvaSud, correggimi se sbaglio, N.d.R.]: «Brutta di notte. Fedele ad un cliché che la vede sempre uguale a sé stessa, capace di rendere liquidi i sogni e solidi gli incubi, la Roma c’ha regalato un’ennesima serata senza né capo né coda. Sapevano tutti, e lo sapeva bene anche Rosella Sensi che infatti non si era fatta sfuggire l’occasione per un intervento corroborante, che questa serata serviva a staccare un biglietto per gli ottavi ed un assegno per il prosieguo di un progetto che fa, e non è colpa di nessuno, pesantemente conto sull’autofinanziamento della società. E dopo aver fatto strame di quella "masnada di pippe blaugrana all’italiana", e non facciamo mistero che il nostro giudizio sia pesantemente influenzato dalle insulse castronerie catanesi nel post-partita, siamo andati a scagliare con questa “donesk globe trotter” dei poveri. E siccome stiamo nella felice condizione di quelli che il biglietto se lo pagano, ci possiamo permettere di dire che lo schifo di stasera non ha giustificazione alcuna. Non sarebbe stata infatti sufficiente neanche la scompaginata prestazione dell’arbitro a fermare una Roma degna di tale nome. Sarà forse l’amarezza, ma hanno un pizzico di ragione quelli che affermano che la Roma incarna tutti i più grandi pregi ma anche i principali vizi della città di cui porta il nome. Tra questi c’è sicuramente quello di essere infingarda, forte con i deboli ed acquiescente con qualcuno che gli mostra un minimo di attributi. E adesso, per favore, che nessuno ci venga a parlare di partita della vita. La vita, o meglio "er grasso der core", se lo magnamo noi a sta appresso a 'sta squadra contemporaneamente geniale ed encefalitica».
Dalla newsletter di CoreDeRoma, invece: «“Mah!” oppure “Boh!”, anche “uffa” potrebbero essere tutti un buon inizio. Ci manca ancora la caratura internazionale, non ce l’abbiamo mai avuta a dire il vero, ma certi match-ball è un peccato mortale sprecarli. Ci riferiamo naturalmente agli ultimi due confronti di Champions League nei quali giocando male (contro l’Olimpiakos), e non giocando affatto (mercoledì in Ucraina) ci siamo fumati l’agevole possibilità di passare il turno con largo anticipo. Ora dobbiamo fare risultato contro il Valencia; come sempre dobbiamo giocarcela all’ultima partita con un orecchio al risultato del Pireo…. Agli ottavi se mai ci arriveremo ci aspettano squadre forti e che giocano al calcio; per avere un minimo di speranza di confrontarci alla pari dovremo entrare in campo con gli occhi della tigre altrimenti ci ridurranno a colabrodo. Per quanto riguarda il campionato, invece, andiamo incontro ad un fine settimana abbastanza importante perché i risultati di domenica prossima daranno una chiara indicazione sulle gerarchie future. La Roma deve fare il suo, poi a Palermo tre punti tutte e due non li possono prendere, domenica sera potremmo essere più sereni e un po’ meno inca**ati di adesso. L’importante è mettere in campo la Roma Dr. Jekyll e lasciare Mr. Hyde in Ucraina, ultimo luogo nel quale si è manifestato».
Ultima annotazione (mia): ho letto sulla Gazza che “il francesino giallorosso Mexès meriterebbe finalmente di giocare in una grande squadra”. Avrei optato per un facile no-comment, se non fosse che mi è venuta or ora voglia di scrivere al perspicace giornalista, dimentico che siamo la terza forza del campionato, “va da via i ciap”!

19 novembre 2006

Monza-Pisa 0-0

Presentatosi con un ruolino di marcia di 3 vittorie, 7 pareggi e una sola sconfitta, nonché 3 soli gol subiti e 5 fatti, il “catenacciaro” Pisa è riuscito anche oggi a strappare l’ennesimo pareggio a reti bianche, nonostante l’inferiorità numerica per buona parte del secondo tempo, dovuta alla giusta espulsione del numero 3 (ma vi posso assicurare che non la si notava affatto).
Partita per niente entusiasmante, a parte per l’autorete di Guerra, annullata dall’arbitro per fallo, probabilmente una spinta sullo stesso Guerra, che lo ha sbilanciato al punto da mettere la palla nella propria rete, invece che accompagnarla tra le braccia del portiere Concetti. Quest’ultimo in evidenza per ben due volte, con due belle parate salvapartita (una la si trova nei video). In evidenza anche l’arbitro: per la generosità nei confronti dei biancorossi nell’azione dell’autorete, controbilanciata poi dall’aver chiuso entrambi gli occhi di fronte al palese fallo da rigore, avvenuto nell’area del Pisa a pochissimi secondi dalla fine (sempre da vedere nei video).
Attimi di paura nel primo tempo, quando Barjie ha tirato una scarpata (involontaria) in faccia al numero 4 pisano, che è stramazzato a terra e (mi) ha fatto temere il peggio: il tutto si è concluso con un’ammonizione sacrosanta per Barjie e una fasciatura per il giocatore nerazzurro, che ha potuto continuare la partita.
Il primo posto biancorosso rimane comunque ben saldo, grazie anche (e soprattutto) alla prima sconfitta del Sassuolo, in casa del Padova per 3-0.

I video:

P.s.: visto che ho scoperto che c'è chi non lo sa, vi informo che il Seregno ha acquistato l'ex biancorosso Emeka Jude Ugali.

P.p.s.: giusto per fomentare: per i pisani, il fallo nella loro area non esiste, però esiste questo: «in pieno recupero, su un'azione di alleggerimento Ciullo va giù in area, ma il Pisa non ha più la forza per protestare».

Una gradita visita al Brianteo: Jarno Trulli col Pres

Purtroppo le foto sono mosse e di ciò me ne scuso coi lettori, ma la poca luce di pomeriggio mi ha fregato!


L'espulso tra le file nerazzurre


Kwembeke e Borgobello si allenano



I cambi tra le file biancorosse




La curva del Pisa




17 novembre 2006

Dedicato

Dalla newsletter di CoreDeRoma: «C’è quasi imbarazzo a tornare a parlare di un evento accaduto 6 giorni fa e che ha catalizzato l’attenzione di tutti gli appassionati di sport, un senso di intempestività latente ma che alla fine sfocia nelle convinzione che dobbiamo tornarci e dobbiamo parlarne tra “noantri”. Le giocate del capitano e la “rabona” di Aquilani vanno a fare scopa dopo vent’anni con il colpo di testa del bomber della nostra adolescenza, Roberto Pruzzo, e consegnano una protagonista assoluta al campionato e una grande gioia a tutti noi. Da sabato scorso i famosi “opinionisti” hanno cercato tutte le attenuanti al loro Mediaset-Milan e abbiamo assistito a strani e ridicoli teatrini. Ad esempio l’interista Mazzola che giurava sull’esistenza di evidenti rigori negati al Milan e l’allenatore della Lazio, che immagini alla mano difendeva la Roma dimostrando l’infondatezza assoluta di questi presunti falli. Meglio spegnere e restare seduti sul divano con gli occhi chiusi per un attimo cercando di far smettere il cellulare impazzito di gioia anch’esso e sognare di nuovo la traiettoria del bellissimo tiro del capitano che si stampa sul palo, la semi-rovesciata sotto la curva degli ultras rossoneri, la gioia dei romanisti a San Siro, a Roma, dovunque. Segna, soffre, viene raggiunta, palla al centro e lezione di calcio…. Che Roma ragazzi !! Non possiamo non aggiungere due dediche speciali nel commentare questa vittoria.La prima al capitano che fa doppietta in mezzo al campo e nella vita, se al posto del palo avesse segnato anche il terzo gol sarebbero stati 2 gemelli, ma c’è tempo…La seconda a quei poveracci di Catersport di radio2 che con una tempestività degna della loro sapienza calcistica hanno inserito il più grande nella classifica del bidone d’oro 2006: le gesta del condottiero di Roma sono tutte per loro e portano una firma che pochi pochi in Italia possono permettersi: con grande stima Francesco Totti - Capitano e campione d’Italia con la squadra della sua città - Campione del mondo con le placche di ferro e le viti nella caviglia. Plurimarcatore, pluripapà. E’ troppo per l’Italia settentrional-meridional-juventin-milanista. Per noi è l’immenso invece, l’immenso e il sogno, stanno lì davanti ad un tiro di schioppo, marciando convinti ci sono tutte le possibilità per affiancarli, poi sarà nostro compito far salire il vento che gonfierà la vela per lo scatto decisivo».

15 novembre 2006

“Tifare è un delitto?”

Leggo su E Polis Milano la lettera di una 15enne, liceale milanese romanista e, ricordando che lo sono stata anche io 8 anni fa [liceale intendo, perché “milanese” (meglio sarebbe “brianzola”) romanista lo sono ancora, N.d.R.], mi appassiono al suo racconto.
Sabato sera, A. L. è andata allo stadio con la mamma a vedere Milan-Roma, bardata con i segni inequivocabili della sua fede: cappellino e sciarpa rigorosamente giallorossi, ma all’ingresso dell’anello quattro addetti del servizio d’ordine la bloccano e la invitano a togliere cappello e sciarpa “perché in mezzo ai milanisti è pericoloso” tenerli. Tolti di mezzo i simboli di un tifo scomodo, va a sedersi al suo posto, ormai però presa di mira dalle battutacce e frecciatine di altri addetti al servizio d’ordine che le consigliano: “Te ne potevi stare a casa!”.
La ragazza si sente così mortificata e trattata come una teppistella qualunque e si lascia andare a varie considerazioni sull’atteggiamento “antisportivo e antidemocratico, oltre che assolutamente diseducativo” degli addetti, sottolineando come non le fosse mai capitata una cosa del genere.
Ora da tifosa tale e quale a lei, mi chiedo però quale fosse l’anello di destinazione: zona ad alto tasso rossonero? Perché allora mi sembra “normale” evitare l’esposizione plateale dei propri colori: potrebbe essere presa come un’istigazione alla “violenza” (se vinci perché galvanizzato dalla vittoria, se perdi perché incarognito dalla sconfitta) e poi, diciamolo, non ci si va a casa del lupo vestiti d’agnello, altrimenti si rischia di essere sbranati [a tal proposito mi ricordo che anni fa, Dany mi ha fatto nascondere la sciarpa biancorossa all’uscita dal Brianteo, solo perché avevamo vinto 1-0 contro i bergamaschi e temeva fortemente per la nostra incolumità, N.d.R.].
Ma comunque, cara A. L., rincuorati: quei quattro addetti saran stati milanisti rosiconi e alla fine della serata chi ha goduto sei stata solo tu!

13 novembre 2006

Il commento del lunedì

«Mai week-end calcistico fu così prolifico, benché sabato sera io non abbia esultato per rispetto familiare e domenica io abbia cercato in tutti modi di ascoltare Radio Cantù, ma col cavolo che da noi si sente. Nel finale, fortunatamente, ho trovato una radio lucchese che ha ammesso la nostra superiorità»: basterebbero queste parole (tratte dai messaggini di Dany) per commentare i risultati di Milan-Roma (1-2) e Lucchese-Monza (0-2), ma ho voglia di esprimermi anche io.
Di sabato sera mi è rimasto impresso Mancini che, intervistato a Sabato Sprint, si è scusato per le parolacce dette durante l’azione di gioco, in cui aveva subito un fallo, la quale veniva giustappunto commentata in studio. E poi la grande partita di Mexès, che a causa di problemi fisici ha dovuto abbandonare anzitempo il campo, sostituito da Ferrari. Sul francese non dimenticherò mai le parole pronunciate da Fabio Ravezzani, direttore di TeleLombardia, dopo una débacle giallorossa: « Che bisogno c’è di andare all’estero ad acquistare giocatori quando nella nostra C2 ci sono difensori migliori di questo Mexès!»: ottimo fiuto Ravezzani.
Infine che cosa dire di questo magico Monza, che ha interrotto la serie positiva in casa della Lucchese, la quale non aveva mai perso tra le mura amiche? Speriamo abbiano veramente ritrovato sé stessi e il gioco che li caratterizzava ad inizio campionato, perché non vedo l’ora di assistere nuovamente ad una deliziosa partita interna, condita da qualche bel gol (magari di quel Bertolini che non mi ha mai entusiasmato, ma che ieri mi ha fatto esaltare nel posto meno indicato…).

10 novembre 2006

Per l'uomo che non conosce la parola "scusa"

By Dany.

P.s.: dalla newsletter di CoreDeRoma: «Ci avrebbe fatto piacere leggere un suo [di Cassano, N.d.R.] rimpianto nel momento di gloria che so… titolare inamovibile del Real che imperversa in Spagna e in Europa, gol importanti e decisivi segnati e riflettori su di lui; niente di tutto questo. Ultimo dei panchinari di un Real che al momento giace in zona Uefa nel campionato, abiurato dal suo padre putativo (e pure reale vista la similitudine nello spessore umano), allontanato dai suoi compagni di squadra come già avvenne a Roma e sollecitato a trovarsi una collocazione prossima ventura, non trova di meglio che lanciare una sorta di mea culpa attraverso l’etere…».

09 novembre 2006

Monza Alè

Ieri sera ero intrippatissima perché finalmente avrei potuto vedere anche io Monza Alè, pur non possedendo Sky, perché, da quello che diceva il giornalino CalcioMonzaBrianza, sarebbe stato trasmesso da Prima Rete Lombardia Telecolor alle 22.50. Peccato solo che, girando per scrupolo già alle 22.35, mi sono accorta che era cominciato! Ma fa niente: 1-perché ¤qualcuno¤ lo ha registrato [ringraziatelo per le foto, N.d.R.] e 2-perché comunque oggi alle 18.30 è in replica su PiùBlu Lombardia.
Tutto questo mi ha permesso di offrirvi una chicca: cliccate qui e deliziatevi!
P.s.: se qualcuno volesse, ho anche convertito l'mp3 in amr per scaricarlo su telefonini Nokia. Non posso caricarlo, quindi fatevi vivi che ve lo invio per posta.

07 novembre 2006

Dove sta guardando Moggi?

D'altronde la Canalis non è nuova a queste (fuori)uscite e così, dallo stesso ¤autore¤, un altro giochino: dove sta guardando Moggi? Il monitor? I monitor? A voi l'ardua risposta.
La brava Elisabetta, spazientita dal non sapere la risposta alla domanda, dapprima cerca di mettersi a posto la camicetta:

Ma alla fine cede e si scherma con la cartelletta:

06 novembre 2006

Chi è il più gonfio?

Simpaticamente tratte dalla puntata di domenica scorsa (29 ottobre) di ControCampo, condotto da Piccinini, queste foto mostrano l'ex velina mora, Elisabetta Canalis (o per meglio dire una parte, un po' troppo nuda, del suo corpo) e l'ex nerazzurro, Nicola Berti: chi tra loro due vi appare più gonfio?




P.s.: da un'idea di ¤Roby¤.

05 novembre 2006

Monza-Pistoiese 1-0


All’improvviso abbiamo ritrovato la via del gol (o meglio l’ha ritrovata il nostro bomber Matteo Beretta) e il primo posto in classifica (Grosseto-Sassuolo è terminata, infatti, 1-1). Non si sa ancora se sarà un ritorno duraturo e proficuo o se ci perderemo di nuovo strada facendo, l’importante è che ci è tornato una parvenza di sorriso: sì, un sorriso forzato perché il gioco non pare proprio quello del Monza dell’inizio campionato. Espinal non dà più il meglio di sé e forse necessiterebbe di un piccolo periodo di sosta, proprio per riscoprire sé stesso, Mister Sonzogni (che oggi è stato pure espulso, probabilmente per aver oltrepassato troppo spesso l’area tecnica) non deve avere le idee tanto chiare, se dopo trenta minuti di gioco, già cambia Coti per Giandomenico e, nel secondo tempo, lo stesso Giandomenico per Perico. Certo ci sono anche le boccate di ossigeno: le giocate di Barjie in difesa e le sue ripartenze, il cambio Menassi-Speranza e la voglia di non mollare mai di Bertolini, ma dobbiamo assolutamente svegliarci perché la fortuna potrebbe girarci le spalle da un momento all’altro e senza gioco e mentalità vincente non avremo la forza di contrastare i momenti più bui.

I video:

I festeggiamenti alla fine della partita



I festeggiamenti dopo il gol di Beretta


I cambi tra le file biancorosse




Giuliano Sonzogni


Oggi il Mister è stato espulso, probabilmente per aver oltrepassato troppo spesso l’area tecnica.

La curva della Pistoiese


04 novembre 2006

«Aiuto! Datemi un paracadute!»

Brutta avventura per la squadra del Livorno, al ritorno dalla partita disputata contro il Partizan Belgrado, pareggiata grazie ad un colpo di testa del portierone, nazionale azzurro, Marco Amelia [ma tanto Spinelli, il presidente amaranto, non vede l’ora di abbandonare la competizione europea, N.d.R.].
L’aereo che li doveva riportare all’aeroporto di Pisa ha avuto un problema al carrello sinistro, che ha fatto temere il peggio, ma tutto è quasi subito rientrato senza gravi conseguenze, anzi è stata l’occasione per farsi quattro risate alle spalle del difensore, ex giallorosso, Samuel Kuffour: per la paura ha esclamato di voler indossare il paracadute.
[Fonte cartacea: Il Giorno].

02 novembre 2006

Questioni di share

Ieri mattina mi sono alquanto stupita della scelta palinsestuale fatta da Raiuno, cioè spostare all'improvviso la partita di Champions su Raitre, con un minimo preavviso (visto che fino alla sera del 31 ottobre la si pubblicizzava ancora come certa sulla prima rete) e ho così cominciato ad elucubrare su quali strane motivazioni avessero portato a questa decisione [¤qualcuno¤ mi ha detto: «Tanto ormai non c'è più rispetto dei palinsesti!», il che, a mio avviso, significa pure che non c'è più rispetto dei telespettatori, ma data la qualità di tali palinsesti il rispetto è già perso da secoli, N.d.R.].
Pensavo dipendesse da una questione di share e di preservazione degli ascolti di Raidue con l'Isola dei Famosi: magari relegando la partita su Raitre (e facendo inviperire i fan di un'altra "Squadra") e, mandando un "vecchio" film su Raiuno, si aumentava l'audience della Ventura (e si alzava il bottino di Raitre) - pensavo - conscia del fatto che si tratta di una tecnica già utilizzata in passato anche da Mediaset (un Roma-Liverpool di Champions del 2001, terminato 0-0, era stato spostato all'ultimo momento su Italia Uno, ma in questo caso per bilanciare la media di rete, che in quel momento era alquanto bassa e garantire così l'obiettivo minimo agli inserzionisti pubblicitari).
Beh, ora ho scoperto che è tutto merito di Del Noce, convinto che, dato il poco appeal della partita («il Milan è oramai qualificato e non è neppure una partita secca»), Raiuno non avrebbe potuto fare il tanto auspicato 20% di share (la Champions per ora aveva assicurato solo il 18.51%) e allora via con Clint Eastwood, che però ha toppato in pieno: Raiuno ha raggranellato un miserissimo 12.48% e il Milan un ben più corposo 14.39%.
Sarebbe poi interessante conoscere la curva d'ascolto di tutti programmi in onda ieri sera e la loro copertura e permanenza per comprendere fino in fondo il flop della rete ammiraglia, ma sono sottigliezze da addetti al settore (o da malati mentali, a seconda del punto di vista).